L'acre odore della carne che brucia assieme alle urla dei feriti, i pianti dei bambini e le alte urla dei combattenti tennero svegli tutti, grazie alle potenti mura del monastero e alla grande presenza dei soldati dell'Ordine Sacro nessuno dei membri della terribile banda provò a varcare i confini del monastero stesso.
La luce dell'alba li trovò tutti svegli, aggrappati alle loro armi, in attesa del nemico che però, con lo spuntare del giorno si ritirò.
Uscirono allo scoperto e di fronte a loro trovarono un terribile e desolato paesaggio ovunque, le rovine fumanti e gli scheletri degli edifici in muratura facevano da cornice alla devastazione, ovunque c'erano morti.
Avanzarono con cautela verso il centro del villaggio, una volta lì uno scenario terribile si presentò ai loro occhi.
Iniziarono a raccogliere i corpi portandoli in un prato che fungeva da cimitero quando videro uscire dalle rovine di una casa una donna dai capelli neri "Signora, come sta?" esclamò Silvana, la donna sorrise "Fate silenzio, i miei figli dormono." mormorò sedendosi sui gradini, Silvana fissò preoccupata John che annuì "Entriamo a vedere se i bimbi dormono." poi con Diximus entrò nella casa ridotta a un rudere e videro i corpi di tre bambini immobili dentro un letto, una sottile linea vermiglia percorreva i loro colli.
In un'altra stanza videro il corpo di un uomo con il capo orrendamente scalpato. "Signora, che cosa ne pensa se portiamo i suoi figli e suo marito in un posto migliore?" esclamò Oreste, mentre un carro con due becchini s'avvicinò, la donna li fissò sconvolta "Va bene." Spica le mise una coperta sulle spalle "Va tutto bene." le sussurrò mentre, con cautela i compagni caricavano i corpi sul carro.
Si diressero verso il cimitero, ma quando due becchini arrivarono con due badili, la donna, fino a quel momento in stato catatonico si riscosse "Lasciate quelle pale, seppellirò io la mia famiglia." esclamò con voce roca.
John annuì poi si scoprì il capo mentre tutti si misero in riga osservando la donna che iniziò a scavare la fossa per il figlio neonato prima con le mani, poi con un badile, singhiozzando.
Improvvisamente s'accasciò, come colta da un malore, Aria fece per avvicinarsi ma John alzò la mano, mentre un urlo sprigionato dalla donna rieccheggiò nella vallata, tutti rabbrividirono, era un lamento che non aveva niente di umano, l'urlo che solo una madre a cui hanno strappato i figli può sprigionare.
Silvana s'avvicinò a lei, le tolse dolcemente il badile dalle mani passandolo ai compagni che iniziarono a scavare la fossa. "Mi hanno seviziata per ore, hanno costretto mio marito a guardare, poi mi hanno data ai goblin... quelle immonde creature, senza etica..." mormorò fissandoli "Vi prego, vendicateci, vendicateci tutti." mormorò fissando John.
"SE IO AVESSI VEGLIATO TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO." esclamò John "SE IO SBAGLIO DELLE VITE MUOIONO." Elizabeth "John.. io." "Stai zitta, ora stai zitta e mi lasci pensare." "Ma molti stanno tutti bene..." "Non grazie a te! Ci sono cinquanta feriti, altrettanti morti, diverse donne sono state rapite comprese delle bambine." replicò John "Pensavo non sarebbe successo nulla, per questo ti ho detto di scendere da quel campanile, stai sempre sulle tue, sempre con in testa la guerra." replicò Elizabeth "Stavolta ti ho dato ascolto. I tuoi genitori mi hanno pregato in ginocchio di non portarti con me, ma io ho detto che credevo in te? Anche a Lavetia e a Noceda tutti gli altri mi dicevano che ero un pazzo a voler portare con noi una diciottenne..." Elizabeth incrociò le braccia "Diciannovenne." "No, ora ti cuci la bocca, va bene?!? Adesso parla l'adulto! Se fosse morto qualcuno? Tutt'altra storia, no? Sarebbe stata colpa tua! Se fossi morta tu... mi sarei sentito in colpa io. Non voglio avere rimorsi." poi la fissò "Il villaggio è in cenere, la gente ha paura, c'era speranza, ora cosa c'è? Solo dolore, paura e Bouge ha vinto, perché quando dalla tua parte hai la paura, nessuno osa andare contro di te." fece un fischio e il suo cavallo arrivò correndo "Penso sia meglio se voi non mi seguite." Silvana lo fissò "Cosa vuoi fare?" John la guardò e disse una sola parola "NOVA."
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The mitrhil's Saga- Le storie di una principessa ribelle e della sua guardia
FantasyCome tutti sanno alla base di ogni leggenda c'è una verità, una leggenda può essere sotto forma di racconto, altre invece sono contenute in poemi e infine, sotto forma di canti. Duelli, Dame in pericolo, predoni feroci ed eroi dall'armatura sfolgor...