capitolo 31

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Grace

Il corridoio è immerso nel buio della notte, illuminato dal delle lucine di sicurezza poste nella parte bassa del muro, vicino al pavimento.

-Via libera.- faccio cena ad Elian di avanzare.

Ci muoviamo in silenzio verso l'ufficio della Cliff.

-Come la apriamo? - sussurra Elian quando arriviamo fi fronte la porta.

Infilo la mano in tasca. -Con questa. -

Lui sgrana gli occhi quando vede la chiave che ho preso. -Quando...?-

-L' ho rubata alla Cliff oggi pomeriggio.- la infilo nella toppa e giro. -Poi non preoccuparti di lei, preoccuparti per ciò che stiamo facendo ora.-

Rubare quella chiave è mille volte meglio di entrare nell'ufficio per frufare tra le cose della Cliff.

La porta cigola un po' mentre la apro. La maledico mentalmente.

Elian entra subito dopo di me ed io richiuso subito.

La stanza è avvolta dall'oscurità prima che il bagliore bianco della torcia del telefono lo illumini.

-Cerca nella libreria, io nello scaffale.- dice Elian indicando gli unici posti dove si trovano dei libri.

Illumino i volumi iniziando a leggere i titoli.

Nessuno di loro è il nostro obbiettivo. Sbuffo sconfitta. -Trovato nulla?- gli chiedo.

-Niente. Tu?- scuoto la testa. -Forse l'ha nascosto un qualche cassetto. -

-Se Kim lo ha visto deve essere un bella mostra. - gli ricordo.

Scandagliano ogni scaffale, ogni cassetto. Cerchiamo ovunque, eppure quel maledetto non so trova.

-Forse dovremmo andare prima che qualcuno ci becchi.- dice Elian mentre posa un volume nel suo buco in libreria.

Lo penso anche io.

Sto per richiudere il cassetto della scrivania quandoi accorgo di una cosa.

Una foto.

È ingiallita e vecchissima.

Ritrae un gruppo di persone schierate in fila sotto un grande albero.

C'è un uomo, un bambino e tre donne.

Quasi mi si ferma il cuore in gola quando realizzo.

-Elian. - chiamo il mio amico con voce spezzata dalla tensione.

Lui si gira verso di me. -Si? Hai trovato qualcosa?-

-O la Cliff assomiglia particolarmente a questa signora o abbiamo un grosso problema.-

El corrucia le sopracciglia. -Che stai dicendo? Fa vedere.-

Gli passo la fotografia.

-Ma che cazzo!?- la rigira tra le mani. -Porca merda!-

Mi avvicino a lui per vedere cosa ha scaturito quella reazione di paura in lui.

Sul retro della pellicola ci sono delle scritte.

Abram Nicols

Julia Maiers

Bobby Nicols

Amanda Perez

Marta Filch

E Florence Cliff

È lei.

È veramente lei.

Quasi sento le gambe cedere per la rivelazione.

Come è possibile questa cosa. È identica a come è ora. Non ci credo che sia una parente con lo stesso nome e stessa faccia.

In quel momento una luce si accende in corridoio, illumindo leggermente la stanza dalla finestrella opaca della porta.

Io ed Elian saltiamo per lo spavento.

-Cazzo! E ora!?-

Spero vivamente che non sia la Cliff, ma conoscendo la nostra fortuna lo è di certo.

La figura di quest'ultima si forma sulla porta. Prova ad aprirla ma è chiusa a chiave.

Elian mi prende per il braccio e ci nascondiamo dentro l'armadio accanto alla porta. Apro leggermente l'anta per vedere cosa accade.

La chiave gira nella toppa e la donna entra.

Silenzio.

Non devo fare rumore.

Se lo faccio mi trova e mi punirà.

I ricordi riaffiorano in me e mi immobilizzo. Devo essere come un fantasma. Invisibile.

Elian accanto a me respira affannoso. Gli prendo la mano e la stringo. Deve fare zero rumore. O siamo morti.

La direttrice va alla sua scrivania. Prego che non noti niente messo fuori posto da noi. Si siede e inizia a sfogliare dei fogli. Sono dei documenti? Probabilmente. Ma perchè lavora a quest'ora? E' notte fonda.

Tratteniamo il respiro per tutto il tempo. La donna non da cenno di volersene andare. 

Ad un tratto si alza e si gira verso la libreria alle sue spalle.  Cosa sta facendo? Sposta dei libri di qua e di là, come se fosse una sequenza da inserire per poter far smuovere un meccanismo.

Elian mi stinge il polso. Ha l'aria concentrata. Ora ricordo! Lui e Julian dissero di essere finiti in questo ufficio tramite un passaggio simile al nostro.

Un rumore mi fa tornare al presente. Sento come degli ingranaggi che si muovono e la libreria si sposta rivelando un tunnel poco illuminato che portava verso il basso. 

La Cliff ci si intrufola dentro e lo scaffale meccanico le si chiude dietro. 

Aspettiamo qualche minuto prima di poter uscire, per essere sicuri che la donna non ci fosse. 

-Porca troia! - esclama Elian una volta per i corridoi deserti della scuola. -Ecco da dove eravamo usciti l'altra volta.- 

-Sbrighiamoci a rientrare.- ho come la sensazione di essere osservata ma appena mi volto non trovo mai nessuno. Sto impazzendo.

Ritorniamo in camera mia pochi minuti dopo. Abbiamo praticamente corso per poterci arrivare prima. 

-Ragazzi! Mi avete fatto prendere un colpo.- esclama Lili portandosi una mano al petto. 

-Scusa.- 

-E' successo qualcosa? Che avete trovato? Siete stati beccati? Perchè sei scalza?- le domande a raffica ovviamente arrivano da Julian che è seduto sul mio letto.

-Si. Una cosa interessante. C'è mancato poco. Per fare meno rumore. Scendi dal mio letto o ti rompo una gamba. - gli dico.

Lui sbuffa ma si alza. - Che avete trovato?- 

Mi frugo in tasca e recupero la foto ingiallita. - Questo.-

I nostri compagni la studiano attentamente.

-Porca puttana! Ma è uguale alla Cliff.- esclama Lili con un pizzico di timore nella voce.

-No. Quella è la Cliff.- Rettifica Julian leggendo i nomi scritti sul retro.

Elian annuisce. - L'abbiamo trovata in un cassetto. -

-Quindi...- Lili deglutisce. -La Cliff è immortale?-

Scuoto la testa. -Non credo. Quel mostro... Era un sacrificio. -

-Ho un brutto presentimento.- non sai quanto ti capisco, El.

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