Julian
È quasi mezzanotte e la festa è nel pieno del suo svolgimento.
-Vuoi?- Jack mi porge il bicchiere.
Lo accetto e bevo un lungo sorso. Dopo aver ballato una decina di canzoni di seguito è la cosa migliore.
Dalla porta principale vedo entrare la Cliff. Si guarda intorno per controllare la serata.
Ha un aspetto diverso dal solito. Sembra leggermente meno anziana. Meno rughe e capelli più scuri.
Dà una rapida occhiata in giro e poi se ne va.
-Jul! Questa canzone è fighissima. Andiamo! - Jack mi trascina di nuovo in pista.
Ci scateniamo prima che il mio sguardo finisca ancora una volta verso la porta d'ingresso.
Questa volta vedo Grace.
In un primo momento non le do troppa importanza e torno a ballare.
-Julian! - urla la sua voce per sovrastare la musica. -Jul!-
Mi giro e la trovo di fronte a me.
Stavo per rispondere, seccato dalal sua interrogazione. Ma mi blocco vedendo la sua espressione.
Ha gli occhi colmi di lacrime e arrossati. I capelli spettinati. Il fiocco che portava dietro al testa si è slegato quasi del tutto.
È visibilmente spaventata.
Inizio a preoccuparmi. Non penso di averla mia vista così.
-Che succede?- le chiedo.
Lei parla ma io non la sento a causa del frastuono.
-Aspetta. Vieni con me.- le prendo la mano e la trascino fuori la grande sala.
Attraversiamo il corridoio ed usciamo nel giardino.
-Che cosa succede?- chiedo una volta fuori.
-Io non so cosa è successo. Era lì. Urlava, piangeva e poi quel... quel fumo. È morta.- balbetta nel panico tutto d'un fiato.
Le poso le mani sulle spalle per farla fermare. -Grace. Calma. Fa un bel respiro e ricomincia.-
Lei trema ma obbedisce. -Sono andata nella stanza del pentagono. -
-Da sola!?- la interrompo. Lei mi fulmina con lo sguardo. -Scusa. Continua pure.-
-Sono scesa e ho visto... Dio, quello che ho visto.- ha il respiro corto. Sta andando nel panico. -Anne. Non è andata via. È sempre stata qui. In quella stanza. O nascosta da qualche parte. -
-Che hai visto.- cose brutte, sicuramente.
Lei deglutisce l'aria. -Era legata, coperta di sangue. Chiedeva aiuto. Volevo fare qualcosa ma poi è arrivato quel fumo. L'ha uccisa. -
La mia prima reazione alla sua affermazione è: questa si è drogata.
-Un fumo?- lei annuisce. -Sei sicura di non aver bevuto troppo.-
Mi infuoca con lo sguardo. Un forte colpo arriva dietro la mia testa.
-Ahi! Ma sei scema!?-
-So quello che ho visto. Non scherzare su questa storia. Ho visto una ragazza morire. -
-Ti credo.- alzo le mani.
Lei annuisce, ma non credo mi senta più di tanto. -Che devo fare? -
-Diciamolo alla direttrice.- propongo.
-No! - dice secca Grace. -La Cliff è l'ultima persona al mondo che deve sapere che cosa è successo.-
La direttrice è la più sospetta. Sono anni che lo pensiamo, ma adesso, dopo tutto quello che sta succedendo...
-Chiamiamo Elian e Lili. Raccontiamogli anche a loro questa cosa e tentiamo di capire cosa fare. -
Lei annuisce.
Mentre torniamo dentro mi ritrovo a rimuginare sulle sue affermazioni.
Cazzo! Che storia!
Mi passo una mano sul viso ma la fermo subito.
Che cos'è?
Volto il palmo verso di me. Sangue? Si, delle piccole macchioline di sangue si sono seccate li.
Controllo meglio. Non sono ferito, e comunque me ne sarei accorto.
Mi blocco all'improvviso e Grace sbatte contro la mia schiena.
-Cos'è? Una vendetta per lo schiaffo di prima? - si massaggia il naso.
Le afferro il polso e giro la sua mano verso di me.
-Ehi! - tenta di ritirarla.
-Che hai fatto? - le chiedo.
Ha il palmo sporco di sangue.
Lei si guarda. -Mi sarò fatta male mentre scappavo.-
Non le credo. Grace è un abile bugiarda.
Mentre ritira la mano noto dei piccoli solchi a forma di mezza luna da dove escono dei rivoli di sangue. Sposto lo sguardo rapido sulle sue unghie, anche loro sporche di rosso...
-Non toccarmi.- mi supera. -Andiamo a prendere i due fidanzatini. -
È tornata in se.
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Artemis College
Mystery / ThrillerTutto ha inizio nel collegio più prestigioso e inquietante della Florida. Quando una nuova studentessa trova una chiave che le permetterà di aprire un passaggio segreto che condurrà lei e altri tre collegiali in un labirinto di corridoi. I quattro...