La casa è silenziosa.
Sono sola qui ad aspettare lo squillo del telefono che non vuole trasmettere quel suono così fastidio e l'ansia sta crescendo sempre di più.
La notte non dormo per aspettare quella chiamata, ma non arriva.
Cerco di pensare sempre in positivo, ma non ci riesco e a volte mi chiedo se il mio destino è proprio questo, soffrire.
Cosa direbbe mia madre in queste situazioni??
Perché non è qui insieme a me??
Perché sono sola??
Ho allontanato tutti.
Con Christian non ci parliamo o perlomeno non gli parlo io, ha provato tantissime volte a scambiare qualche parola, ma ho sempre rifiutato, però mi manca, ho bisogno di un suo abbraccio.
Mattia non si dà pace perché quel giorno lui è passato dalla scuola di Stefania e si sente in colpa di non essersi fermato nel chiedere di far uscire la bambina prima del previsto, ma non gliene faccio una colpa, non poteva saperlo.
Alexia sta chiedendo in giro se hanno visto mia figlia, ma ogni volta torna con delle risposte negative.
Lorenzo aiuta la ragazza nella ricerca.
Anna cerca di nascondere la sua preoccupazione per la nipote e per me, prova a far la forte, ma so che al primo momento in cui io non la guardo, lei crolla.
Ivan chiede ai carabinieri se ci sono delle novità, ma anche lì le risposte sono sempre no.
Alessia invece si è rifugiata nella danza, sta sempre in sala, ogni minuto, secondo e a volte anche delle ore, sta cercando di distrarsi da tutto, ma è così difficile farlo.
"Perché non suoni" Affermo tra me e me.
Sto impazzendo, voglio mia figlia.
Perché fa così male??
Perché è così difficile essere felici??
Sento suonare il telefono, mi precipito a prendere il cellulare e guardo chi è che mi sta chiamando.
Sul display compare un numero sconosciuto, non so che fare.
Devo rispondere??
Che devo fare??
Prendo un bel respiro, afferro il telefono tra le mani e rispondo a quella chiamata, forse arriva una bella notizia.
"Pronto??" Chiedo.
"Mamma" Afferma una voce, quella che non sento da giorni, quella che mi manca, la mia bambina.
"Stefania" dico spalanco gli occhi, il cuore batte sempre più forte, sta bene.
"Mamma" ripete di nuovo.
"Amore mio, come stai??" Chiedo preoccupata.
"Sta bene, tu??" Chiede un'altra voce.
Riconosco quel suono, rabbrividisco una volta che ho fatto mente locale.
Mio padre.
"Hai una figlia bellissima sai?? Però è troppo lagnosa proprio come lo sei tu" Afferma.
"Cosa gli hai fatto??" Chiedo alzando la voce.
Ha preso lui mia figlia e ora la voglio qui con me.
"Niente" dice facendo una risata.
"Perché??" Chiedo.
"Come se non sapessi la risposta, per far del male a te" Afferma.
"Non ti è bastato tutto il male che mi hai fatto in tutti quegli anni??" Chiedo.
Fa una risata.
"Evidentemente no, tu non meriti di essere felice, per colpa tua, mia moglie non è accanto a me, solo perché tu hai preteso di andare in quella sala, ora devi pagare per il male che hai causato" Afferma con tutta la rabbia che ha dentro.
In quel preciso istante entra Alessia con il resto della squadra, ovvero Anna, Ivan, Mattia, Alexia, Christian e Lorenzo.
"Cosa vuoi??" Chiedo.
Non do peso alla loro presenza, devo tenerli fuori da questa situazione, porterò mia figlia a casa, senza mettere a rischio uno di loro.
"Cosa potrei volere??" Dice ridendo per poi staccare la chiamata.
Io e lui faccia a faccia, questo è quello che vuole.
"Chi era al telefono??" Domanda Christian avvicinandosi a me.
Lo sorpasso senza dire una parola, prendo il giubbotto e mi dirigo alla porta, ma vengo fermata dalla stessa persona che mi ha rivolto la parola.
"Che succede??" È preoccupato, lo capisco dal suo tono di voce e dagli occhi.
"Arrivo" Affermo.
Tolgo la mano dalla sua presa ed esco definitivamente da casa.
Papà ora io e tu.
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Un infinito amore (Sequel Mi hai salvata)
FanficTutto ebbe inizio da quell'incontro fuori dalla scuola di danza che fece avvicinare Raquel e Christian, facendoli innamorare perdutamente l'un dell'altro. E' passato molto tempo dall'ultima volta che si sono visti e dopo quattro anni forse le loro s...