49- Tradimento

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<Cosa facevi?> Mi chiede Ares appena esco dalla stanza, prima di uscire mi sono sistemata, così che non notasse alcun segno del pianto. 

<Niente mi stavo vestendo, ho sentito dei rumori tutto apposto qui?> domando cercando di sviare l'argomento. 

<Si, ho fatto cadere della roba quando sono venuto di qui> 

Bugia. 

Mi afferra per il bacino e mi attira a se. 

In questo momento vorrei scappare, non so neanche chi sia, mi ha raccontato soltante bugie. Dall'inizio alla fine. 

Ma se voglio andarmene devo stare al gioco. 

Mi lascia un bacio che ricambio, poi però mi allontano. 

<Sicura di stare bene?> mi chiede, dev'essersi accorto che qualcosa non  va. 

<Certo, esco che ho lezione, ci vediamo dopo?> è la prima scusa che mi viene in mente, e spero di non averli detto che in realtà oggi non ho alcuna lezione. 

<Va bene, a dopo combinaguai> mi risponde lui sorridendomi e lasciandomi un altro bacio. 

Mi infilo il giubotto e noto che le mie mani stanno tremando, respiro piano e cerco di calmarmi. 

Appena mi chiudo la porta alle spalle inizio a correre, corro più veloce che posso. 

Esco fuori dal campus, non guardo in faccia nessuno. 

Per la prima volta in vita ho seriamente paura di cosa possa succedermi. 

<Tic tac, tempo scaduto Hazel> una voce mi fa bloccare di scatto. Come se il cemento della strada mi avvesse tenuta prigioniera a se. 

<Chi sei?> la mia voce trema, e le lacrime mi scorrono sul volto. 

<Ma come? Così mi offendi, non mi riconosci> Certo che l'ho riconosciuto, solo uno stupido non lo avrebbe fatto. 

è il re di picche. 

Ma ora mi chiedo se effettivamente mi vuole male, oppure no. 

<Cosa vuoi da me?> domando, sta volta con una nota di rabbia nella voce. 

Sono stanca, stanca di essere presa in giro. 

<Vuoi scoprire tutta la verità? Sei pronta a giocare a carte scoperte?> 

La sua domanda mi coglie di sorpresa, e se avessi ragione? Forse lui non vuole farmi del male, ma al contrario voglia offrirmi aiuto?

<Il tempo stringe, piccola Hazel. Fai la tua scelta prima che loro ti trovino> mi risponde. 

Questo basta per farmi capire che non è contro di me, ma che anzi ha sempre cercato di avvertirmi. 

<Va bene> rispondo solamente, e dopo mesi a cercare di capire chi fosse il colpevole di quelle lettere anonime, lui si fa vivo. 

Il re di picche ha tolto la maschera. 

Charles Davis è il re di picche. 

L'ho sempre conosciuto. 

Ora hanno senso molte cose. 

I suoi avvertimenti, le sparizioni. 

Charles in realtà ha sempre fatto il doppio gioco. 

Ma perchè arrivare a tradire i propri fratelli?

<Le sorprese non sono finite qui Hazel Carson> 


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