8- Come spine

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Hades

Siamo tutti e tre seduti nei tavoli fuori dalla mensa ad aspettare l'arrivo di Heric, che non dovrebbe tardare.

La lezione dovrebbe finire a breve, se non è già finita. Non capisco dove sia andato a cacciarsi.

bevo un sorso del mio caffe e mi metto ad osservare intorno a me, il giardino è ancora pieno di studenti che si godono i giorni prima dell'autunno.

Io invece amo le stagioni invernali, sono fresche ma soprattutto sempre deserte. Non amo gran che la compagnia delle persone, sono l'opposto di Heric.

<Ma dove si è cacciato?> chiede spazzientito Ares che è seduto affianco a me, sbuffo  <non lo so, starà per arrivare. Mantieni la calma> gli rispondo tornando a guardare in giro.

La mia mente torna alla bionda.

L'ho notata in questi giorni, non ha fatto altro che fissarci con lo sguardo di chi vuole rubarti l'anima, ma al contrario di quanto mi aspettassi ogni volta che puntavo gli occhi verso di lei per intimarla a smettere lei reggeva il mio sguardo con sfida.

Aveva lo sguardo di chi non teme niente e nessuno.

Alla fine ero io a mollare, stufo di quella situazione. Sembra che non dovremmo faticare.

Ares si sta preoccupando per niente, l'ha provocata il primo giorno, perciò dubito avremmo difficoltà. Vedendola suppongo che sia una che sta dietro a qualunque cosa, qualunque provocazione, per quanto minima sia, la fa andare su di giri.

Perciò ora abbiamo la sua totale attenzione.

<ma che cazzo...> la voce di Ares mi arriva forte e chiara nelle orecchie, quasi come un tuono.

Sbuffo e mi giro verso di lui <cosa c'è che non va adesso?> gli chiedo, ma la ragione mi è chiara in pochi istanti.

Avevo ragione, abbiamo sul serio tutta la sua attenzione.

<prevedo un bel casino> sussurra Charles seduto di fronte a me, io nel frattempo cerco di placare l'ira di Ares.

<Prima spacco la testa a quel coglione e poi a lei, sappilo> mi dice in un ringhio. Io però continuo a guardare la scena, per capire che ha in mente Hazel. <Non si attiene a un cazzo di niente, ma come cazzo ragiona quella testa di cazzo>

Si stanno dirigendo verso il chioschetto a prendere...Una granita?

<scusa da quando vendono le granite qui?> chiedo a Ares < ma che cazzo ne so io, è la cosa meno rilevante in questo momento, Hades>

Si beh non ha tutti i torti.

Non invidio di sicuro Heric, che questa sera dovra subire la sua ira.

<Che facciamo però?> gli chiedo, perchè in effetti che si puo fare? Sta continuando a fare di testa sua nonostante tutto. <o ci pensi tu o io, decidi cosa è meglio> mi dice solamente. Non farò fare niente a lui, non perchè non ne sia in grado, ma perchè i suoi metodi sono un po violenti.

<ci penserò io> gli rispondo sbuffando, ora che si è fatta amica Heric non sarà facile liberarsene.

Anche chiedessimo a Heric rispettare le nostre regole lui non lo farà, per il puro divertimento di darci contro, è sempre stato così, fin da piccolo.

Più apprendeva che non seguire le regole faceva incazzare la gente, più lui le infrangeva.

Più capiva quanto la gente giudicasse l'aspetto estetico, più si vestiva di merda.

Qualuque convenzione sociale la infrange, ha deciso di vivere a modo suo, senza rispettare più niente. Ha rispetto esclusivamente per se stesso.

Fa il contrario di ciò che li viene detto per puro divertimento.

Siamo tutti convinti sia per via di nostra madre, fin da piccoli lui ha sempre cercato di essere perfetto per farsi notare da lei. Non ci è mai riuscito, le attenzioni di quella donna erano tutte per Charles. Il giorno che è morta lui è cambiato, credo si porti dentro la consapevolezza che lei non ha mai apprezzato il suo modo di essere.

è così è cambiato, una sorta di guerra silenzioso che sta intrependendo con se stesso.

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