You - GUNSHOT

Anche a te, trema il cuore...

Pov Shot

«Non guardarmi così!» asserisce serio guardandomi appena, protegge le sue emozioni nascosto dietro la sua grande schiena, distogliendo lo sguardo velocemente dal mio impedendomi di leggere il suo sguardo.
Ed io che pensavo di aver trovato finalmente il coraggio di guardarti in quegli occhi bui!
Ed ora, mi supplichi di lasciarti fuggire ancora? No! Non te lo lascerò fare, non di nuovo!
E' troppo facile scappare sempre da ogni situazione, lo abbiamo fatto per tutta la vita! Risolvendo tutto da soli, ma ora, oggi non siamo più soli.
«Quel tuo sguardo mi consuma, questi occhi...» la voce scivola fuori come una supplica arrendevole, gli graffia la gola in un ringhio arrugginito.
Non capisco.
«Aish 에이스!» tira un sospiro rammaricato.
« Kajima [가지마] - non andare via...» un sussurro appena, poi di nuovo rabbia.
« Maledetta, te e i tuoi occhi! Occhi così limpidi e trasparenti... Non sai quanto mi infastidiscano! Lo sai. Divento irascibile se rimango fermo naufrago nel tuo sguardo senza poterti toccare. Ed io ora non li voglio guardare altrimenti crollerò e non deve andare sempre così!» furioso sbatte il pugno contro una fila di armadietti alla nostra destra.

Una frase soltanto e tutte le convinzioni di una vita svaniscono dissolte come la nebbia che fino a poco fa alimentava il muro tra di noi.
La gola si inaridisce e il cuore impazzito incomincia a tremare al suono leggero di ogni sua parola. Affamata di quel leggero contatto fisico che mi regala il tuo respiro fresco sfiorando la mia fronte, resto ancora aggrappata a te, alla tua grande armatura, con la testa china sulla tua spalla stringo quel maglione come unica ancora di salvataggio, metto da parte ogni cosa di me, ritrovandomi persa incollata tua schiena disperata, ma senza trovare ancora il coraggio di parlare.
Ti sento allontanare e non so più cosa fare. se non aggrapparmi a quel tuo lieve respiro come unica cosa di te, che hai da dare forse troppo stanco di me e dei miei problemi.
Mi inebrio di quel tuo involontario gesto, lasciando a me stessa di illudersi che anche, solo, questo gesto per mi basti.
Va tutto bene, basta che anche solo la minima parte di te, mi stia ancora toccando.
Non posso fare a meno di chiedermi:
"Come si fa a non ardere per te?" osservo il tuo respiro accelerare, sotto il mio presuntuoso tocco, dopo che ho fatto di tutto per deluderti. 
"Come puoi non aver ancora capito che, tu mi accendi e mi spegni a tuo piacimento?"
Prosegue il suo discorso, ma il suo tono cambia; non è più una carezza, è rabbia e fastidio legati insieme da un sentimento che non so riconoscere, non ci posso riuscire, lasciami affogare nel tuo sguardo e capirò ogni cosa!

«Vorrei soltanto che tu mostrassi quel mondo buio che abita dentro quel tuo sguardo. Non ha importanza, se fatto solo di pensieri rotti e sentimenti abbandonati o se la speranza ormai sola ti cola addosso come un'ombra buia. Sai è ironico, è come se mi sentissi l'unico capace di camminare dentro quegli sguardi, un po' svuotati e un po' arrabbiati, proprio come noi; potrei vivire in quegli orizzonti in tempesta e gridarti "Benvenuta nel mio mondo!" Lo sai! Ho sempre vissuto così. Solo, senza la necessità di nessuno, ma circondato di tanto, troppo affetto, da persone che amano Guns, ma non conoscono Joon! In un futuro già scritto e organizzato che non conosco. Dove ogni mio passo e respiro viene osservato e giudicato, ma dopo aver faticato a lungo per ottenere questo straccio di vita. Non ho nessuna intenzione di perderla!»
Il respiro si calma nel sentirti di nuovo vicino.
Sono riuscita a fermarti, non saresti più scappato via da me, o da noi.
«Non fraintendere, Mi piace come proteggi il tuo silenzio, come apprezzi e vivi per ogni piccolo gesto, ma credimi, quando ti dico che non sto cercando di salvare proprio nessuno se non me stesso dal possesso!»
Il suo tono di voce torna ad essere un'amorevole carezza, che nonostante trasudi amore, danza sopra alla sua ostile incapacità di nascondere l'odio verso gli obblighi della sua vita.
Ammetto di non essere abituata a questo tipo di attenzioni e nemmeno di credere che esista davvero qualcuno capace di lottare con me, al punto tale da ferire se stesso.