Di nuovo assieme

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"Virare a dritta."

Esclamò Longino dalla coffa posta sull'albero, Elizabeth sorrise mentre a bordo della nave la vita scorreva tranquilla.

Una volta liberati gli schiavi si erano avventati prima sui carcerieri, poi una volta saziata la sete di vendetta avevano rivolto le loro attenzioni al cibo, tuttavia, memore dei suoi studi, Oreste aveva fatto bloccare la cambusa ed aveva spiegato ai presenti che se volevano vivere dovevano iniziare a nutrirsi in maniera leggera, magari più volte al giorno ma senza esagerare, il fisico a lungo provato dalla fame poteva non essere in grado di reggere tanto nutrimento tutto assieme.

Lentamente le lunghe fatiche avevano finalmente dormito e si erano riposati per due lunghi giorni, poi avevano fatto rotta verso l'Isola dei Prime Dragons, o almeno così credeva, la maggior parte degli schiavi liberati facevano parte del Popolo dell'oceano noti come Oceanici, erano un popolo generalmente considerato come pacifico, ospitale e gioioso, nonostante le loro umili condizioni. Vivevano a bordo navi a due scafi con cui si spostavano, un numero significativo di loro era analfabeta, non educato e impoverito a causa del loro stile di vita nomade, si spostavano in continuazione via mare per mezzo di navi e nelle zone dove si fermavano per breve tempo, costruivano dei villaggi di palafitte.

Erano abili navigatori e pescatori, inoltre avevano un rapporto particolare con l'acqua e il mare, potevano infatti immergersi addirittura per 8 ore al giorno, con una durata sott'acqua che spazia da alcuni secondi ad anche un orai minuti toccando profondità anche di 70 metri, usando una cintura di zavorra.

Erano pescatori di perle o di spugne che vendevano assieme ai prodotti della pesca.

A causa della loro capacità subacquea l'Impero li aveva presto notati e li usava a bordo delle navi da guerra come incursori o come carpentieri, per avere molti Oceanici a bordo, di solito l'Impero agiva in questa maniera, comprava un solo membro di un determinato gruppo familiare e poi si recava con il prigioniero nel luogo sacro dov'erano raccolti gli altri membri e lo torturava fino a quando gli altri non accettavano di unirsi alle schiere dell'impero, in quella maniera gli Oceanici non avrebbero mai provato a reagire in quanto uno dei loro membri familiari era sempre in mano all'impero.

Venivano usati non solo per lavori nella flotta, ma anche come manutentori negli acquedotti, nelle dighe e delle fognature.

Elizabeth era rimasta ammirata quando, una volta liberi avevano iniziato a governare la nave:

"Come fate a conoscere la strada giusta?"

Quello che una volta era il capo del gruppo che avevano liberato le sorrise, si chiamava Ninive:

"Da sempre ci sappiamo guidare dal cielo di giorno e di notte, certo l'oceano è grande, ma noi siamo Oceanici e la nostra vita ed il nostro compito è tracciare nuove rotte, trovare isole per il nostro popolo dove poter vivere, l'oceano è parte di noi, i bambini sanno nuotare ancora prima di camminare."
Elizabeth lo fissò ammirata quando improvvisamente la vedetta suonò un corno:

"NAVI A POPPA."


Voltandosi videro due navi imperiali che stavano arrivando verso di loro:

"Dobbiamo sbrigarci, ci raggiungeranno tra poco, corriamo ai remi."

Esclamò Ninive, poi lanciò una serie di ordini ai presenti che risposero correndo alle loro postazioni:

"Quei cani Imperiali non ci prenderanno di nuovo. RUOTATE LA BARCA DI 180° pronti a combattere. Stavolta non fuggiremo, stavolta daremo loro battaglia."

Elizabeth annuì, stavolta non si sarebbe fatta catturare di nuovo. Chiuse gli occhi mentre la barca ruotava ed attendeva l'arrivo delle navi imperiali, restò in silenzio e pregò per un miracolo.

The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora