Quella meritata leggerezza

6 0 0
                                    

SHOT

...

Arrivo al punto di ritrovo scelto da Sang-Hee.
Dinnanzi me, si erge un edificio classico, non si tratta altro che di un piccolo bistrot, che si trova alle porte della base, nella quale vengo raramente, per pochi ovvi motivi, essendo il "loro territorio" preferisco evitare a prescindere.
Ed è un vero peccato perchè anche se il locale si dimostra veramente piccolino è delizosamente grazioso. 
Già dal suo esterno possiamo notare il tema del locale, un Total white con qualche richiamo floreale, il verdeggiante dell'edera a colorare la scena predomina su qualsiasi altro dettaglio, la sensazione piacevole che ti accompagna al suo interno ricorda un qualcosa simile ad un giardino segreto, come in una favola.
Tutto un po' richiama la bella Parigi, dai piccoli tavolini rotondi in ferro battuto bianco opaco con le sedute anch'esse bianche in perfetto stile sala di thè.
Inutile dire che la sua raffinata bellezza è totalmente contrasto con il rustico e ruvido ambiente del mio amato Kraken; ed è in mezzo a tutto questo stupore shabby chic che la vedo,  è  fortunatamente seduta ad un tavolo non tanto distante dalla vetrina così da potermi sentire al sicuro, e riuscire più facilmente ad estraniare i miei pensieri ogni qual volta che ne senta la necessità, e viaggiare per i miei mille mondi fantastici.

Pare sia parecchio indaffarata a scribacchiare al computer, totalmente immersa nei suoi impegni, sola al suo tavolino con in sottofondo la meravigliosa voce di Billie Holiday a riscaldare l'ambiente, potrebbe sembrare il soggetto perfetto per un dipinto dal tratto francese, se non fosse che purtroppo rimane la stronza che tutti noi conosciamo.
Le arrivo davanti spostando di poco la sedia mi accomodo di fronte a lei facendola sobbalzare appena, perchè troppo immersa nei suo affari non si era nemmeno accorta nè del mio arrivo, nè tantomeno della cameriera ferma al suo fianco in attesa della sua ordinazione.
Vorrei giustificarla, ma non avendo una buona opinione della sua maleducata mancanza di umanità, credo che prenderò la cosa come un sua ennesima mancanza.
Saluto e ordino cameriera una cioccolata calda mentre aspetto di conoscere la punizione divina che mi attende.
Alza lo sguardo dal PC mi accoglie con un'espressione sgradevole.

« Allora Ėve-lein ti ho convocata qui per informarti che congratulazioni! Abbiamo selezionato e scelto il Kraken come bar di apertura e sostentamento durante l'evento di beneficenza di quest'anno.» La sua voce mi irrita, il suo profumo mi irrita, la sua faccia mi irrita, sento la voglia di vendetta ebollire dalla mia pelle, tramite il sudore, l'udito si offusca appena al battito del cuore arrabbiato._
Ma non posso fare nulla, non finché essere una Smith sarà un problema.
Avere il padre come Colonello della base, non ha nessun pregio, avere un padre come il mio, ha pochissimi pregi.
Cresciuta secondo un'educazione rigida in un 'ambiente politico militare, non ha reso la mia infanzia un songo, non fraintendetemi, non mi è mancato nulla, ero solo soggetta ad una rigorosa e impeccabile educazione di un sergente militare che non transige molto.
In realtà non è male, ha sovrastimolato la mia empatia.

Mi ha insegnato che nella vita devi cavartela da sola, che non devi essere un peso per nessuno, che il dolore e la morte sono distanti e differenti, che quando tutto crolla, crolla solo nella tua testa e che se ti concentri vedrai che non è mai tutto perduto. Che non bisogna farsi prendere dal panico, finché abbiamo il cuore che batte nel petto e i polmoni pulsanti questo può bastare, anche solo quello per andare avanti.
Orgoglio per se stessi, compostezza e rispetto verso il prossimo e la propria famiglia.
Che le lacrime esistono, ma bisogna tenersele per se.
Che la fragilità è solo uno stato emotivo e che con la volontà si possono fare grandi cose, la colpa è solo nostra che fermiamo noi stessi poco prima del traguardo.
La paura esiste, ma in pochi vivono quella vera, ed una volta conosciuto il sapore della vita e della morte e con essa la paura, si può vivere appieno la vita, senza ostacoli pertinenti.

Quindi prendo un bel respiro e le rispondo calma.
« Ok. Va bene, ma potevi anche mandarmi un piccione, una delle tue serve, non dovevi scomodarti a tanto, credo che il sentimento del voler passare meno tempo possibile insieme, sia condiviso, o mi sbaglio?» E nonostante tutti i rigidi insegnamenti, resterò sempre una provocatrice.
« E qui si vede tutta la tua poca intelligenza Ėve-lein
Mi irrita. Mi irrita a tal punto che mi prude la pelle persino quando pronuncia male il mio nome di proposito, solo per dilettarsi nei suoi fastidiosi modi quotidiani, dice Ėve-lein.
nella mia bacata immaginazione la mia rumorosa coscienza improvvisa il solito folle teatrino.

You - GUNSHOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora