22- ...rimanesse nascosto?

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Prima ancora che potessi parlare Ares mi prese il foglio dalle mani, per poi leggerlo svariate volte.

Dopo attimi di silenzio, finalmente la sua voce riempe l'aria, non so se sia una cosa positiva o negativa. <Avevi intenzione di rivelarcelo?> mi domanda sospettoso.

No, se devo essere sincera non l'avrei fatto. Lo so che sembro scema ad affermarlo, ma il pensiero di metterli in pericolo più di quanto non l'abbia fatto già mi distrugge. Lui non aspetta una mia risposta, arriva da solo alla soluzione.

<Non l'avresti fatto> sentenzia, e non posso che darli ragione.

<perchè?> mi domanda, finalmente mi decido ad alzare lo sguardo verso di lui, mi sta sovrastando con la sua stazza, ma nonostante ciò incastro gli occhi nei suoi.

< per non mettervi ulteriormente in pericolo, hai letto anche tu ciò che hanno scritto, ci siete dentro, ed io non riesco a perdonarmelo> dico di getto, il suo sguardo non cambia. Rimane fermo e distaccato.

<Ci siamo dentro da quando sei venuta a raccontarcelo, Hazel. Però su una cosa concordo con te> mi informa, provocando in me curiosità. <in cosa?> gli domando, lui va a sedersi sul tavolo e punta gli occhi sul foglio, per poi qualche secondo dopo rialzarli su di me. <non diciamolo agli altri.> mi dice, io sgrano leggermente gli occhi. <perchè?> gli domando, questa volta sono io sospettosa <Tu hai incolpato me per il bigliettino, giusto?> mi domanda, prendendo un pacchetto di sigarette dalla tasca e accendendone una. <si, ma cosa c'entra questo?> gli chiedo, di nuovo. <Non sono cieco, lo vedo che hai paura di rivelarci qualunque cosa, ti senti in colpa perchè sei qui ma devi ascoltarmi> Mi dice afferrandomi le spalle<non sei da sola, non sono contento di aiutarti, avrei preferito altro. Ma ti ricordo che resto un gentiluomo. E la mia morale mi impedisce di voltarti le spalle.> Afferma. <Ti ho proposto di lasciare fuori i miei fratelli perchè con loro la situazione è solo peggiorata e riflettendo trovo sia la decisione migliore> mi dice, non so come risponderli. < Spiegati meglio> affermo. <Loro ragionano un po come vogliono, hai visto no? Heric è privo di logica, Hades ragiona solo col suo amico la sotto e Charles si estranea dal mondo esterno. Finiremmo per peggiorare le cose, e penso che siamo d'accordo sul fatto che nessuno dei due lo voglia> Io annuisco, rischieremo di metterli in pericolo per niente.

<Non preoccuparti Hell, non sono troppo contento di questa scelta ma sarà la migliore vedrai. Finito tutto potrai sparire dalla vita mia e dalla loro, ma prima di allora seguirai le mie regole.> Afferma, ma vedendo lo sguardo che gli rivolgo cerca di rassicurarmi. < Nulla di personale, ma non ho intenzione di perdere anche loro>aggiunge diventando un po più apprensivo.

<Va bene> affermo, lui si alza e mi viene incontro <brava Haz> mi risponde.

<nessuna parola, zero di zero> mi ricorda, per poi dirigersi nella camera che condividiamo. Io rimango li in piedi in silenzio. <Vieni ora, se entrano e vedono la tua faccia capiranno subito che qualcosa non va> mi dice, ha ragione. In questo momento mi si legge qualsiasi emozione in faccia. Perciò lo seguo all'interno della camera senza fiatare.

Non so che dire, perciò rimango in silenzio. Perchè ho questa capacità innata di attirare qualsiasi problemma su di me? Fin da quando ne ho memoria è sempre accaduto. Come un loop continuo che non riesco a fermare, ed ogni volta rimango senza alcuna soluzione al problema. 

Sta volta non posso scappare. Devo affrontare le conseguenze, e forse il pensiero di condividere il peso con qualcuno mi fa sentire meno spaventata.



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Ehila, mi ritaglio uno spazio per ricordare a chi volesse che potete trovarmi sugli altri social, per aggiornamenti e spoiler dei prossimi capitoli!

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Grazie mille per le mille letture, vi voglio bene🫶🏻🫶🏻

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