Capitolo 70

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9 mesi dopo...

Sono passati esattamente nove mesi da quando Alessia annunciò che la sua famiglia si stava per allargare.

Non è stato un bel periodo per lei, soprattutto per i primi giorni di gravidanza, ma per fortuna sia lei che il bambino stanno bene.

Alessia e Mattia fecero una festa per scoprire il sesso del piccoletto.

Inutile dire che avevo ragione io.

È un maschietto.

Non sapevano che nome mettergli e non vi dico le risate che ci siamo fatti, perché la mia migliore amica diceva un nome e Mattia ne proponeva un altro e finivano per litigare.

Io e Christian siamo felici per loro.

Sono qui sdraiata sul letto con un solo una coperta che mi copre il corpo e due braccia che mi stringono.

Giro il mio viso verso il ragazzo per cui ho perso la testa quattro anni fa, che sta dormendo beatamente, sembra un bambino.

Sorrido guardandolo, era troppo tempo che non passavamo una serata come quella che abbiamo vissuto.

Stefania è dai nonni insieme alla zia Alexia.

"Se continui a guardarmi mi consumerai" dice con voce impastata dal sonno.

Apre gli occhi facendoli scontrare con i miei.

Rimango incantata come la prima volta che li ho visti.

Nonostante siano passati tantissimi anni, le sensazioni che mi fa provare non sono cambiati di una sola virgola.

"Buongiorno" dico accarezzando la sua guancia e lui al mio tocco chiude gli occhi godendosi quel contatto.

"Anche a te piccola" afferma sporgendosi verso la mia direzione dandomi un bacio sulle labbra.

"Ti amo" dico.

"Tutta questa dolcezza di prima mattina??" Chiede ridendo.

Si sposta sopra di me, lasciandomi vari baci sul collo e piano, piano scende sempre più giù.

"Che vuoi fare??" Chiedo beandomi dei suoi baci.

Non risponde, ma continua a torturarmi, però devo ammettere che non mi dispiace.

"Voglio sfruttare questo momento solo per noi due, adesso che siamo soli" afferma tra un bacio e l'altro.

L'idea non mi dispiace affatto, infatti prendo il suo viso facendo unire le nostre labbra in un bacio intenso.

"Vedo che l'idea non ti dispiace per niente" dice sorridendo.

"Ho mai detto l'incontrario??" Chiedo.

Poggia nuovamente le labbra sulle mie intensificando ancora di più il bacio.

Porto le mani sul suo petto e lo spingo, facendo ribaltare la situazione.

Mi metto a cavalcioni su di lui, facendo scivolare le lenzuola che mi stava coprendo, lasciandomi solo con l'intimo che avevo rimesso qualche tempo prima.

Poggio le labbra sul suo collo, iniziando a lasciare baci ovunque, finché non mi soffermo su un punto, formando poi un succhiotto.

"Vedo che ti sei divertita" dice guardando la mia faccia dopo che ho terminato quello che stavo facendo.

Porta le mani sui miei fianchi e a quel contatto il mio corpo si riempie di brividi, lo stomaco si contorce, il cuore batte più forte di quanto dovrebbe, rischiando di uscire dalla gabbia toracica.

Alza la schiena avvicinandosi al mio orecchio per sussurrandomi qualcosa.

"Ti faccio lo stesso effetto" afferma compiaciuto.

"Non sono mai cambiati" dico a fatica.

Torno a baciarlo per poi scendere sul petto, finché non arrivo l'elastico dei boxer.

Alzo lo sguardo verso di lui senza muovermi di una virgola.

Vedo che ha gli occhi chiusi e il labbro inferiore stretto tra i denti, questo significa solo una cosa.

Prendo l'estremità dei boxer e li tiro giù.

Torno a guardare Christian e lo vedo attento ad ogni mio movimento.

Mi avvicino al suo viso per baciarlo.

"Hai i preservativi??" Gli chiedo.

"No" risponde con il fiatone.

Questo significa che nemmeno ieri sera li abbiamo utilizzati.

"Uscirò prima che succeda" afferma.

Noto i suoi occhi diventare scuri e capisco che vorrebbe un altro figlio, ma adesso non mi sento pronta.

Vorrei anch'io un altro figlio, ma non in questo momento.

Io e lui siamo da poco riappacificati e ho paura che se arriva una altro bambino il nostro equilibrio si possa spezzare.

Annuisco alla sua affermazione, senza dire una parola.

Toglie le mie mutandine e il reggiseno, lasciandolo da qualche parte della stanza.

Entra in me.

Con le mani sui miei fianchi inizia a far scontrare i nostri bacini.

La stanza inizia a riempirsi dei nostri gemiti, il telefono di Christian inizia a suonare e lui allunga la mano facendo sì che il cellulare smetta di squillare.

"Sono impegnato" afferma tra un gemito all'altro.

Il movimento inizia a velocizzare ancora di più, finché non veniamo entrambi.

"Il buongiorno più bello di questo non esiste" dice lasciandomi l'ultimo bacio sulle labbra prima che cado accanto a lui.

Sorrido come una scema.

Sono finalmente felice.

"Sono felice" affermo girandomi verso di lui.

Si gira e mi guarda.

"Si??" Chiede.

Annuisco.

Il telefono squilla di nuovo, Christian sbuffa e prende il cellulare tra le mani per poi rispondere.

"Frate" dice rispondendo alla chiamata.

"Che cosa!!!" Afferma alzandosi dal letto.

Un infinito amore (Sequel Mi hai salvata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora