You - GUNSHOT

ritrovarti dappertutto

Shot

Cammino per le stradine solitarie che attraversano la base dirigendomi verso l'uscita.
Stamattina visto il bel sole caldo e accogliente di queste giornate di fine giugno, ho preso la decisione di andare a lavoro a piedi.
Porto sulle spalle il peso del turno appena staccato al Kraken, oggi è stata una giornata produttiva, mi sento appagata, anche se preferirei una doccia e del meritato dolce far niente, ho delle commissioni da svolgere e il desiderio di prendere un po' di tempo per me stessa

Le giornate sono più calde e luminose, passeggiare è così piacevole che non ne riesco a fare a meno, nonostante l'orario, sono quasi le sei di sera e il cielo è ancora tinto d'azzurro, ci avverte dell'estate ormai alle porte.
Mi ritrovo a volgere gli occhi a questo dolce sole che tramontando fra un oretta ci concede ancora tutta la sua luminosità.

Con questo clima incontro molte più persone sul mio cammino, rispetto che d'inverno, è strano da ammettere, ma un po' mi manca passeggiare per le vie buie della sera invernale, accompagnate quella sensazione intima e quel non so che, di malinconico; ma soprattutto mi lasciano la possibilità indossare maglioni super caldi, pelosi e buffi, per consolare il mio corpo dal freddo. I famosissimi maglioni anti-sesso.

Invece ora con 26 gradi, percepiti 1600, con umidità alle stelle.
Incollati addosso, vestita con un semplice paio di short corti di jeans, metto in mostra le mie lunghe gambe meravigliosamente pallide, abbinati ad una maglia corta che scopre leggermente larga il mio addome, gialla con la stampa di "Imase" disegnata sopra.
Passeggio spensierata tra la folla, con le solite cuffie che mi isolano dai rumori della metropoli e dal mondo esterno, la sua voce accompagna ogni mio passo, con la canzone ヒロイン, il jpop mi mette sempre tanta allegria.
L'essenziale lo conservo in uno zainetto giallo abbinato, come i calzini e ai piedi delle All stars che dovrebbero essere bianche, ma ormai i suoi tessuti vecchi e logorati, hanno catturato tutti i colori dell'asfalto che hanno percorso.

Uscita dalla base, cammino veloce verso la stazione della metropolitana, per dirigermi verso il centro di Seul.
Ovviamente dopo il bagno di giornalisti alla quale inizio a fare una indifferente abitudine, mi dirigo a passi sconnessi e danzanti al centro commerciale intenzionata a lenire la mia stanchezza con dello shopping terapeutico.
Sono atletica, ma non invincibile, scendo nella metro per arrivare fino a Yeongdeungpo-gu un quartiere di Seul, che dista circa due ore e quaranta minuti di metro dalla base.
Non appena trovo la mia linea, mi metto in fila ad aspettare l'arrivo della metro, mi guardo un po' attorno, noto qualche passante fissarmi, spero che sia solo perché sono occidentale, non per la storia di Guns e questo mi fa desiderare di passare più inosservata possibile, ma qui purtroppo non è mai stato così.

Innanzitutto sono una danna molto alta e ovunque vado non paso inosservata, poi anche perché sono straniera, le donne notano spesso i miei occhioni da cerbiatta per giunta azzurri.
Mentre agli uomini coreani ispira l'avventura, non so perché ma qui è passato il messaggio donna occidentale, donna da scop...rire.
Ma forse perché negli ultimi tempi il manzo coreanzo, garba un po' a tutte le donne del mondo!
Appena la metro si arresta salgo a bordo di una carrozza non troppo affollata e fortunatamente trovo un posto seduta, quindi tiro fuori il mio telefonino per sbirciare un po' i miei social, conscia di trovare i miei hater pronti a mettermi alla gogna, senza conoscermi così sempre mentre continuo ad ascoltare la musica apro Wattpad e leggo qualche pagina del mio fantasy preferito.

Dopo uno straziante viaggio di 40 minuti dove mi sono subita la straziante, per quel che ho potuto comprendere, vita della nipote sfortunata in amore, di una Ajumma chiacchierona, seduta vicino a me, direi molto invadente. Finalmente scendo e cammino veloce nel tentativo di seminare la vecchia chiacchierona.