- CAPITOLO 46 -

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SOPHY


«Credi che ce la faremo?» chiese Sophy quando nel Limbo rimasero solo lei e Derek.

Danielle e Sam erano corsi in un attrezzato laboratorio che Derek aveva improvvisato per loro in una delle stanze vuote del Limbo, Nick era uscito per andare a presiedere a delle importanti riunioni che in quelle ore non aveva fatto che posticipare, Nando aveva deciso di scortare l'amico in giro per la città mentre Sally si era trincerata dietro lo schermo del suo pc per continuare a mantenere alte le difese informatiche di MitoCity

Derek si passò una mano sul volto e poi tra i capelli, legati sulla nuca. «Non lo so».

Sophy strinse le palpebre e si massaggiò le tempie. Le rivelazioni emerse guardando il video inviato da Meg l'avevano terrorizzata e quell'ulteriore dose di tensione le aveva fatto scoppiare una fortissima emicrania.

«Vieni qui» la invitò Derek attirandola a sé. Sophy si lasciò trasportare volentieri e si sedette sulle sue gambe mentre lui le massaggiava sapientemente le tempie. Il calore delle sue dita bastò a rallentare quel doloroso pulsare. Sophy, però, non si permise di rilassarsi.

«Sei preoccupato».

La sua non era una domanda. Gli posò la fronte sulla guancia.

«Sì» ammise lui in un sospiro angosciato. «Non ti nego che, al momento, il mio ottimismo è ai minimi storici».

«Sono certa che Danielle troverà presto l'antidoto alla Cancellazione» provò a confortarlo Sophy. «Inoltre abbiamo scoperto di poterci fidare di Meg e delle sue informazioni, e questa è una gran bella notizia, no? Sono sicura che ci aiuterà a scoprire in anticipo le mosse di sua madre, e magari anche a riaprire il Portale».

Derek scosse piano la testa. «Va bene, ammettiamo che sia così... E poi?» chiese. «Come salviamo settecentomila persone? Se anche riuscissimo ad impedire a Petra di cancellare tutti, come sottrarremo tutta la popolazione di MitoCity dal suo giogo? Se la conosco bene, non si arrenderà tanto in fretta...»

«Settecentomila?» Sophy era rimasta ferma a quella cifra impressionante.

«Sì, è all'incirca questo il numero di abitanti di MitoCity» spiegò Derek con noncuranza.

«Sono davvero tante persone» considerò lei che non riusciva davvero a figurarsi concretamente un numero tanto grande di individui.

«Non se paragonate a quante ce ne sono nel mondo fuori di qui» disse Derek con un mezzo sorriso.

«Ossia?» Sophy sbarrò gli occhi, incredula. Derek rivolse un sorriso sincero a quella sua curiosità quasi fanciullesca. Lei aveva sempre vissuto a MitoCity e quello era stato tutto il suo mondo. Inoltre, quando ne era uscita, aveva avuto modo di interfacciarsi solo con la Struttura, un'altra realtà circoscritta ed isolata.

«Più di otto miliardi. E il numero, nonostante le crisi e tutto il resto, è destinato a crescere».

«Wow» sospirò Sophy. «Non riesco nemmeno ad immaginare cosa significhi un numero di persone tanto grande!»

Derek sorrise e le diede un affettuoso buffetto sul naso.

«Ma aspetta» continuò lei. «Se ci sono così tante persone allora perché far apparire settecentomila persone dovrebbe essere un grande problema?»

«Beh, immagino che in fin dei conti ai civili non importerebbe un granché» considerò Derek con un'alzata di spalle, «ma ai governi queste cose difficilmente piacciono».

«Per questo volevi provare a farci uscire gradualmente» dedusse Sophy. «Per farci passare inosservati».

«Esatto, ma ormai non abbiamo più tempo per questo». Nel tono di Derek c'erano rabbia e rassegnazione.

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora