36- Vorrei fosse diverso

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Il viaggio in auto è stato avvolto da un silenzio triste.

Ma una nuova consapevolezza si è fatta largo dentro di me.

Mi sono innamorata di lui.

Non so come, ne perchè.

Ma le farfalle nello stomaco e la mancanza di ossigeno prima sono state la conferma di ciò che gia girava nei miei pensieri.

Non so se se ne sia accorto, se abbia sentito ciò che ho sentito io.

Non posso saperlo, e non sono neanche sicura di volerlo scoprire davvero.

In questo momento ci sono troppe cose di mezzo e sono terrorizzata all'idea di rovinare tutto.

Appena arrivati a casa lui mi ha lasciato qui e se ne andato verso la città senza dire più niente.

Entro nella stanza e trovo Heric intento a guardarsi una serie tv sul divano.

<Ehi riccioli d'oro che fai?> Mi domanda, ma appena vede il mio sguardo si alza.

<Che è successo?> mi domanda preoccupato e avvicinandosi a me, io d'impulso lo abbraccio.

<Hazel?> mi domanda ricambiando l'abbraccio.

<Dov'è Ares?> aggiunge, penso sia arrivato da solo alla conclusione, conosce me e conosce ancora meglio suo fratello.

<Ti va di sederti? Così mi spieghi perche sei fradicia e stai piangendo manco avessi finito l'ultima bottiglia di vodka disponibile> mi viene da sorridere.

Solo lui puo fare un paragone del genere in questo momento.

<Che ti ridi, è una cosa molto triste> aggiunge accarrezzandomi i capelli e sorridendomi.

Prima di parlarli mi sono andata a fare una doccia e mi sono cambiata mettendomi dei vestiti asciutti.

<Pronta? Perchè è da prima che muoio di curiosità> mi domanda una volta rientrata in salotto, io annuisco e lui mi invita a sedermi affianco a lui sul divano.

<Siamo andati nella vostra vecchia casa> inizio, lui sbianca. <Ti ha davvero portato là?> mi domanda con più stupore del necessario, davvero è così strano? <Si, non mi ha raccontato niente. Abbiamo avuto un momento assieme, non so come spiegartelo> sono un po impacciata su queste cose <Tranquilla> mi rassicura, sono più che certa non stia capendo niente, però sta cercando di fare supporto morale come meglio riesce.

E gliene sono grata.

Vado avanti a raccontarli <E poi siamo andati via> Concludo.

<Mh, okay> inizia <Quindi ricapitolando, avete fatto ciò, poi nel momento più interessante qualcuno l'ha chiamato e lui è cambiato drasticamente?> mi chiede, annuisco.

<esattamente, secondo te sono solo paranoica o peggio esagerata?> incomincio, <o forse mi sono solo immaginata tutto, sono una scema lo sa...> mi ferma <Wee ferma macchina da guerra, un passo per volta, ti devo ricordare che per tutta la conversazione io ho bevuto due mojito e ho fumato due canne?> mi chiede, in effetti ha ragione. <Secondo me ha preso consapevolezza di cio che prova, non posso dirtelo per certo ma ne sono quasi sicuro> mi inizia a spiegare <Vedi Ares ha paura di se stesso, cerca di reprimere tutto ciò che è diverso dalla vendetta, rabbia e rancora. Dopo la morte dei nostri genitori è cambiato, ha dovuto occuparsi di me, Charles e Hades. Non si è più mostrato vulnerabile, ha fatto di se stesso la sua prigione. Probabilmente e convinto che se lascia entrare te non riuscira più a trattenere tutto ciò che lo tormenta e che lo rende prigioniero da dieci anni> mi dice.

Non so cosa pensare, sento la gola chiudersi.

<Ehi non piangere raggio di sole, non possiamo farci niente. Io e i miei fratelli abbiamo provato per anni ad aiutarlo, ma devìessere lui il primo a volerlo. Vedrai che capirà cosa vuole> mi rassicura.

<Beh basta parlare di cose tristi, ti va di guardare con me una mamma per amica?> Mi domanda, non posso che dirli di si.

è la mia serie preferita.

Non so a che ora sia tornato Ares perchè mi addormento prima ancora che lui arrivi.

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