5- Il seme dell'inizio

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Attiro ben presto lo sguardo di tutti i presenti, soprattutto ora che uno di loro mi ha interpellato.

Maledico me e la mia boccaccia che non sa tacere quando dovrebbe.

Hades si avvicina di qualche passo a me, per poi prendere la parola <Quindi fammi capire, siamo quattro..com'è già? Ah giusto, quattro imbecilli che devono farsi un bagno d'umiltà?> mi chiede gelido. Va bene non è bello sentirselo dire, posso ammetterlo, però creare tutto questo teatrino mi pare esagerato.

<Umh? Non ricordo di aver mai detto nulla, devi essertelo immaginato, sicuro di non avere problemi d'udito?> Gli chiedi facendo finta di niente. Non penso che questa bugia possa salvarmi più di tanto ma perché non provarci?

<Beh pensandoci puo anche darsi, molte volte non risponde neanche a me..> Heric prende la parola ma Ares lo fulmina con lo sguardo intimandolo a stare zitto.
<Ragazzina, ci sento benissimo> Sbuffo <Non chiamarmi ragazzina, ho un nome e mi piacerebbe iniziassi ad usarlo> gli rispondo alzandomi dalla sedia e andandoli incontro.

Ormai il danno è fatto, perciò giochiamo.

<Piacere Hazel> gli dico sporgendoli la mano, lui non l'afferra, non che mi aspettassi diversamente.
Quando si è convinti di vivere su un piedistallo non c'è tempo per concentrarsi su altri che non siano te stesso.
<Non me ne frega un cazzo di come ti chiami> Alzo le spalle, alzandomi e superandolo.

< Beh se le cose stanno così allora questa conversazione può terminare qui, non ho intenzione di sprecare il mio tempo con chi è convinto di vivere nell'età della pietra> gli rispondo e poi mi incammino verso l'uscita.

La fame che avevo è completamente svanita, ora avrei voglia solo di fare a cazzotti con qualcuno.
Esco dalle porte della mensa e incontro Myle con James e Caleb.

<dove stai andando?> mi chiede incuriosita la prima < verso la biblioteca, auguri in mensa, i quattro dell'ave maria sono la dentro> lei subito non afferra chi intendo ma dopo pochi secondi capisce.

<Hazel, cos'hai fatto?> mi chiede con il timore che gli dipinge lo sguardo.

Ma perché tutti pensano sia sempre io il problema <Niente, solo che l'aria cominciava a diventare viziata e ho preferito andare via> evito di dirle il resto, perché suppongo lo scoprirà da sé.
Preferisco evitare il momento in cui verrà a dirmi qualcosa il più possibile.

Non aggiunge altro ma mi lancia un ultima occhiata, che io non ricambio.

Vado verso la biblioteca e mi siedo ad uno dei tavoli verso il centro, è deserta e questa cosa non mi dispiace per nulla.

<prima attacchi e poi ti rifugi?> una voce spezza il silenzio. Riconosco la voce, ma non capisco perché sia dovuto venir fin qui.
<non è una mossa un po' codarda?> mi volto di scatto.

<e tu perché sei venuto qui? > okay forse non è la migliore delle risposte, ma è la prima che mi viene in mente.
< Te l'hanno mai detto che prima di parlare bisogna pensarci su?> mi sta parlando come se fossi una bambina in prima elementare.

Mi sta iniziando a dare sui nervi.

<si, è lo faccio già. Se a te la sincerità non sta bene, la cosa non è un problema mio> gli rispondo, in realtà no. Non lo faccio già.
Ma questo non lo riguarda.

< stai alla larga da noi, sono passate solo poche ore e hai già rotto il cazzo più di chiunque conosca da una vita> starli alla larga? Ma se è lui che è venuto qui <dovresti ripeterlo più a te stesso piuttosto che a me, in fin dei conti sei venuto tu qui.> gli rispondo piantando gli occhi nei suoi. < sono venuto qui solo per avvisarti, non mi sembri una che da molto retta a ciò che gli dice la gente> sbuffo, ora inizia a darmi sui nervi davvero < non mi conosci nemmeno perciò non puoi saperlo, non prenderti libertà che non ti spettano> lo liquido alzandomi, c'è un posto in cui riesco a star da sola in questa maledetta scuola? Nell'arco di quattro ore hanno già invaso i miei spazi vitali più e più volte, sia che lo volessero sia che non lo volessero.

Lo lascio lì da solo, per poco perché poi con la coda dell'occhio noto che l'hanno raggiunto i tre fratelli.
Dove si erano nascosti non lo so.
Evito anche di chiedermelo perché dubito otterrò una risposta plausibile.

A ritmo del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora