21-E se...

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Ormai sono a lezione da quaranta minuti, tutto sembra tranquillo. Forse fin troppo.

La cosa mi è sospetta, nessuno disturba, nessuno parla.

Getto un occhio alle finestre, il cielo è sereno nonostante sia gia Ottobre inoltrato, mi guardo attorno, tutti gli studenti stanno seguendo. E ciò provato anche io, ma la situazione che ho in testa mi rende impossibile concentrarmi.

Un senso di angoscia mi attanagli lo stomaco, è da dopo colazione che persiste senza ragioni.

Ma qualcosa mi dice che il mio sesto senso non sta sbagliando, perciò facendo il più silenziosamente possibile mi alzo dal mio posto e esco dall'aula. Una volta fuori respiro a pieni polmoni l'aria fredda. Mi guardo attorno, il cortile è deserto. D'altronde è l'orario delle lezioni, però tutto questo silenzio non fa che aumentare il mio senso d'ansia.

<è tutto nella tua testa Hazel, piantala.> sussurro a me stessa, facendo un secondo respiro, forse più profondo del primo. Mi avvio verso il bar nel giardino, e dopo aver ordinato mi siedo. Sistemo la sciarpa sul collo e ricomincio a guardarmi attorno, sto diventando quasi ossessiva.

Non scorgo nessuno, perciò mi concentro sulla mia tazza di caffè.

<perchè non sei a lezione?> La voce di Heric mi fa saltare sul posto. <Dio santo, non farlo mai più, mi è quasi preso un colpo Heric!> esclamo poggiandomi una mano sul cuore.

Lui scoppia a ridere <scusami, ma di solito lo fanno con me perciò volevo provare a vedere come ci si sentiva ad essere quello che crea spavento piuttosto a chi rischia un infarto> Lo guardo stranita <lascia stare> mi risponde scuotendo la mano in aria. <tornando a noi, che diavolo fai qui da sola, non avevi lezione?>mi domanda sedendosi affianco a me <sei consapevole che potrei rivolgerti la stessa identica domanda vero?> gli dico spostando la sedia così da vederlo in faccia. <io non avevo lezione, la tua scusa qual'è?> mi informa, dovrei dirli la verità? Oppure tenere nascosta la vera ragione della mia fuga dalla classe? Tra i quattro lui è l'unico che probabilmente mi ascolterebbe sul serio, senza minimizzare il problema oppure senza dirmi di non preoccuparmi. Lo so che non ho più ricevuto messaggi strani, e che questa mia fissazione è priva di fondamento. Ma non riesco a non preoocuparmi.

<Non riuscivo più a star li dentro, ti è mai capitato di avere un brutto presentimento?> gli domando infine, lui ci pensa un attimo poi scuote il capo <solitamente no, rare volte è successo ed è stato orribile> afferma, poi mi guarda negli occhi <che presentimento hai?> mi domanda <non lo so, e questo mi rende ancora più nervosa. è tutto troppo tranquillo> gli dico, lui si guarda attorno <beh, ora che me lo fai notare, hai ragione ma forse è perchè sono tutti a lezione> prova a rassicurarmi. <Ti dispiace se vado gia in camera? non me la sento di proseguire le lezioni> gli chiedo, lui annuisce <vai pure, mica devi chiedermelo Hazel. Ti lascio le mie chiavi poi farai una copia d'accordo?> mi chiede e io annuisco <grazie Herik> gli dico afferrando le sue chiavi e andando verso il dormitoio.

Grazie al cielo qualche studente qua e la per i corridoi delle camere l'ho incontrato, questo forse mi ha calmata un pochino. Ma basta avviccinarmi alla porta della camera per far svanire quella poca sicurezza. Sento il sangue raggellarmi nelle vene, là, davanti alla porta della camera, una busta giace abbandonata in attesa di essere presa e letta.

Fino all'ultimo spero non sia ciò che credo, spero di sbagliarmi.

Ma quando la apro tutte le mie convinzioni cadono al suolo, in mille pezzi.

con mani tremanti leggo il contenuto della lettera.

hai scelto male i compagni di gioco, piccola Hazel, ora non potrai tornare indientro, 2 verità 3 bugie, chi dice il vero?

-re di picche

Per un attimo rimango destabilizzata, che razza significa? Non gli ho invitati a giocare, non so neanche di che tipo di gioco si tratta. E poi due verità e tre bugie? potrebbe riguardare loro come no.

Entro in camera con ancora il foglio in mano, e quando sono convinta la stanza sia vuota una voce si fa spazio nel soggiorno.

<Che cazzo hai in mano?> la voce di Ares spacca il silenzio, e la mia intenzione di tenere in segreto il biglietto va in pezzi alzando lo sguardo e puntandolo nei suoi verdi e profondi.

A ritmo del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora