- CAPITOLO 21 -

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SOPHY

Quando, finalmente, le labbra di Derek si posarono sulle sue, la schiena di Sophy fu percorsa da un brivido caldo, avvolgente e peccaminoso. Ricordava la morbidezza di quelle labbra carnose sin dal bacio che lui le aveva rubato quando erano al Castello Antico, quando lui ai suoi occhi era solo un ragazzo che teneva a lei, non il Giocatore e nemmeno il suo più intimo amico. La lingua di Derek le percorse le labbra tremanti mentre le sue mani scendevano ad accarezzarle la schiena e i fianchi. Sophy schiuse la bocca e lui se ne impossessò, con passione e dolcezza, con vigore e sentimento. I pensieri che affollavano la testa di Sophy svanirono lasciando spazio solo a quella danza inarrestabile e sensuale. Una mano di Derek le risalì lungo il fianco per poi procedere con straziante lentezza fino ai folti riccioli scuri nei quali fece affondare le dita. Sophy mugolò di piacere quando lui le fece inclinare la testa. Il bacio divenne più profondo, più intenso, più disperato. Sophy fece scorrere le unghie sulla schiena e sulle spalle di Derek mentre la mano di lui scendeva seducentemente lungo il suo corpo e...

Sophy si svegliò.

Quel bacio appassionato non c'era mai stato. Né quello né nessun altro bacio. Lei e Derek, dopo quei momenti di pura elettricità vissuti di fronte ai suoi disegni, si erano limitati a bere le loro birre. Avevano parlato poco e tra di loro si era materializzata una tensione palpabile che nessuno dei due era riuscito a smorzare. Derek l'aveva accompagnata fino alla sua stanza e mentre le dava la buonanotte l'aveva trafitta con uno sguardo che l'aveva lasciata senza parole e senza fiato. Anche in quel momento Sophy aveva sperato in un bacio, ma non si era mossa e lui, dopo un istante, si era allontanato. Era meglio così. Sophy non era pronta per un nuovo amore, i suoi sentimenti per Nick erano ancora troppo brucianti. Ma allora perché aveva appena fatto un sogno tanto bollente su Derek?

Sophy cercò di calmarsi. Si era svegliata senza fiato, in un bagno di sudore. Lo schermo proiettato dallo SmartRing le fece notare che era decisamente tardi. Inviò un messaggio a Derek comunicandogli che non sarebbe riuscita ad andare ad allenarsi con lui. Era meglio così: dopo la strana tensione della sera precedente e quel sogno, dal quale ancora non si era ripresa, vedere Derek in pantaloncini neri e canotta aderente non era sicuramente la cosa più indicata per la sua psiche. Fece un respiro profondo, poi si costrinse ad alzarsi dal letto per andare in bagno. Lo specchio sopra il lavandino le rimandò l'immagine di una Sophy spettinata, con gli occhi brillanti e la pelle imporporata e bollente. Si accarezzò le labbra e riassaporò la sensazione, che il sogno aveva reso così vivida, del contatto con quelle di Derek.

No. Basta! Che diavolo le stava prendendo? Aprì il lavandino girando completamente il miscelatore verso la tacchetta azzurra e si sciacquò il viso con l'acqua gelida. Che però non bastò a calmare i suoi bollenti spiriti. Sbuffò, lanciando un'occhiataccia al proprio riflesso, e poi si spogliò (cercando di ignorare l'immagine indesiderata che il suo cervello le stava proponendo con insistenza: Derek che, con indosso solo un paio di jeans neri aderenti, la aiutava a svestirsi fissandola con quei suoi stupendi occhi smeraldo ardenti di desiderio).

La doccia di Sophy, quella mattina, a dispetto dell'acqua fredda che si fece piovere addosso, fu decisamente bollente.

«Scusa il ritardo!» ansimò Sophy sedendosi alla sua solita scrivania. Aveva attraversato il cortile centrale di corsa ed aveva il fiatone.

«Nessun problema» disse Meg. Poi le lanciò un'occhiata e domandò, con tono esplicitamente malizioso: «Mmmh che cosa ti è successo?»

«Nulla» disse lei, senza esitare. «Perché?»

«So riconoscere quando una donna ha...»

«Non continuare» la interruppe Sophy, imbarazzata.

Meg ridacchiò.

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora