Ragazza s-fortunata!

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Pov shot

Vorrei rimanere eterna come quest'aria frizzantina che vortica accendendo ogni mio senso. Persa nell'osservare l'orizzonte scruto il sole che lento bacia e saluta l'asfalto del vialetto catturata dall'incredibile bellezza del cielo che pronto saluta questa nuova alba, illuminando ogni mio passo.
Scioglie la condensa della rugiada cristallina creata della notte con i colori del giorno,  tutt'intorno a me si illumina sfumando ogni colore buio nel rosso viola, in blu cielo.
Tutto intorno a me è ancora addormentato e nel campus non vola una foglia.
Ipnotizza dalla quiete mi rendo conto che il silenzio non regna sovrano, ma lascia la possibilità ai piccoli abitanti dei boschi circostanti di inscenare un piccolo orchestra di suoni rilassanti.

Una volta raggiunta la palestra, già al suo interno posso trovarvi qualche habitué mattiniero, e stupirmi anche della presenza di alcuni cadetti arrivati in largo anticipo alla mia lezione.
E' ancora troppo presto per concedere al mondo di vivere e fa piacere non essere soli.

Tra una chiacchera e l'altra faccio conoscenza di una nuova recluta. Trasferito qui alla base qualche giorno fa,
Ha Yoon-bin, iscritto al secondo anno farà parte della mia classe a tempo indefinito.
Se non fosse per il suo viso angelico dai tratti fanciulleschi, gli occhi grandi da bambino e il viso pulito dai segni del tempo, il suo aspetto estetico e la sua stazza potrebbero ingannare.
Perchè nonostante i suoi ventisei anni è poco più alto di me e fisicamente preparato.
Si presenta a me come un ragazzo timido, a tratti riluttante sul chiedermi qualcosa in più.
Non lo affretto, decido di lasciargli i suoi tempi, infatti poco dopo prende parola coraggioso:
« Maggiore posso parlare?» annuisco.
«Volevo chiederle se fosse possibile...» gli presto attenzione.
« Sapere se lei ha già un assistente?» Sorrido della dolcezza dominata dalla sua timidezza e negando con la testa gli rispondo silenziosa.
«Volevo propormi se fosse possibile?»
Mi fermo a pensarci su, poi gli rispondo sincera:
«Uhm vediamo... Non credo di aver bisogno di un assistente ma se vuoi crediti extra, puoi semplicemente aiutarmi qui!» gli indico un plico di fogli sul quale c'è scritto l'allenamento di tutto il mese con inizializzazione al judo.
«Se vuoi aiutarmi con il programma del mese, te ne sarei estremamente grata.»
Lui sorride felice e si prodiga all'istante nell'aiutarmi.

Una volta che la classe fu al completo, possiamo iniziammo la lezione.

« Benvenuti a tutti! Oggi eseguiremo un mini corso immersiva sulla difesa personale.
Partendo con un po' di Krav-Maga. Qualcuno di voi conosce già questa disciplina?»
Ed è sempre Yoon-bin stesso a fare il primo passo.
«Il Krav-Maga è un sistema di difesa di origine israeliana, sviluppato originariamente per contrastare le aggressioni antisemite negli anni sessanta, poi successivamente fu adottato dalle forze di difesa israeliane e le forze di sicurezza israeliane.»
Uhm sti cazzi, ha ingoiato wikipedia?
« Ottimo Yoon-Bin e dato che sei così preparato, vieni qui a farmi da cavia!»

Che felicità! Finalmente qualcuno che mostra un minimo di impegno!
Nel suo sguardo colgo note di ammirazione; si posiziona vicino a me senza troppi indugi, così che io lo possa atterrare per il suo Keikogi.
Con poca difficoltà lo spingo contro il muro irruenta, la sua reazione è la realizzazione della mia forza e le mie capacità. Vedo preoccupazione ed... eccitazione nel suo sguardo?
Appoggio il mio avambraccio al suo sterno immobilizzandolo, poi passo le mani strette intorno al suo collo come se lo volessi strangolate, con una spazzata veemente del piede sinistro gli allargo le gambe appoggiando tutto il mio peso sul suo corpo, facendo aderire i corpi impedendogli qualsiasi movimento, e facendo sbattere contro la parete alle sue spalle.

« Questa posizione di aggressione solitamente viene usata per immobilizzare la vittima, Yoon-bin non riesci a contrastarmi?» Lui tenta si spingere via il mio corpo, o di spostare le mie braccia ma fallisce.
« Bene, ora invertiamo i ruoli e vi mostrerò come reagire!»
Scorgo del rossore sulle guance del ragazzo, che tenerezza, nonostante la sua età; dimostra di avere ancora della purezza e questo implica qualche difficoltà nello svolgimento della dimostrazione della pratica, ma poi leggendo il mio sguardo capisce che non ha altra scelta che eseguire i miei ordini.
Prende un respiro e mi placca al muro.
Lo guardo e gli sussurro:
« Respira e appoggiati con più forza!» Ovviamente dalla classe partono fischi e urletti di ogni tipo che ad un mio solo sguardo cessano all'istante. Lui prende un altro respiro si avvicina, ma è ancora troppo lontano.
Che cazzo di aggressione è?! Quella dell'arrapato timidone?

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