- CAPITOLO 65 -

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DEREK

«Nick!» chiamò Derek avvicinandosi di corsa a quella scena apocalittica.

L'esplosione del secondo Portale aveva creato un enorme cratere e sparso detriti di ogni forma e dimensione un po' ovunque. Derek aveva scorto subito Nick intento a provare a muovere, senza riuscirci, un grosso masso.

«Derek? Che cosa ci fai tu qui?» Nick apparve sorpreso e al contempo sollevato dal vederlo sopraggiungere. «Ti prego aiutami a spostare questo affare!»

Derek accorse senza esitare e solo quando fu a pochi passi da Nick si rese conto del motivo per il quale era tanto importante spostare quel masso: schiacciata lì sotto c'era la gamba di una ragazza. E non di una ragazza qualsiasi.

«Meg?» esclamò piegandosi sulle ginocchia per avvicinarsi a lei. «Meg! Sei viva!»

«Se così si può dire» ironizzò lei guardandolo con la stessa urgenza con cui si guarda il cibo dopo un lungo digiuno. Poi i suoi occhi si riempirono di lacrime e la voce le si incrinò: «Ti prego Derek, aiutami. Ho tanta paura!»

Derek, che aveva notato che l'amica non aveva più il braccio sinistro, si costrinse a non farsi prendere dallo sconforto di fronte a quell'immagine. Accarezzò il suo viso imbrattato di sangue. «Sono con te. Andrà tutto bene» sussurrò, poi corse ad aiutare Nick.

Il masso che bloccava la gamba di Meg sembrava pesare almeno tre quintali. Era costellato di spigoli e rientranze che avrebbero permesso ai due ragazzi di fare presa con relativa facilità, ma spostarlo sarebbe stata un'impresa titanica.

«Credo che dovremmo spingere entrambi il masso in questa direzione» disse Derek posizionandosi accanto a Nick. «Ma non penso che potremo effettivamente sollevarlo».

«Sì, ma ci basterà sbilanciarlo per qualche secondo» concordò Nick.

«Meg, so che sarà difficile, ma quando avremo mosso il masso, tu dovrai subito tirarti indietro» disse Derek alla sua amica. «Non riusciremo a tenerlo inclinato per molto tempo quindi dovrai fare davvero in fretta. Pensi di poterlo fare?»

Lei, sempre più debole e spaventata, annuì piano. «Farei di tutto pur di andarmene da qui».

Derek pregò che Meg avesse abbastanza energie da riuscire a far leva sul braccio sano e poi spostare da sotto la pietra il resto del corpo malandato.

Ci vollero diversi tentativi e tantissima fatica, ma alla fine Derek e Nick riuscirono a muovere il masso abbastanza da permettere a Meg di liberarsi con un grido di dolore.

Derek, non appena la pietra tornò al suo posto, corse da lei per valutarne le condizioni. La gamba, dal ginocchio in giù, era un cumulo confuso di ossa rotte e carne esposta. Derek distolse lo sguardo e sollevò Meg tra le braccia.

«Nando?» chiese Derek. Arrivato nei pressi del cratere, distratto dall'emergenza di Meg, non si era concesso il tempo di cercare l'amico tra i corpi riversi tra i detriti.

Nick deglutì a vuoto e riuscì solo a scuotere la testa.

«Mi dispiace» disse Derek, profondamente afflitto. Una parte di lui, sebbene consapevole di quante poche fossero le probabilità di ritrovarlo vivo, sperava in un epilogo migliore per Nando.

«Gli altri stanno tutti bene?» chiese Nick tirando su con il naso. «Il piano sta procedendo bene?»

«Stanno tutti bene» tagliò corto Derek, «ma ora dobbiamo sbrigarci. Ormai tutti coloro che erano al Limbo sono stati trasferiti al sicuro alla Struttura, ma il Limbo sta irrimediabilmente collassando e, se non attraverseremo il Portale prima che si chiuda definitivamente, rimarremo bloccati qui con Marcus per sempre».

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