- CAPITOLO 37 -

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SOPHY

«È questo che stai facendo, quindi» dedusse Sophy con voce tremante indicando la tastiera olografica che Derek non aveva mai del tutto abbandonato durante il suo drammatico resoconto, «lo stai tenendo impegnato».

«Cerco di guadagnare tempo» rispose Derek. «Finché dovrà preoccuparsi dei miei attacchi hacker non potrà pianificare nulla di serio per MitoCity. O almeno questo è quello che spero».

Il ragazzo le aveva fatto ascoltare la registrazione audio che aveva avuto la prontezza di attivare durante la sua conversazione con il Game Master.

«È terribile» sussurrò Sophy con voce tremante. «Potrebbe distruggere tutto da un momento all'altro...»

«Non pensare a questo» disse Derek concentrandosi finalmente sul viso spaventato di lei. «Non dobbiamo lasciarci intimidire dalle sue minacce. Sapevamo già che MitoCity era in pericolo. Ora che ce ne è stata data la prova combatteremo con ancora più forza».

Sophy, sebbene non fosse così ottimista, annuì prima di posare la testa sulla spalla di Derek.

«Cosa possiamo fare?»

«Non lo so» sospirò Derek, «non con precisione. Come ti ho detto, per ora sono riuscito ad impedirgli l'accesso al Limbo. So che è ben poca cosa rispetto al controllo che ha ottenuto su tutta MitoCity, ma per lo meno avremo a disposizione un luogo sicuro in cui pianificare e organizzare le nostre prossime mosse senza essere osservati dal Game Master».

«Hai disabilitato tutte le telecamere di quella zona?»

«Sì, e i microfoni e tutto il resto» annuì Derek.

«E allora perché mi hai chiesto di raggiungerti qui e non lì?» chiese Sophy, incapace di dominare la sua curiosità.

«Per diversi motivi: in primis, so per esperienza che questa casetta sperduta nel nulla non è in alcun modo monitorata dalla Struttura» spiegò Derek. «In secondo luogo, non volevo costringerti ad inerpicarti di nuovo fino a quell'albero a quest'ora. Inoltre temevo che le comunicazioni dei nostri SmartRing potessero essere tracciate e descriverti cripticamente questa baita era di gran lunga più facile che alludere al Limbo. Ed infine...avevo bisogno d'aria». Si passò una mano sul viso sfregandosi gli occhi arrossati. Quella situazione lo stava provando più di quanto già dimostrassero la sua postura arrendevole ed il suo sguardo tormentato.

«Non puoi continuare a combatterlo stando dietro quella tastiera» disse Sophy con dolcezza. «Sei stanco e sconvolto, hai bisogno di riposare e...»

«Riposerò quando lo avremo sconfitto» ribatté Derek guardandola intensamente prima di tornare a digitare. «Sto lavorando a qualcosa che dovrebbe concederci un po' di tempo» aggiunse poi, vedendo l'espressione contrariata di lei.

«Per riposare un po', mi auguro» tentò Sophy.

«Per decidere il da farsi...» la corresse lui, serio.

«Credi che il popolo di MitoCity debba sapere?» chiese Sophy che si era già posta quella domanda mentre sentiva il Game Master parlare di "eliminare definitivamente il progetto MitoCity". Non credeva che diffondere quell'ultimatum fosse una buona alternativa, ma voleva conoscere l'opinione di Derek.

«Direi di no» disse lui senza esitare. «Ma avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile».

«Posso dire a Nick, Sally, Nando e Danielle di raggiungerci qui» propose Sophy.

«No, sarebbe troppo pericoloso. Andremo noi da loro» ribatté lui con il suo solito sorriso affascinante. Premette il tasto invio e finalmente fece scomparire la tastiera olografica. «Ma prima c'è una cosa importante che dobbiamo fare».

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora