capitolo 24

57 6 0
                                    

Julian

-Pensi che Jack possa aver scoperto qualcosa?- mi chiede Elian mentre camminiamo.

Scuoto la testa. -Non lo so. Non è stupido, non sottovalutarlo.-

-Non lo sottovaluto. Mi sembra assurdo che possa sospettare che tu possa collaborare con Grace.-

Eh, anche a me.
Eppure eccomi qui

-Non so che dirti. Sono stato attento a non fare passi falsi. - gli dico. Ed è vero. Ho tentato di non attirare l'attenzione e di essere il più discreto possibile.

Elian annuisce. Punta la torcia verso il muro. -Eccolo. Questi è il corridoio aperto da Ester. -

Con Grace la prima volta che siamo scesi qui siamo arrivati proprio a questo muro.
-Andiamo.- lo incoraggio.

Questo posto non mi piaceva prima, figuriamoci ora con una stanza dove hanno fatto un rituale satanico.

Quando arriviamo alla camera un brivido mi percorre la spina dorsale. Questo posto è un incubo.

-Perche ogni volta spunta fuori una parte più inquietante?-

Scrollo le spalle. -È un mistero.-

Ci mettiamo ad analizzare il posto.
Il pentagono è disegnato sulla pietra con della pittura rossa. O almeno, spero sia pittura.

Ci sono delle catene ancorate al pavimento e leanette sono sporche di sangue secco.

Mi sale un conato di vomito.
Cosa succede qui sotto?
Perché?

-Julian. - mi richiama Elian. -Vieni a vedere.-

Mi avvicino a lui e vorrei non averlo fatto.
È pietrificato di fronte ad un tavolo di pietra.

Appena guardo cosa è poggiato sopra capisco perché è così scioccato.

Li sopra ci sono coltelli, pinze, forbici... Altri oggetti terrificanti che conoscevo.
Sono descritti in alcuni libri di storia. Servono per... la tortura.

-Cosa sono?- Elian ne prende uno tra le mani e lo alza.

-Non toccarlo. - chissà che strane cose avrà fatto quel coltello.

Lui lo poso. -Dovremmo andarcene.-

Concordo pienamente. Ci voltiamo per andare via ma poi Elian si blocca.

-C'é una porta. -

-E ovviamente noi ci entreremo.-

Lui ride nervoso. -Si. Andiamo.-

Una porta di legno è in un angolo cieco della stanza. Elian prova ad abbassare la maniglia e questa si apre con un cigolio sinistro.

Perché qua sotto è tutto così inquietante!?

Non mi stupirei ci fosse un cadaveri o direttamente l'assassino alla fine delle scale a chiocciola che cinrroviamo di fronte.

Deglutisco l'aria. -Va prima tu.-
Elian scuote la testa. -No, prima tu.-
-Insisto. Prego.- gli faccio segno di passare in modo teatrale.
-Non ti proverei mai di andare per primo.-

Stavo per dire altro quando una voce ci interrompe facendoci saltare.

-Vi muovete o no!?-

Penso di aver quasi avuto un infarto. -Ester! Per Dio, non farlo mai più!- esclamò con una mano al petto.

-Salite. - dice soltanto. Non la vediamo ma so che è qui con noi

-Va bene. Vado io.- Elian si fa coraggio e inizia a salire punta do la torcia sui gradini in granito.

-E se fosse il passaggio che usa il killer?- domando, sapendo già la risposta.

-Sicuro. Ma dove sbucherà?-

Continuiamo a salire anche con il fiatone. Questa scale sono tante e ripide.
Mi accorgo che sono molto meno profonde di quelle del pozzo. Ci mettiamo meno tempo per raggiungere la cima.

-Julian, siamo arrivati. - il tono della voce di Elian è carico di ansia.

-Riesci ad aprire?-

Lui ci prova e ci riesce. -Fa piano. -

Superiamo lo stupide e quando riusciamo ad inquadrare dove siamo le nostre paranoie vengono confermate.

-L'ufficio della Cliff.-

Artemis CollegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora