- CAPITOLO 49 -

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SOPHY

Poche ore dopo, una videochiamata di Meg diede loro la triste conferma che le loro intuizioni erano corrette. Petra aveva intenzione di riunire la popolazione di MitoCity negli stadi per poi nebulizzare all'interno della struttura ingenti quantità di siero di Cancellazione Definitiva. Stando alle parole di Meg, il Game Master e i suoi non erano ancora riusciti a mettere a punto la giusta formula ma erano assolutamente certi che ci sarebbero riusciti entro le due settimane che mancavano alla serata degli spettacoli gratuiti.

«Se il siero verrà diffuso all'interno degli stadi» cominciò Nando, «allora come faremo a far uscire tutti prima che perdano la memoria?»

Già, come? Anche Sophy se lo stava domandando senza sosta. Petra si era impossessata del piano che Derek aveva elaborato con Clotilde ed ora glielo stava rivoltando contro. Ma Sophy ed i suoi amici non potevano arrendersi: c'erano in ballo settecentomila vite e loro non avrebbero mai permesso a Petra di distruggerle in maniera definitiva.

«Ci serve un'idea» disse Derek.

«E se ci fossimo già dentro?» domandò Sophy, facendo vagare lo sguardo tutto attorno a sé, in quella stanza bianca e anonima che era facilmente stata trasformata in attrezzatissimo centro di controllo.

Sei paia di occhi la guardarono con aria interrogativa e lei, dopo un sorrisetto compiaciuto, continuò: «Derek, ricordi i nostri discorsi sull'ampliare il Limbo?»

«Sì, certo» annuì lui. «Ma non ho ancora avuto modo di lavorarci su».

«Lo so, sono state ore intense» lo rassicurò lei con uno sguardo d'intesa. «Ma se dovessimo riuscirci...»

«Hai un'idea?» Nella voce di Derek c'era una nota di speranza che Sophy desiderò non deludere.

«A dire il vero sì, anche se non sono sicura che sia buona...»

«Ogni idea è benaccetta» disse Nick.

«Nick ha ragione» ammise Derek mentre gli altri annuivano.

Sophy sorrise all'uomo che amava e poi a quello che aveva amato, trasse un sospiro e infine parlò: «Se, e sottolineo se, il Limbo fosse abbastanza grande da contenere tutti, allora potremmo usare alcune di queste stanze per creare un'enorme illusione».

«Che genere di illusione?» chiese Sally, curiosa.

Sophy prese un foglietto di carta e due pennarelli, con quello verde disegnò un rettangolo inscritto in un ovale che voleva rappresentare schematicamente uno stadio, poi con quello rosso disegnò un nuovo rettangolo ed un nuovo ovale in corrispondenza dei primi.

«Sovrapporremo degli stadi fittizi, costruiti nelle stanze libere del Limbo, a quelli reali» iniziò a spiegare muovendo febbrilmente gli occhi tra i suoi amici che la guardavano con curiosità, speranza o scetticismo. «Avremmo bisogno di altri chip in grado di aprire accessi al Limbo, ma una volta in possesso di questi chip potremo installarli agli ingressi degli stadi e...»

«Le persone crederebbero di accedere allo stadio, ma in realtà si troverebbero qui, nel Limbo, lontani dal controllo del Game Master» dedusse Danielle.

«Proprio così!» esclamò Sophy, lieta che la razionalità della scienziata le venisse incontro in quella idea folle.

«Il Game Master se ne accorgerebbe subito» disse Nando scuotendo la testa. «E non oso immaginare come potrebbe vendicarsi».

«A dire il vero credo che esista una soluzione che ci permetterebbe di guadagnare tutto il tempo necessario» considerò Nick camminando avanti e indietro per lo studio. «Ricordate il primo Covo?»

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora