- 23 -
NICK
Nick aspettò di rimanere da solo in ufficio prima di affondare la testa tra le braccia. Era stanco. Stanco come non si era mai sentito in tutta la sua vita.
Da quando MitoCity era nelle sue mani la situazione socio-politica della città era drasticamente migliorata, ma lui non sapeva quanto avrebbe potuto reggere a quel ritmo. Aveva numerosi collaboratori ed assistenti, ma erano troppe le decisioni che gravavano sulle sue spalle ed infiniti i problemi a cui cercare di porre rimedio. L'ultima sciagura era stato il grave incidente di Felicity Frost. La donna, sebbene fosse l'ex moglie del famigerato Marcus Catting, era una risorsa fondamentale per il nuovo governo di MitoCity e la sua – Nick pregava momentanea – assenza stava già creando non poche difficoltà amministrative.
Nick rimase ancora qualche istante con gli occhi premuti contro il muscoloso avambraccio, poi si mise dritto, estrasse il cellulare e scrisse un messaggio a Danielle. In quel momento lei era in laboratorio, per studiare gli effetti collaterali che gli Anti Inibitori sembravano aver prodotto su alcuni dei membri più anziani della comunità. Quella ragazza non si fermava mai. Non era ancora riuscita ad invertire la Cancellazione che si era auto inflitta, ma ormai per lei quella non era più una priorità. Nick le aveva raccontato tutto su di lei e sul loro passato insieme e al momento questo sembrava bastarle. Insieme avevano colmato i vuoti con nuove esperienze e Danielle aveva deciso di non rovinarsi quella nuova vita in cerca del passato che era stata costretta a lasciarsi alle spalle.
Lui e Danielle erano una coppia perfetta. Nick se lo ripeteva ogni mattina quando si svegliava con i lunghi capelli ramati di lei sul viso, ogni sera quando si davano un ultimo dolce bacio della buonanotte e soprattutto quando, nei più oscuri momenti di difficoltà, lei riusciva sempre a trovare il modo di risollevargli l'umore e lo spirito.
Danielle rispose quasi subito al messaggio che le aveva inviato. Lo fece con una delle sue tipiche frasi stuzzicanti che gli fecero subito tornare il sorriso. Quel sorriso, però, durò ben poco sulle labbra di Nick.
«Avanti» disse, con ben poco entusiasmo, quando qualcuno bussò alla porta.
«Perdonami Nick» lo salutò Nando scusandosi ancor prima di aver varcato la soglia. «So che è già stata una giornata dura ma abbiamo un altro problema».
«Quale?» chiese Nick, la voce permeata di stanchezza.
«Ivan».
«Ivan Alvarez?» Non era la prima volta che quel ragazzo si presentava da lui in cerca di... Che cosa? Nick non aveva ancora del tutto chiare le intenzioni di quel tizio.
«Sì» confermò Nando con un sospiro. «È convinto di avere finalmente la prova tangibile che tutto ciò che ti ha raccontato in questi mesi è vero...»
Nando sembrava scettico almeno quanto Nick. Da quando era diventato capo di MitoCity aveva cominciato a ricevere una notevole quantità di lettere anonime. In esse gli veniva raccontato che, dopo il torneo, era avvenuta una sorta di Cancellazione di massa che aveva fatto dimenticare a tutti dell'esistenza di una tale Sophy, figlia di Marcus Catting. Nick non aveva mai dato particolare peso a queste lettere, rispedendole al mittente senza darvi troppo peso. Dopo il suo ennesimo rifiuto però, l'autore delle lettere si era presentato al Covo di persona: si trattava proprio di quello stesso Ivan Alvarez, figlio dell'ex capo supremo Carlos, che ora sosteneva di avere la prova tangibile dell'esistenza di questa fantomatica Sophy.
«Gli credi?»
«Certo che no!» esclamò Nando, fin troppo sicuro. «Quel tizio vuole soltanto riabilitare il proprio cognome e tornare a vivere in società... Sai bene che dopo la morte dei genitori ha abbandonato la città per vivere da solo nei boschi!»
STAI LEGGENDO
MITOCITY 3 - La Struttura
Science Fiction-- sequel di "MitoCity - il Segreto" e di "MitoCity - Il Giocatore" -- "Lei non era mai stata la fiamma che rischiava di bruciare Mito City ed il suo equilibrio. Ma era stata l'accelerante che aveva permesso all'incendio di diffondersi distruggendo...