20. E se fosse il caos la soluzione?

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Ho passato metà della notte a riflettere e sono giunta ad una conclusione, siccome sono sempre scappata dai miei problemi, grandi o piccoli che fossero, la soluzione potrebbe essere proprio analizzarli tutti e trovare quale di questi sbagli e tornato a vendicarsi per il mio voltargli le spalle.

Sembra una cosa da malati mentali, però è l'unica cosa che mi è venuta in mente.

Mi sveglio ancora prima del suono della sveglia, la stanza del dormitorio è avvolta nel silenzio. Controllo il telefono e noto vari messaggi da parte di Myle e chiamate perse sempre da lei.

Non so se affrontare ora la discusione con lei, ma soprattutto non saprei cosa dirgli. Non posso informarla della vera ragione per cui mi trovo qua, metterei in pericolo anche lei, ed è l'ultima cosa che desidero.

Mi passo le mani nei capelli e sospiro pesantemente, poi butto un occhio verso il letto di Ares che però trovo vuoto. Non mi soffermo troppo su quel dettaglio, anche perchè è più un sollievo il fatto che non ci sia. Mi alzo e vado verso il bagno, accendo la luce e mi lavo la faccia sperando di risultare il più sveglia possibile.

Una volta vestita e preparata afferro lo zaino e vado verso la cucina dove trovo Hades e Charles intenti a fare colazione.

<Mattiniera?>mi domanda Hades mentre si versa il caffè nella tazza, Charles invece mi rivolge solo un pigro saluto con la mano, che ricambio con la stessa energia che mi ha dimostrato lui.

<Heric?> domando, fra tutti è l'unico con cui mi fa piacere parlare. Per quanto Hades mi piaccia i nostri brevi trascorsi non mi fanno gran che sperare in una conversazione con lui, e contando la situazione, non mi fido più quanto prima.

Non che ci fosse stata tanta fiducia, ma anche quel briciolo è svanita del tutto.

<Si alza sempre tardi, ti ci abituerai vedrai> mi informa Hades, io annuisco e poi mi avviccino alla caffettiera per versarmi un po di caffe. <Allora com'è andata la notte? Ti ha dato problemi Ares?> mi domanda, io scuoto la testa <ringraziando il cielo si è messo a dormire, quindi non ho dovuto dialogarci più di tanto> gli rispondo guardando il caffè nella tazza.

<d'accordo, beh se hai bisogno mi trovi nella stanza di fronte alla vostra> mi informa, ma declino il suo invito <no grazie, sei carino però preferisco stare per conto mio, e per ora Ares si rivela essere la soluzione migliore> gli rispondo, lui mi guarda storto però preferisco non darli false illusione, cosa che probabilmente ho fatto fin ora. Meglio evitare le catastrofi prima che affrontarle dopo.

Hades poi sparisce nella sua stanza senza più aggiungere altro, e al suo posto arriva Herik.

<Buongiorno raggio di sole, dormito bene?> mi domanda allegro, e in accappatoio e il profumo di fiori esotici mi arriva subito al naso. <domanda di riserva?> gli dico, lui sorride e poi si versa il caffe in una tazza con sopra disegnato peter pan, <beh, non ne ho ma se mi vengono in mente ti informo> mi risponde per poi far partire dal suo telefono la playlist di Taylor Swift, butto un occhio a Charles che alza gli occhi al cielo e sbuffando si chiude nella camera che condivide con Hades.

<Lascialo perdere, tutto quello che riguarda l'allegria lui lo neutralizza, ci farai l'abitudine> mi dice iniziando a muovere il bacino a ritmo di musica.

Parlano tutti di abituarsi, ma sinceramente preferirei non doverlo fare, mi manca la mia vita di qualche settimana fa, ho intenzione di tornarci il più velocemente possibile, anche se inzio a vederlo un obiettivo complicato.

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