capitolo 37

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Julian

Neanche il tempo di salire ed uscire finalmente da quel buco di merda che Grace mi butta fuori.

-Allora, è stato una merda. Elian, non fare più stronzate simili.- sta per richiudere la porta ma poi si ferma. -Se lo fate sul mio letto vi castro.-

Detto ciò ci chiude fuori ad entrambi. ù

-Wow, che rapidità.- dico sconvolto.

-Dici che li hanno i preservativi? Io non la reggo Lili incinta. -

Scoppio a ridere. Sono a pezzi e lei parla di preservativi. - Se vuoi vedo tra le scorte di Jack.-

-Perché lo fa spesso?- sembra stupita.

-Se solo sapessi.- ci incamminiamo verso la fine del corridoio, ma poi prendiamo die strade diverse. -Dove vai?-

Alza le spalle. -In biblioteca. Leggo qualcosa e mi addormenterò sul tavolo. A domani.-

Fa per scendere il primo gradino ma la richiamo. -Senti.-

-Si?-

Mi sto mettendo nei casini da solo. -Jack non è in camera. E' fuori con i genitori per far visita ad un parente in ospedale. Vieni da me.-

Mi guarda come se le avessi appena proposto di drogarci insieme. -Come prego?-

-Non andare a dormire su un tavolo. Ho un letto in più vuoto, appena quei due finiscono te ne torni in camera tua. Non parleremo, non ci guarderemo, non ci toccheremo. - soprattutto.

-Sai cosa, sono stanca. Accetto.-

Percorriamo i corridoi silenziosi e poco illuminati. E' l'una di notte e nessuno è in giro. Per nostra fortuna.

-Cosa ti ha detto Ester?- chiedo mentre ci avviciniamo alla mia stanza.

La sento irrigidirsi leggermente accanto a me. - Nulla di che. Abbiamo discusso su un piano per poter distruggere il demone.-

-E ci hai messo due ore?-

-No, ma per potervi ritrovare ci ho messo molto. -

non indago oltre, anche se non le credo neanche un pò. Prendo la chiave della camera dalla tasca e apro la porta.

La stanza è immersa nel buio. -Accomodati.- le faccio spazio per farla passare.

Lei entra titubante. Ora che ci penso, non è mai stata qua, neanche da bambini.

Restiamo in un silenzio imbarazzante. Grace si siede sul bordo del letto di Jack.

Non riesco a resistere a questa tensione del cazzo. - Ok, basta così.-

Lei si volta di scatto verso di me. - Come?-

Mi alzo e vado a prendere i due controller bianchi della playstation. Accendo la console e ne porgo uno alla mia ospite. -Giochiamo.-

-Perché?- domanda ma comunque lo afferra e lo accende.

-Perché mi annoio, e poi voglio stracciarti a qualche gioco.- la provoco.

Lei mi rivolge un sorriso malizioso. -Sei sicuro di vincere? - scoppia a ridere. -Va bene, ti dimostro quanto ti sbagli. -

Ogni volta che ci istighiamo sento un brivido lungo tutto il corpo. Adoro questa scarica di adrenalina che mi crea.

Lo schermo del televisore si illumina. - A che ti vuoi far battere?- domando.

Lei scorre lo sguardo tra i vari giochi, scartando i miei preferiti. -Oh, questo!-

Cuphead!?

-Andata. -

-No! NO!- mi porto le mani sul viso. Sono morto di nuovo!

-SI! - lei esulta. -Sono troppo brava!-

-No, sei solo fortunata.-

-Si, si come no. Ti rode perchè hai perso.- si copre la bocca con una mano quando uno sbadiglio la coglie.

E' passata un'ora e mezza da quando abbiamo iniziato a giocare. Ci siamo spostati entrambi sul mio letto, lei poggiata contro la spalliera ed io seduto ai piedi del materasso.

Sulla schermata appare la scritta "continua", sono restio dal cliccarla. Al posto mio lo fa Grace.

-Sicura?- le chiedo voltandomi.

Il suo sguardo trasuda sfida. - Hai paura di perdere di nuovo? -

-Ovvio che no. -

Vuole la guerra? Andata.

Giochiamo altre due partite. Una vinta da me e una da lei. Stiamo nel bel mezzo della terza quando noto che il suo personaggio è fermo da un pò.

Mi volto confuso e la trovo addormentata.

Un piccolo sorriso mi esce sulle labbra. Mi alzo e con delicatezza la sistemo meglio sul letto.

Spengo la televisione e la luce. E' tardi ed è stata una giornata orribile, non mi sorprende sia crollata così.

Mi avvicino a lei e per un secondo la guardo dormire. E' serena, calma. I lineamenti del viso sono morbidi e le guance un pò arrossate.

Allungo una mano e le accarezzo la testa. Ha i capelli morbidi e setosi. Vengo invaso da una strana sensazione, qualcosa che parte dallo stomaco e si propaga per tutto il corpo.

Cosa mi stai facendo, Grace Stivens?

Il mattino successivo vengo svegliato dal cigolio della porta. Di fronte a me c'è Jack, con il volto in una smorfia di sgomento.

-Che caz...- urla, mi fiondo su di lui per chiudergli la bocca. Lui mugugna qualcosa contro la mia mano.

-Se fai silenzio ti libero.- lui annuisce e lo lascio andare.

-Julian, sei diventato scemo!?- sussurra incazzato.

So perfettamente a cosa si riferisce. Al piccolo bozzolo di coperte che si trova sul mio letto.

-Shhh, sta dormendo.- forse sto diventando davvero scemo. Cosa vado a dire!?

Lui è completamente sconvolto. - Che ci fa nel tuo letto? No! Non dirmelo, ti prego.-

-Non è come pensi, e poi io dormivo ne tuo, vestito.-

Mio fratello mi guarda. - Quindi? -

-Elian e Lili sono in camera sua a fare robe. Stava per andare a dormire in biblioteca. Non potevo lasciarglielo fare. Ho un cuore.- gli spiego.

Jack sospira. - Un cuore che si annienterà di nuovo se ti leghi a lei, per la seconda volta.-

Ricordo le parole di Lili.

Ricordo il male che mi ha procurato quando ho scoperto che eravamo stati puniti a causa sua.

Ricordo l'odio viscerale verso di lei.

Ricordo ieri notte.

No. Non posso odiarla. Non ne sono più in grado

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Qualcuno qui si sta prendendo una cotta? O mi sembra solo a me?

Eccoci qui con un nuovo capitolo e finalmente un avvicinamento tra questi due tontoloni

Cosa ne pensate? Vi piacciono insieme?

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