- CAPITOLO 30 -

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SOPHY

Sophy si sedette di fronte a Nick. Le tremavano le gambe. Come lui aveva promesso, il loro tavolo era lo stesso che avevano condiviso quella che le sembrava una vita fa, quando fremevano all'idea che il giorno dopo tutta MitoCity avrebbe conosciuto il segreto per il quale Elena era morta. Lo stesso segreto per cui Sophy era stata Cancellata molteplici volte.

«È così strano» sussurrò la ragazza aggiustandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Ricordi quella sera?» chiese Nick. Allungò una mano sul tavolo, ma Sophy non mosse la propria per raggiungerla.

«Come fosse ieri» disse lei, giocando con lo stelo sottile di uno dei bicchieri di cristallo che aveva davanti. «Era tutto identico. Eppure così diverso...»

"Noi eravamo diversi" proseguì tra sé e sé, senza trovare il coraggio di dirlo ad alta voce.

«È stato un anno difficile per tutti» commentò Nick. «Vivevamo in un'oligarchia basata sull'inibizione della libertà di pensiero della popolazione, mentre ora viviamo in quella che spero possa diventare una repubblica pacifica. Eravamo un ribelle e l'unica detentrice della verità, ora siamo il capo di tutto e una ragazza che, sebbene sia l'unica da ringraziare per ogni miglioramento, nessuno ricorda più».

Sophy lo guardò negli occhi blu mare dei quali si era innamorata. Erano gli stessi occhi, eppure non lo erano.

«Eravamo innamorati e felici» aggiunse lei con voce sottile, senza smettere di guardarlo. «E ora non lo siamo più».

Nick rimase in silenzio, deglutì a vuoto e fece un lungo respiro prima di parlare: «Mi stai lasciando». Sophy si impietrì. «Era questo che volevi dirmi?»

«Sì» sussurrò lei mentre le lacrime le riempivano gli occhi e le dita iniziavano a tremare. Lui gliele strinse tra le sue. La sua mano era calda e familiare. Chiudere la propria storia con Nick quello che voleva, ma era anche una cosa dannatamente difficile da fare.

«Scusami, Sophy».

«Per cosa?» Lei era confusa.

«Per aver aspettato che lo ammettessi tu per prima. Sono stato un vigliacco» confessò con un sorriso imbarazzato dipinto sul bel volto rasato. «Ci abbiamo provato, questo non possiamo negarlo».

Sophy era sconvolta dalla piega che aveva preso quella conversazione. Si era immaginata lacrimevoli discorsi e vani tentativi di riconciliazione. Eppure, in fondo sapeva bene che non avrebbe avuto alcun senso. Nick poteva avere i suoi difetti, ma sicuramente non era né cieco né stupido. Il loro rapporto era finito da ben prima che lei scoprisse che lui, dopo i loro incontri, andava a passare il tempo con Danielle.

«Quando sei tornata qui» continuò Nick evitando che il silenzio che era calato tra loro si protraesse fino all'imbarazzo, «ero sinceramente felice di averti ritrovata. È bastato un tuo sguardo a riscrivere tutte le pagine di noi che erano state Cancellate dalla mia mente. Ti ho ricordata immediatamente e completamente, ed è stato davvero intenso».

Sophy abbozzò un sorriso. Non avrebbe mai dimenticato la passione con la quale si erano amati in quell'ufficio, su quella scrivania.

«Ma poi qualcosa è cambiato» lo incalzò.

«Sì» ammise lui. «L'attrazione fisica nei tuoi confronti non si è mai spenta, però sentivo che qualcosa non funzionava. Ora probabilmente negherai, ma sento tutt'ora che mi nascondi delle cose».

Sophy fece per aprire bocca, ma lui alzò una mano per interromperla: «Non fraintendermi, non sono arrabbiato con te per questo. Io sono il primo a non averti detto delle cose importanti su MitoCity, ed anche su di me».

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora