- 1 -
SOPHY
...
«Che ne sarà di me?»
«Rimarrai qui» disse Derek, come se fosse ovvio. «Vedrai tutto ciò che c'è da vedere, saprai tutto ciò che c'è da sapere, e magari, chissà, ti renderai conto che non sono il mostro che credi... O almeno non completamente!»
Le fece un occhiolino che, in altri contesti, Sophy avrebbe descritto come irriverente, forse addirittura sensuale.
Sophy accantonò quel pensiero e meditò sulle sue parole. Ora che sapeva che Derek e il Giocatore erano la stessa persona non faticava a credere che ci fosse dell'oscurità nel bravo ragazzo che aveva conosciuto a MitoCity. Poteva quindi esserci del buono nel Giocatore? Forse. Ma a lei non interessava scoprirlo, o per lo meno non così.
«E se non volessi restare?» chiese, temendo la risposta.
«Non hai scelta» rispose lui, quasi dispiaciuto.
«Si ha sempre un'altra scelta» lo contestò Sophy, combattiva.
«Forse, ma tu non puoi andartene da qui senza il mio consenso e lui» spiegò indicandole delle immagini che erano comparse all'improvviso su una delle pareti dello studio, «non si ricorderà mai più di te».
Sophy guardò ciò che Derek le stava mostrando. Al vecchio albergo Sally era in piedi, appoggiata al corpo slanciato di Nando, entrambi sorridevano mentre sul televisore scorrevano le immagini registrate del primo discorso ufficiale di Nick come capo di MitoCity. Nella stanza c'erano anche Greta e Dean che chiacchieravano serenamente vicino alla porta. Un po' più in là, su un divanetto chiaro, Nick era proteso verso lo schermo e sembrava soddisfatto del proprio discorso. Accanto a lui era seduta una bella ragazza dai capelli rossi che gli stava accarezzando piano la schiena. Danielle.
«Si è dimenticato di te» infierì Derek, «ma non di lei».
Sophy si sentì mancare l'aria. Era stata gelosa di Danielle sin dall'inizio e, anche se Nick le aveva più volte provato che non ne aveva motivo, la sua perdita di memoria ora cambiava tutto. Danielle non aveva ancora riacquisto i propri ricordi ma ciò non significava che non provasse qualcosa per Nick che, a sua volta, non aveva più alcun motivo per tenerla lontana.
Sophy si asciugò con un rapido gesto della mano una lacrima che le stava percorrendo la guancia.
«Voglio delle garanzie» disse poi con tono fermo mentre raddrizzava la schiena e alzava il mento.
«Chiedi».
«A Felicity, ai miei fratellini e a loro non verrà fatto più alcun male» iniziò indicando le figure dei suoi amici che stavano sbiadendo sulla parete sulla quale erano state proiettate.
«Accordato» affermò Derek. «A patto che non attacchino per primi: non rinuncerò a difendermi».
Sophy annui, poi fece un'altra richiesta: «Dovrai raccontarmi tutta la verità su MitoCity, sulla mia famiglia e su di te».
«Accordato» ripeté il Giocatore. «Come ti ho già detto, saprai ogni cosa a suo tempo. C'è dell'altro?»
STAI LEGGENDO
MITOCITY 3 - La Struttura
Science Fiction-- sequel di "MitoCity - il Segreto" e di "MitoCity - Il Giocatore" -- "Lei non era mai stata la fiamma che rischiava di bruciare Mito City ed il suo equilibrio. Ma era stata l'accelerante che aveva permesso all'incendio di diffondersi distruggendo...