27- se stessi sbagliando ?

255 12 0
                                    

Ares

In questo momento sto facendo pensieri non propriamente consoni. O almeno non per la situazione e la persona che ho davanti.

Non posso negare l'evidenza, Hazel è davvero una bella ragazza. Però cazzo non posso reagire così. 

<Tutto bene? Cioè apparte la faccia> mi chiede.

No non va tutto bene, l'erezione mi preme nei pantaloni.

Ma questo non deve succedere, l'attrazione sessuale non è assolutamente utile in questo momento.

<Si> gli dico , alzo lo sguardo e trovo i suoi occhi azzurri ad osservarmi. Cerco di concentrarmi su altro, ma mi è alquanto difficile.

<ahia> esclamo, poi la guardo storto <l'hai fatto apposta> esclamo, ne sono più che certo.

Lei cerca di rimanere seria, poi pero non riesce e scoppia a ridere.

<Si, eri concentrato su non so cosa e non mi stavi ascoltando> mi risponde, poi si allontana cautamente. <Cos'è ora cerchi di scappare?> gli domando, lei non risponde ma inizia a correre verso la camera da letto che condividiamo.

<Non credere di scamparla così> gli urlo dietro inseguendola. lei salta sul suo letto.

<Alt! Zona off limits> Esclama, me ne fotto alla stragrande.

<Tu credi?> gli chiedo per poi prenderla al volo e caricarla sulle spalle.

<Non vale, ti ricordi le regole? Ognuno aveva la sua parte, sei scorretto> sbuffa sulle mie spalle.

<Io scorretto? Mi hai attaccato anche se ero ferito, questo è molto, molto scorretto piccola Hazel> lei in risposta mi da un pugno sulla schiena.

<Dove stai andando?> mi domanda, e un sorriso mi spunta sul volto.

<beh devo lavarmi tutto questo sangue non credi?> gli domando.

Tre

Due

Uno

<Ares Davis lasciami subito!> esclama tirandomi altri pugni, che per giunta sono totalmente inutili.

Non l'ascolto ma anzi mi metto sotto la doccia e attivo il getto d'acqua gelido che la colpisce in pieno.

<Nononono> Urla, il che è inutile contando che ci siamo solo io e lei.

<Sei consapevole che non ti sentirà nessuno, si vero?> gli chiedo mantre la lascio a terra, lei si volta furibonda.

<Sei consapevole che questa puo classificarsi come violenza, si vero?> mi chiede tirandosi i capelli indietro e fulminandomi con lo sguardo. Non riesco a trattenere una risata.

<Ah lo trovi divertente mio caro dio greco?> mi chiede, per poi puntermi il getto d'acqua gelido in faccia.

<stronza> gli dico, riafferandola quando cerca di scappare.

<Cos'è tutta questa allegria stasera? Hai mangiato saponette o tuo fratello ti ha fatto tornare in funzione la parte simpatica del tuo cervello?> mi domanda, mentre io la sto ancora tenendo per il bacino.

<Simpatica, ti rammento che tu sei quella perennemente sul piede di guerra, sono tre settimane o forse di più che conviviamo e non hai mai smesso> gli ricordo.

Lei subito sembra contrariata, però poi annuisce.

<Beh si, forse hai ragione, seppelliamo l'ascia di guerra?> mi domanda allontanandosi un po da me e porgendomi la mano.

L'afferro.

<d'accordo> gli rispondo e lei sorride.

<menomale, ero stanca di stare in silenzio, amo parlare> mi informa

<l'avevo notato> gli rispondo.

Lei se ne va lasciandomi così il tempo di lavarmi.

E se Charles avesse ragione? Se stessi davvero sbagliando tutto?

Cosa succede se per una volta seguo le mie sensazioni e non le regole?

A ritmo del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora