A ritmo del tuo cuore

28- Cio che vorrei

Sono in camera da ormai dieci minuti e Ares è ancora dentro il bagno.

è stato strano. Tutto il contesto.

Ero convinta fosse una statua, che non si scomponesse mai. Certo con me è stato carino un paio di volte. Però così mai, e non mi piace la cosa. 

Più che altro perchè sto iniziando a trovarlo quasi simpatico. 

E non è un bene. 

Presumo sia solo attrazione fisica, perchè è un bel ragazzo e rientra nei mie standart. Quindi passerà col tempo. 

Ma ora mi è venuto un dubbio.

Vado verso la scrivania e afferrò il libro di psicologia abbandonato su di essa, lo apro a pagina quarantotto,

Reazioni e coscienza

Il titolo spicca sulla pagina.

Avevo letto che la mente umana ragiona in modo diverso, molte volte ci si comporta in un certo modo, si fanno determinate azioni per via delle nostre credenze e scelte di vita.

Ad un certo punto pero le cose possono subire un cambiamento, dovuto a qualche azione che ha innescato in noi una reazione.

E se ciò che ha fatto o detto Charles avesse avuto reazione positiva su Ares? Certo, presuppongo questo sia il suo vero carattere, però da quel che sembra ha cercato di nasconderlo forse? Probabilmente per qualche ragione a me sconosciuta.

Oppure fin ora mi ha visto come una minaccia, il nemico.

Il che detto sinceramente sarebbe anche plausibile, ma puo darsi che il comportamento di Charles gli abbia fatto capire che stava combattendo il nulla.

Questo pero non mi toglie dalla mente le parole di Charles ieri sera, e le sue al telefono.

è come se avessi un puzzle davanti e mi mancasserò dei pezzi per completarlo.

Il che è davvero frustante.

<Ci rinuncio> annuncio, chiudendo il libro e lasciandolo sul letto.

<A cosa?> mi chiede Ares, che ha appena aperto la porta del bagno.

Grazie al cielo è vestito.

<Niente lascia stare> gli rispondo scuotendo la mano in aria.

Lui alza le spalle e va a mettersi nel suo letto .

Io mi volto e mi corico dando le spalle alla stanza, ho bisogno di un momento per me.

Non posso comunque aprirmi con lui, contando che ora sta soffrendo per come è ridotto, ma il tenermi tutto dentro mi sta uccidendo.

Sbuffo sonoramente.

<Eddai, che c'è?> domanda di nuovo, ma non gli do risposta. Il bussare alla nostra porta interrompe qualsiasi tipo di interazione.

<Siete vestiti?> domanda Heric, io mi metto una mano sulla fronte.

<Cristo Heric, non tutti sono come te!> esclama Ares andando poi ad aprire la porta.

<Cosa vuoi?> gli chiede brusco, a lui scappa una risatina. <Cazzo fratello, Charles ti ha ridotto proprio male> sghignazza, ma quando vede che Ares è pronto a fare a lui cio che Charles gli ha fatto la smette.

<è arrivata questa> gli sporge una busta a Ares, ed io non posso fare a meno di sbiancare.

Un'altra.