Capitolo 67

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Pov's Christian

"Forza papà e mamma" afferma mia figlia dietro le quinte, dandoci un incoraggiamento.

Siamo sul palco io e Raquel pronti per ballare l'ultima coreografia della serata.

Prima di noi hanno ballato Mattia e Alessia, che sono stati bravissimi.

Ci siamo incantati tutti nel guardarli, erano solo loro due, il loro amore si percepisce anche a mille chilometri di distanza.

Oggi Alessia era particolarmente diversa rispetto alle altre volte, non so cosa sia, ma l'ho vista con una luce diversa.

La musica parte facendomi staccare la mente dai mille pensieri per farmi concentrare su ciò che dovrò fare.

"Un giorno capiremo chi siamo senza dire niente
E sembrerà normale
Immaginare che il mondo scelga di girare
Attorno a un altro sole
È una casa senza le pareti
Da costruire nel tempo, costruire dal niente
Come un fiore fino alle radici
È il mio regalo per te da dissetare e crescere"

I nostri corpi iniziano a danzare sulla dolcissima voce di Annalisa.

Nessuno dei due ha capito chi siamo veramente e ci vuole tempo per comprendere chi siamo, chi vogliamo essere, un giorno ci riusciremo e quando accadrà sembrerà normale.

Il mondo gira solo ad un sole soltanto, ma il mio gira solamente per lei.

È una casa senza le parti che vanno costruite con il tempo e l'amore, come fosse un fiore, uno di quelli che devi prendertene cura e io lo farò.

Mi prenderò cura di lei.

Il mio regalo per lei è che non le farò mai mancare niente.

Mi avvicino e la guardo.

"E siamo montagne a picco sul mare
Dal punto più alto impariamo a volare"

Io e lei siamo montagne che hanno rischiato di sgretolarsi e intorno a noi c'è il mare, colui che prende qualsiasi cosa portandola con se, come se li volesse conservare.

Siamo saliti sempre più in alto per poi imparare a volare.

La prendo per i fianchi e la alzo, lei mi guarda sorridendomi e la stessa cosa faccio anch'io.

"Poi ritorniamo giù
Lungo discese pericolose
Senza difese
Ritorniamo giù
A illuminarci come l'estate
Che adesso brilla
Com'era il mondo prima di te?"

Poi siamo caduti pericolosamente, abbiamo abbassato le nostre difese, quelle che ci eravamo costruiti per non farci del male, quelli che ci tenevano al sicuro.

Siamo ritornati giù.

Ad illuminarci c'era solo l'estate che con le sue stelle che brillavano e faceva luce.

Non ricordo com'era il mondo prima che lei entrasse nella mia vita.

Mi avvicino a lei accarezzandole una guancia.

I suoi occhi si incrociano con i miei, gli stessi occhi di cui mi sono innamorato per la prima volta.

"Un giorno capiremo chi siamo senza dire niente
Niente di speciale
E poi ci toglieremo i vestiti
Per poter volare più vicino al sole
In una casa senza le pareti
Da costruire nel tempo
Costruire dal niente
Siamo fiori
Siamo due radici
Che si dividono per ricominciare a crescere"

Un giorno riusciremo a capire chi siamo senza dirci una sola parola e forse lo abbiamo capito.

Poi ci toglieremo i vestiti per godendoci del nostro amore che ci brucia, come fosse un sole.

E staremo in una casa dove le pareti non esistono, ma che li costruiremo con il nostro amore e questo ci basterà.

Siamo stati separati per quattro anni come un fiore che quando cresce ha bisogno di dividersi dagli altri.

Ci allontaniamo l'un l'altro senza mai staccare i nostri sguardi.

Ci siamo solo io e lei, solo noi e nessun altro.

"Poi ritorniamo giù
Lungo discese pericolose
Senza difese
Ritorniamo giù
A illuminarci come l'estate
Che adesso brilla
Com'era il mondo prima di te?
Com'era il mondo prima di te?
Com'era il mondo prima di te?"

Noi su questo palco stiamo brillando, come non abbiamo mai fatto.

Mi chiedo come sarebbe stato il mondo se io non avessi mai incontrato lei.

Cosa avrei fatto??

Mi sarei innamorato??

Adesso non ricordo più com'era il mondo prima di lei.

Siamo uno di fronte all'altro, guardandoci negli occhi mentre la canzone continua a rimbombare nel teatro.

Mi avvicino a lei facendo scontrare le nostre labbra in un bacio, uno di quelli di cui avevi davvero bisogno.

La canzone finisce e intorno a noi c'è silenzio, nessuno parla, ma ad un certo punto le urla, i fischi, gli applausi, riempiono la platea.

Tutti si alzano in piedi urlando "Bravissimi" accompagnato dagli applausi.

Le tende si chiudono, in modo da non farci più vedere il pubblico.

Torniamo dietro le quinte e veniamo investiti dai nostri compagni che ci riempiono di complimenti.

"Siete stati bravissimi frate" afferma Mattia abbracciandomi per poi fare lo stesso con la mia ragazza.

Alessia abbraccia Raquel per poi venire da me.

"Siete stati pazzeschi, mi avete fatto emozionare" dice staccandosi dall'abbraccio.

"Grazie" continua dopo.

La guardo.

"Per cosa??" Domando non capendo quello che mi vuole dire.

"L'hai fatta tornare a vivere" afferma allontanandosi da me.

Mi giro nel guardare la mia ragazza che tiene in braccio nostra figlia sorridente e felice, in mezzo a tutta la gente che ha fatto parte di questo spettacolo.

È lei che mi ha fatto tornare a vivere.















Un infinito amore (Sequel Mi hai salvata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora