Capitolo 40

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"Buongiorno, le comunichiamo che oggi l'uscita sarà posticipata alle 16, buona giornata" Mi è stato mandato questo messaggio durante l'ora di pranzo così informo Christian che dovrò prendere più tardi Stefania.

"Perciò avremo del tempo per noi" dice con voce maliziosa.

Pensa solo a quello.

"Ma come fai a pensare solo a quello??" Chiedo ridendo.

"Piccola sono quattro anni che non stiamo insieme e adesso dobbiamo recuperare tutto il tempo che abbiamo perso, ma permetti" Afferma.

"Quanto sei stupido, comunque non possiamo, lavoro" dico e lo sento sbuffare dall'altra parte del telefono.

"Dai però" Afferma facendo l'offeso.

"Non ti ricordi che anche tu sarai impegnato in sala??" Gli chiedo ridendo.

Si deve allenare per lo spettacolo di giugno, che si sta avvicinando sempre di più.

"Perché me lo hai ricordato" Afferma, so che siamo stati troppo tempo separati, ma riusciremo a passare qualche altra ora lontani.

"Ricordati che stai facendo ciò che ti piace" Gli dico.

"Lo so, ma volevo passare del tempo con te da SOLI" Afferma marcando l'ultima parola.

"Beh, vorrei anch'io, ma adesso va così, non ti preoccupare che poi sarò tutta tua, ora vado cucciolo sono arrivati dei clienti" dico chiudendo la chiamata dopo aver ricevuto una sua risposta.

Le successive ore di lavoro passano veloci, finché non arriva l'ora di andare a prendere Stefania e portarla a scuola di danza.

Sono arrivata davanti l'ingresso dell'asilo che aspetto che esca mia figlia, ma non vedo le altre mamme e padri di altri bambini.

Prendo il telefono e guardo il messaggio che mi è stato mandato, lo leggo e rileggo più volte, poi controllo il telefono e vedo che sono le quattro in punto, ma nessuna traccia di mia figlia.

Sto entrando nel panico, non so quello che devo fare, l'ansia mi sta mangiando dentro.

Vedo uscire una maestra dalla struttura così mi avvicino alla donna chiedendo delle informazioni.

"Mi scusi, ma la classe di mia figlia?? La prima A" Domando.

La donna mi guarda come se fossi pazza, così gli spiego.

"Mi è arrivato un messaggio dove mi avete scritto che la bambina usciva a quest'ora" dico prendendo il telefono mostrando l'SMS.

"Scusi, ma noi non abbiamo mandato nessun messaggio, i bambini uscivano allo stesso orario di tutti i giorni" Afferma la donna, la guardo.

"E mia figlia a chi è stata data??" Chiedo nel panico più totale.

La mia sensazione sta diventando più reale che mai.

"Io non lo so, non seguo la classe di sua figlia, ecco la maestra che li segue" dice indicando la donna che sta uscendo dalla scuola.

La signora con cui stavo parlando chiama la donna dai capelli corti e biondi, occhiali a penzoloni che sono tenuti da una catenella.

Una volta che si è avvicinata la collega le spiega la situazione, la donna si gira verso di me e mi dice ciò che le mie orecchie non volevano.

"È venuto un signore dicendo che è il nonno e che diceva che voi sapevate che sarebbe venuto lui a prendere la bambina e noi ci siamo fidati" Mi spiega.

Non ci credo, hanno lasciato mio figlia ad una persona estranea.

"Come si permette di lasciare mia figlia nelle mani di un uomo che non avete mai visto, come" Urlo.

No, no, no, hanno rapito mia figlia.

Gli occhi si stanno riempiendo di lacrime, le due donne mi stanno parlando, ma io non sto sentendo nemmeno una parola di quello che stanno dicendo.

Sono confusa, non sto capendo, ho bisogno di Christian, ho bisogno di loro.

Come hanno potuto??

Non si sono nemmeno degnati di contattarmi per sapere se fosse vero.

"Non ho intenzione di sentire altro" Affermo.

Inizio a correre più veloce che posso verso la scuola di danza, ma ad un certo punto inciampo e cado.

Mi alzo guardo che mi sta uscendo sangue dal ginocchio e dalla mano, notando che ero caduta sul vetro rotto.

Non mi fermo, non mi preoccupo, continuo a correre finché non arrivo a destinazione.

Il dolore si sta facendo sentire, ma adesso è l'ultima cosa che mi interessa, voglio mia figlia, la voglio qui adesso.

Vorrei che entro da quella porta e lei mi corre incontro.

Vorrei che fosse Ivan che abbia preso mia figlia, ma se fosse così Christian mi avrebbe già avvertito.

Un infinito amore (Sequel Mi hai salvata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora