Arrivo leggermente in anticipo davanti all'aula di psicologia. Decido così di aspettare un attimo fuori. Non ho alcuna intenzione di trovarmi da sola là dentro.
Appena mi decido ad entrare scorgo qualche ragazzo seduto qui e la, ma per fortuna i posti infondo sono ancora liberi.
Proseguo per la scalinata e mi siedo nel posto affianco alla finestra.
è il primo giorno, sono stanca morta perchè avrò dormito si e no due ore mal contate.
Ormai non riesco più ad addormentarmi bene, mi perdo in Tik Tok, Netflix e Prime.
Ed è deleterio, sopratutto per la mia concentrazione. Dormire poco non aiuta di certo, e fa aumentare le mie capacita di mettersi nei guai. Nono non va bene per niente.
<Buongiorno ragazzi, ma soprattutto ben tornati!> L'arrivo del professore mi fa prima alzare la testa per guardarlo e poi, subito dopo, accasciare sul banco. E una reazione strana, non sono certa se ne sia accorto. Tra l'altro il professore si chiama Duck, ora ditemi se non sembra un presa per il culo. Con tutti i nomi esistenti, proprio la versione storpiata della parola che ripeto sembre quando mi trovo nella merda.
Per fortuna almeno il primo giorno da matricola non mi sono lasciata andare, altrimenti l'avrei sicuramente fatto notare a tutta la classe. Anche se problabilmente lo pensavano già tutti.
Dopo qualche minuto la porta si spalanca tornando ad attirare la mia attenzione, in tutta la sua arroganza fa ingresso una delle persone più discusse della giornata. Hades Davis.
< Signor Davis? Mi era giunta voce foste tornati, gradirei almeno la puntualità> La frase del professore non suscita alcun interesse o reazione nel ragazzo, che anzi in tutta risposta li da le spalle e viene a sedersi nell'ultima fila.
Non che quella dietro di me.
Sono tentata nel voltarmi ma cerco di frenarmi nel farlo, non ne uscirebbe niente di buono.
Così mi accascio sul banco e con la testa appoggiata al mio braccio incomincio ad osservare il panorama dalla finestra. è di certo più interessante che ascoltare il professor di sto cazzo.Il sole brilla alto in cielo, e in questo momento starei volentieri ad abbronzarmi in giardino. E invece mi trovo qui.
< Signorina Smith, trova interessante il cielo azzurro?> La voce del professore mi fa alzare la testa in modo pigro. Se ci si mette anche lui sto giro non so se riuscirò a restare zitta.Alquanto penso fra me e me.
A quanto pare però non l'ho solamente pensato ma l'ho anche detto, contando il silenzio piombato in aula.
Altro promemoria per me.
Devo imparare a pensare di più e a parlare di meno, ma soprattutto far coinciliare queste due azioni sarebbe assolutamente fantastico.Rivolgo uno sguardo al signor Duck, la sua presenza non mi emana più tanta sicurezza come prima.Sto per scusarmi ma la sua voce mi precede < Per me può anche uscire da qui> Mi liquida, so benissimo che per quanto sembri un consiglio in realtà è un'affermazione, perciò prendo la mia roba e mormorò un vaffanculo uscendo.
< Vaffanculo lui,al suo nome di merda e alla sua pelata del cazzo.> Dico una volta in corridoio.
Ho in nervi a fior di pelle, porca puttana.
<Incazzata, biondina?> ma che diavolo? Mi volto e trovo Ares in persona dietro di me, ora l'ultima cosa di cui ho bisogno è parlare con un pompato dal nome di un dio. Mi è bastata la presenza di suo fratello poco fa.< Non è il momento per le battute, dio da quattro soldi > Gli rispondo acida, salutandolo poi con la mano mentre sto uscendo. Sperando mi lasci stare.
Per fortuna le mie speranze sono state accolte e riesco ad arrivare nel giardino del campus senza intoppi.
Mi siedo a terra e inizio a giocare con l'erba in silenzio. Ho un'ora di tempo prima che inizi la prossima lezione, devo assolutamente calmare i bollenti spiriti altrimenti rischierei seriamente di farmi buttare fuori anche da lì, e non mi sembra proprio il caso.
<Con tu física y tu química, también tu anatomía, la cerveza y el tequila, y tu boca con la mía. Ya no puedo más. Ya no puedo más> qualcuno che canta attira la mia attenzione, alzando lo sguardo vedo il terzo dei fratelli Davis.
Alzo gli occhi al cielo, un'altro Davis.
Mannaggia cazzo.
L'osservo, non sembra essersi accorto di me contando che sta continuando a ballare in modo alquanto strano, ma ehi non sono nessuno per giudicare. Se la mia mente non mi inganna dovrebbe essere Heric.
Ha in mano una granita, non ho idea da dove l'abbia tirata fuori, gli occhiali da sole,la camicia hawaiana e i pantaloncini gialli. I capelli leggermente lunghi sono liberi sulle spalle.
Sinceramente assomiglia di più a un ragazzo che sta partendo per una vacanza al posto che un ragazzo che sta affrontando il primo giorno di lezione.
Non nota la mia presenza e continua indisturbato a cantare mentre ondeggia il bacino, dopo poco scompare dal mio campo visivo.
Okay, sembrava un perfetto idiota, ma vorrei essere al suo posto, invece sono qui, seduta ad aspettare di entrare alla prossima ora.
Che vita del cazzo.
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A ritmo del tuo cuore
Romance•COMPLETA• VOLUME 1 Hazel Smith, solare e sbadata ha incominciato il suo secondo anno ad Harvard. Tutto sembra svolgere per il meglio. Fino al ritorno dei fratelli Davis, il loro passato è sconosciuto, nessuno riesce ad avvicinarsi a loro. Ares Davi...