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SOPHY
Circa un'ora dopo, più della metà delle persone erano approdate senza particolari intoppi alla Struttura. Il discorso di Derek aveva funzionato alla grande e, sebbene una decina di suoi ex collaboratori avessero lasciato l'edificio in rabbiosa fretta, gli altri si erano subito messi al lavoro con encomiabile generosità e stupefacente empatia.
Sophy stava osservando, con occhi pieni di commozione, una coppia di abitanti della Struttura intenta ad aiutare un gruppo di profughi spaventati ad orientarsi in quel ambiente nuovo quando il suo Comunicatore le segnalò che Sally aveva qualcosa da dire.
«Sally, tutto ok?»
«A dire il vero no» disse l'amica.
Sophy strinse le palpebre, quelle semplici parole trasudavano fin troppa ansia. «Che succede?» Sophy non ne poteva più di ascoltare brutte notizie.
«Il collasso non fa che peggiorare» iniziò a spiegare Sally. «I tutti sistemi sono compromessi e le luci sono ormai spente da almeno venti minuti. So che sono stati già evacuati tre stadi ma dobbiamo accelerare o... »
«Tranquilla» la interruppe subito Sophy. «Qui per fortuna tutto sta filando liscio. Accelerate pure, noi saremo pronti ad accogliere tutti».
E accelerare il processo fu esattamente ciò che fecero.
Gli ultimi due stadi pieni furono completamente evacuati in tempi record, così come quello che aveva dovuto affrontare la sparatoria. In quel momento, si rese conto Sophy con il cuore pieno d'orgoglio, più di cinquecentomila persone si trovavano alla Struttura, stipate in ogni angolo, ma finalmente libere e al sicuro.
Anche Danielle, Sam, Felicity e Pepperdot avevano abbandonato il Limbo. Lo stesso, però, non valeva per Sally. Lei non era ancora tornata.
«Sally!» la chiamò Sophy attraverso il Comunicatore mentre Derek le si affiancava cingendole la vita con un braccio.
Quando l'amica attivò il suo Comunicatore, alle orecchie di Sophy, prima della sua voce, arrivarono i suoi singhiozzi.
«Sally! Che cosa succede!»
«Al Limbo non c'è più nessuno» disse tirando su con il naso.
Con una dolorosa fitta al petto, Sophy capì a cosa la sua amica si stesse riferendo.
«Non sono ancora tornati, vero?» chiese con un groppo in gola, immaginando la risposta. Da quando Nick era tornato a MitoCity in cerca di Nando, Sophy aveva cercato di non pensare all'eventualità che non sarebbe riuscito a tornare in tempo.
«No» singhiozzò Sally. «Nick e Nando sono ancora a MitoCity. Vorrei cercarli con il sistema di sorveglianza, ma qui non funziona più nulla!»
Derek strinse Sophy un po' più forte contro il suo petto e, prima di dire le parole che l'avrebbero fatta sprofondare, le baciò dolcemente la testa.
«Vado a prenderli».
«Cosa?» Quello di Sophy fu un vero e proprio urlo. Ebbe la lucidità di interrompere la comunicazione con Sally prima di continuare. «No! Tu non vai da nessuna parte! Non puoi andartene! Il Limbo sta per collassare, qui c'è più gente di quanta ce ne stia ed io...»
«Calmati» la interruppe lui, con voce spaventosamente calma, bloccando con fermezza le mani che lei non smetteva di dimenare di fronte al suo viso. «Fai un bel respiro».
Sophy ci provò, ma alle narici le arrivò il profumo di lui e il panico all'idea di vederlo allontanarsi non fece che aumentare. Era così che si sentivano Danielle e Sally da quando i loro ragazzi erano tornati a MitoCity?
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MITOCITY 3 - La Struttura
Science Fiction-- sequel di "MitoCity - il Segreto" e di "MitoCity - Il Giocatore" -- "Lei non era mai stata la fiamma che rischiava di bruciare Mito City ed il suo equilibrio. Ma era stata l'accelerante che aveva permesso all'incendio di diffondersi distruggendo...