32- Avvicinarsi

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Ares

Sono sempre più convinto che la scelta che sto prendendo sia sbagliata.

Non sono un tipo socievole, e neanche uno a cui piace avere a che fare con gente esterna.

Ed ora mi ritrovo in camera mia, con Hazel che va avanti a disperarsi e a ridere sotto i baffi di lei. 

Che diavolo mi sta succedendo?

So benissimo cosa devo fare, e non mi tirerò indietro adesso. Non ora che sono così vicino all'obiettivo finale. Forse queste sensazioni sono dovute a ciò.

Sicuramente.

< Non hai esami da dare? Invece di ridere di me> mi chiede Hazel,  chiudo il blocco da disegno che stavo usando. 

Ho sempre trovato l'arte una valvola di sfogo.

< Gli ho già dati> la informo e lei sbuffa.

<su dimmi cosa ti frulla in testa> gli dico , so benissimo quanta fatica stia facendo in questi tempi per tenersi i pensieri per se. 

Già inizialmente ho intuito fosse una ragazza vista e priva di filtro dei pensieri. Dice ciò che pensa, indipendentemente dal contesto e situazione. Non si fa nessun problema.

Ma in questo periodo sono convinto quasi al cento per cento si stia limitando, forse per evitare putiferi.

<Sono rimasta troppo indietro, non so se riuscirò a recuperare > mi risponde sconsolata.

< dai fammi vedere> gli dico, lei sgrana gli occhi. <sul serio?> mi chiede con dello stupore della voce.

< si, perchè tutto questo stupore?> gli chiedo, annoiato.

< Non mi sembri il tipo, cioè io ne sono più che contenta. Ma mi hai stupito, ovviamente in senso positivo > si giustifica lei, leggermente in imbarazzo. <Hai capito cosa intendo?> mi chiede, ed io annuisco. Uno strano calore mi si dirama nel petto. 

E non idea del perchè.

< Ho capito, più o meno> gli dico rassicurandola, e lei come risposta mi sorride.

Si alza per poi venire a sedersi nel letto con me, portandosi dietro quaderni ed appunti.

Non ci capisco na mazza, riguarda tutto la mente umana. Il che è affascinate, senza alcun dubbio, ma troppo complicato. Però e come se, ora come ora, non riuscissi a dirle di no.

Maledizione.

E tra le altre cose, neanche lo sapevo studiasse psicologia, questo è al quanto pericoloso.

<Studi psicologia ?> gli chiedo, lei mi fulmina con lo sguardo. <si, cosa credevi facessi?> mi chiede sospettosa.

<Legge> gli dico sincero. 

Sa perfettamente capire i comportamenti umani, quindi capta anche le bugie.

<No, non sono portata per quella roba> mi risponde, poi si fa sospettosa < Cosa nascondi, Davis ?> mi chiede avvicinandosi di più a me.

Faccio un respiro profondo.

<niente, era solo una curiosità > mi giustifico. Lei mi scruta ancora per un momento ma poi alza le spalle. < Ho già troppi problemi per occuparmi dei tuoi> mi dice, e poi apre il libro.

Pericolo scampato.

<Beh, cosa ti sta creando problemi?> gli chiedo, cercando di portare la conversazione su altro.

< Non riesco ad imparare questa parte, non ho la concentrazione necessaria> mi dice, sbuffando.
< E la prima volta che ti capita? intendo di non riuscire a concentrarti > gli domando, lei annuisce <si, non spesso, ma è già successo.> mi risponde, restando con lo sguardo sul libro.

<Cosa fai di solito per toglierti le preoccupazioni ?>

< di solito le affronto, ma in questo caso mi è complicato > mi risponde, e non ha tutti i torti.

< Se andassimo da qualche parte?> gli domando, sperando in una risposta positiva. < beh, dove vuoi andare ?> mi domanda, ho la sua totale attenzione. < hai detto che ti fidi di me, no?> gli rispondo alzandomi dal letto.

<dove vuoi arrivare?> mi domanda, ma scuoto il capo < Nono, non ci casco. Sarà una sorpresa > gli dico < basta che non mi abbandoni su una spiaggia anche tu> mi dice mentre si alza.

<spiaggia?> gli domando.

< si , Hades mi ha lasciato la e se ne andato, sono dovuta tornare con uno sconosciuto > mi informa, perché non ne ero a conoscenza ?

< chi era questo?> gli chiedo, lei ci pensa un attimo ma poi mi risponde.

< un ragazzo alto, mi pare si chiamasse Jack o Jake, qualcosa del genere, con i capelli castani e tatuaggi sul braccio> e poi in modo sfogliato mi mostra a grandi linee la sua statura, tornando poi con la testa fra i libri.

Merda.

A questi problema penseremo dopo, ora ho bisogno assolutamente di andare già da qui.

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