marmellata alla ciliegia e sorrisi nuovi

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Pov shot (smut)

Un filino di luce penetra fra le mie palpebre, a darmi il buongiorno una fessura di luce fra le tende disturba il mio sonno, apro gli occhi albeggia che gioia oggi c'è il sole.

Rimango qui così tra le tue braccia a godermi il suono del tuo respiro calmo come le onde del mare, mi rilassa.
Sorride sveglio canaglia, mi da il buongiorno e mi stringe ancora un pochino a sé, biascica un -ancora cinque minuti- che gli concedo volentieri. A differenza mia lui è molto mattiniero, quindi se si sveglia ci mette poco ad ingranare, io per svegliarmi devi bombardare il palazzo e ho bisogno di 10 minuti di ripresa, dieci minuti dove fisso il vuoto seduta sul cesso mentre faccio pipì in morte cerebrale.
Dopo mezz'oretta di coccole lui rimane a letto io ormai in piedi cerco il telecomando dello stereo, faccio partire la playlist casuale la voce di BIBI in Vengeance inonda la stanza.
Cammino nel cucinino sto morendo di fame altrimenti non mi sarei mai alzata, preparo la colazione a tempo di musica lui rimane nel letto sorridente si gode lo spettacolo di una me che scatena il corpo a tempo di musica. Lui finalmente si alza e si unisce a me sento il suo respiro sulla nuca mentre segue i miei passi e insieme prepariamo il tavolo per fare colazione. Ci scambiamo sguardi viziosi tra una fetta biscottata e l'altra spalmate di marmellata alla ciliegia, riecheggia il suono delle risate, le  chiacchere aiutano a smorzare la tensione della trepida attesa, la chiamata del mio avvocato.

Quando finalmente suona metto il vivavoce, la voce del mio avvocato annuncia la nostra vittoria, un'abbraccio spontaneo di Joon e la felicità che scivola dai miei occhi.
Perché si! Dopo fiumi di rabbia, la mia rivalsa al gusto di ciliegia.
Con la consapevolezza che anche se loro avessero ingaggiato tutti gli avvocati del mondo, davanti a prove così schiaccianti non v'è molto da fare.
Mi concentro nuovamente sulla chiamata, ci spiega che le 5 ragazze hanno evitato la galera essendo figlie di famiglie influenti, pagando una salatissima multa in più l'obbligo di svolgere lavori socialmente utili, quel che non hanno potuto evitare di l'espulsione dell'accademia e la retrocessione di grado. Insomma un bel dito nel culo, prima passato nella colla, poi sabbia e infine schegge di vetro! Del tutto meritato!
Prima di chiudere la chiamata invita Joon a parlare con la propria Agenzia, per calmare i rumor. Ci spiega un po' allarmato che in tribunale c'erano orde di ragazzine urlanti alcune in visibilio altre parecchio adirate. Ci scambiamo uno sguardo preoccupato, si alza mi abbraccia da dietro e mi sussurra in un orecchio: -Stai tranquilla, me ne occupo io. Fino a che rimani in accademia non ci sono pericoli di nessun tipo. Per sicurezza non uscire fino a che non te lo dico io, ok?- Annuisco e mi abbandono al suo caldo abbraccio, sa di ciliegia.

...nei giorni seguenti...

Posso dire di aver ripreso in mano la mia vita vivendo una quotidianità più spensierata.
Non fraintendetemi, niente di diverso dal solito tram tram, ma senza gatte da pelare.
Mi fermo un secondo appoggio lo strofinaccio e il bicchiere che stavo lucidando, mi perdo nel guardarlo, Guns... seduto vicino la vetrina ad un tavolino del Kraken, mentre lavoro se ne sta tranquillo come un dannato frutto proibito, ignaro della tortura alla quale mi sta sottoponendo, la sua bocca mima parole mute lette sul suo tuo tablet, concentrato, e seducente, indossa una camicia chiara che evidenzia il suo petto e le spalle toniche, gioca con la cravatta e le sue gambe sono fasciate da un paio di pantaloni eleganti, porta un paio di occhiali da lettura mi viene voglia di sostituire quel dannato tablet con Il mio copro e aprirmi a lui, farei scivolare la sua testa tra le mie...aaaaaaish! Mi mordo il labbro inferiore lo sto violentano con lo sguardo. Lui beve dalla sua tazza e si lecca le labbra carnose, Dio trasformami in quel cappuccino, fai sì che sia latte E divorami!  i miei occhi rincorrono quel movimento, come un pazzo delirante in cerca di acqua nel deserto.

Avvampo, mi lego i capelli in cerca di freschezza, finalmente i suoi occhi bruciano su di me ripercorrono la linea del mio collo nudo e della mia pallida schiena esposta, ho una maglietta monto accollata ma che nuda, lascia la schiena totalmente scoperta (l'ho indossata per farti impazzire ho anche io i miei mezzucci ), so quanto ti piacciono le linee del mio corpo, un flash al ricordo dei suoi denti che affondano tra la carne della mia schiena e il collo lasciando segni di possesso.
Territoriale, espongo i tuoi segni come un trofeo. Inizia un gioco di sguardi, seduzione e lenti movimenti studiati del mio corpo che scoprono la schiena più del necessario, mani accarezzano le mie lunghe gambe sinuose, un altro sguardo più penetrante, la mano allenta il nodo della cravatta, mani sexy, guardo la mia preda mi sento a caccia. La sua bocca socchiusa è il preludio del suo affanno, il battito cardiaco accelera, la vertigine scatena le mie fantasie. Le mie mani graffiano il legno del bancone, si allenta il cavallo dei pantaloni, mi ecco le labbra, arida ho sete di te, di profilo mi guarda, incatenato a quel tavolino, non perde nessun mio movimento, afferro una bottiglia d'acqua e facendo grossi sorsi, bevo, ingoia tutta l'acqua guardando verso il cielo, una piccola provocazione, quello che non avevo calcolato è che al tornare a cercarlo, lui fosse ad un palmo da me, afferra la bottiglia, che schizza bagnando leggermente la mia maglietta, rude la scaraventa via e afferrandomi un polso mi trascina negli spogliatoi. Tutto accade abbastanza velocemente, sento il suo respiro che annusa la pelle della mia schiena, le sue mani si intrufolano sotto il tessuto della maglia, trovano e stringono subito il mio seno nudo, e lì, appoggiata agli armadietti freddi, bollente mi abbandono a lui.
...

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