Tu mi confondi...

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Shot 

Occhi traboccanti di lussuria.
Due pozzi neri mi divorano e inghiottono tutto intorno a noi.

Ti prego sporca ancora la mia pelle con quegli sguardi.
Sguardi che non chiedono niente, lo pretendono.
Ed io? Non sono più in grado di esisterti.

Ormai è tutto inutile, quel tuo tocco, il tuo respiro, tutto di te mi hai resa impavida, così bollente di gelosia, cieca e golosa delle tue attenzioni.
Spronata da un coraggio che tento di giustificare alcolico e che non mi è solito appartenere; ho ballato per te abbeverandomi di ogni tua reazione.

Tu e i tuoi maledetti occhi!
Lentamente accendevate ogni particella di me compiacendomi, rendendomi Ingorda delle tue attenzioni; completamente inconsapevole nell'essermi spinta oltre, immersi in un mare di persone danzanti vedevo e sentivo solo noi, mettendo da parte la vergogna, troppo debole al confronto della nostalgia creata fra i nostri corpi.

Tu mi confondi...

Inconsapevole di quanto prepotente sia la tua bellezza e quanto il tuo corpo sia irresistibile. Ridotta così per te, persa, in balia di queste impavide sensazioni, sotto al tuo sguardo intenso che capace offuscava i miei sensi.
Più ti guardavo più mi sentivo dissolvere.
Persino adesso che mi stai trascinando per questi oscuri corridoi, non smetti di guardarmi così!
Vorrai farmi tua, ma arrivi tardi.
Sono io che muoio di desiderio da giorni.

🔥Cruel- Jackson Wang🔥

Lungo questo buio corridoio non ho altri pensieri che te.
Anche perché se sommi la miopia e il buio cosmico se non  fosse stato per lui saremmo spacciate.

Apre la porta della prima stanza che trova, di quello che sembrerebbe a tutti gli effetti un semplice ufficio.
Al suo interno veniamo accolti da una fioca luce, appena accennata che ricalca i nostri profili illuminandoli, l'odore pregno dell'inchiostro fresco di stampa, ma non mi lascia il tempo di orientarmi.
Frettoloso mi spinge verso la scrivania, le sue mani scivolano sui miei fianchi e mi ci trovo seduta sopra, la mia gonna diventa incredibilmente corta e le mie cosce tremano poggiate su diverse pile di fogli freddi.
Rude, si spinge contro di me insinuandosi fra di esse, subito le nostre labbra si ritrovano scacciando la malinconia dopo essersi sentite perse.
Grandi mani accarezzano la pelle calda coprendola di brividi, le dita cercano, trovano, toccano, lembi di pelle già resa umida dall'incasso dei nostri respiri.

Un vento freddo schiaffeggia la pelle calda; sobbalzo appena nel ritrovarmi inginocchiata ai tuoi piedi, con il suo pollice traccia delicatamente le mie linee delicate delle mie labbra, che come fiori si schiudono sotto quel tuo sguardo scuro. Si spinge nella mia bocca dove la lingua furba lo avvolge e lo accarezza, lo succhia e lo trattiene a sé in una danza inebriante, mentre con gli occhi ti cerco lussuriosa, risalendo e imprimendo nella memoria tutte le forme di quel corpo incredibilmente marmoreo.

Si fermano non appena trovano il tuo volto intriso di desiderio. 
Stregati da una visione dolceamara, persi nella tua sofferenza e il delirante godimento.
Occhi inghiottiti dall'iride che per nulla gentili mi spogliano, la bocca carnosa e invitante dischiusa appena sussurra supplichevoli respiri, una dolce e silenziosa condanna nello scongiurarmi di fare di più; spingono le mie mani frettolose ad avvicinarsi a te.

Poi tutto accade veloce, il suono dello scricchiolio di una cintura di cuoio che viene sfilata, il peso dei vestiti sul pavimento, un sospiro forte e la mano che tocca la carne, un gemito sommesso riecheggia la tutta la stanza quando la lingua e le labbra morbide toccano quella pelle dura con movimenti dolci e lenti che presto muteranno in veloci e sconnessi, umidi e golosi.
Mani immobilizzano ogni mio movimento, afferrando i capelli e spingendosi sprofondando golosamente tra queste labbra soggiogate.
Respiro contro la tua carne un gemito strozzato quando la lingua calda assaggia il tuo corpo e i miei occhi annebbiati cercano ancora i tuoi nella penombra.
Si prende la mia bocca come se non riuscisse più a stare fermo.
Con le mie mani ancorate al tuo corpo quasi al limite, in uno sguardo un'imprecazione e l'esplosione.
Rimango immobile guardare come il suo godere scivola via dalla bocca.

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