- CAPITOLO 50 -

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SOPHY

I giorni che seguirono l'ideazione del piano e l'arrivo del materiale inviato da Meg trascorsero all'insegna della frenesia e, nel caso di Sophy, di una forte e costante sensazione d'ansia. Ormai, suo malgrado, era tristemente abituata a sentirsi sempre in pericolo e a stare sempre in allerta, ma la minaccia rappresentata da Petra e dal siero di Cancellazione Definitiva riusciva ad atterrirla più di ogni altra cosa.

«Le impediremo di Cancellare tutta MitoCity» ripetevano i suoi amici ad ogni riunione.

«E se non dovessimo riuscirci» aggiungeva ogni volta Danielle, «sto preparando un antidoto impeccabile».

Sophy ci credeva, ci credeva con tutta se stessa, eppure non poteva esimersi dal porsi delle domande. Se Petra fosse davvero riuscita ad attuare la Cancellazione Definitiva di massa, come avrebbero potuto loro, rimanendone vittime, assumere e far assumere a tutta la popolazione l'antidoto? Ovviamente, non volendo estendere la propria angoscia anche ai suoi amici, quella domanda, così come un'altra decina di ansiogeni interrogativi, era rimasta incastrata tra i suoi pensieri tormentati.

Ogni mattina era la stessa storia: Sophy apriva gli occhi nella semioscurità della stanza che condivideva con Derek, si beava per qualche istante della sua solida ed avvolgente presenza, ma poi veniva immancabilmente colta dal panico. I pensieri, accantonati per il tempo di qualche ora di sonno, tornavano ad affollarle la mente togliendole il respiro. Derek si accorgeva sempre del suo malessere e, senza dire una parola, la stringeva più forte contro il suo petto coccolandola e cercando di rassicurarla. Tra le braccia di Derek, il respiro di Sophy tornava ad essere regolare, ma lei non riusciva a godere pienamente di quella sensazione di pace. Ogni volta si sentiva in colpa per averlo svegliato per via della sua stupida ansia.

«Mi dispiace svegliarti così ogni giorno» ebbe il coraggio di confessargli quella mattina. «Forse dovremmo dormire separati, così non ti darei fastidio e potresti prenderti i tuoi tempi per...»

«Shhh, non continuarla nemmeno questa frase» disse lui posandole un dito sulle labbra. «Come puoi pensare di darmi fastidio?» Sembrava davvero incredulo.

«Essere svegliati dall'attacco d'ansia di qualcun'altro sarebbe fastidioso per chiunque!»

«Ma io non sono chiunque» disse Derek, la voce calda e leggermente arrochita dal sonno. «E tu non sei qualcun'altro».

Sophy sorrise. Come spesso capitava, le parole di Derek seppero riempirle il cuore e alleggerirle l'anima.

«Io voglio stare con te in ogni momento, Sophy» continuò lui, guardandola con quei suoi occhi da favola. «Quando le cose vanno bene voglio esserci per gioirne con te, e quando vanno male voglio esserci per affrontarle al tuo fianco. E se un mio abbraccio può aiutarti a calmare l'ansia e a ritrovare la lucidità, allora sono disposto a passare ogni momento abbracciato a te».

Sophy, commossa da quella dichiarazione, cercò di sdrammatizzare: «Che è un po' quello che già fai...»

«È questo che pensi?» disse lui, fingendosi offeso. «Cara mia, tu non hai idea di cosa io sia capace». Con una sola agile mossa rotolò sulla schiena trascinandosi addosso Sophy che, ridacchiando, gli si incollò addosso come il migliore dei koala. «Sai, potrei costringerti a rimanere abbracciata a me su questo letto fino alla fine dei tempi».

«Non che manchi molto, considerati i piani di Petra» commentò lei, incapace di trattenersi, mentre disegnava con dita leggere il profilo virile di lui. «Ma, ad ogni modo, sappi che se questa è una minaccia, allora hai davvero perso il tuo talento da super cattivo».

Derek, con estrema facilità, invertì nuovamente le loro posizioni facendole sfuggire un gridolino divertito. Poi le rivolse un sensualissimo sorriso da predatore mentre stava attento a non gravare sul suo corpo esile con il proprio notevole peso. Sophy, con la schiena premuta contro le lenzuola calde dei loro corpi ed il viso vicinissimo a quello di lui, allungò una mano dietro la nuca di Derek per sciogliere i suoi capelli scuri e setosi. Derek scosse la testa in un movimento involontariamente sensuale. Una ciocca ribelle scese a sfiorare la fronte di Sophy solleticandole la pelle.

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora