capitolo 34

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Julian

-Mi spieghi cosa state facendo?- la voce di Jack mi fa destare lo sguardo dal libro che sto leggendo.

In camera nostra aleggia il silenzio tra noi da troppo tempo. - Studio?-

-Non intendo questo.- è serio. Merda. Mi preoccupo sempre quando lo è.

-A cosa ti riferisci, allora?-

Posa gli occhi di ghiaccio su di me. - Grace.-

Alzo gli occhi al cielo. -Hai sempre il suo nome in bocca, inizio a sospettare che ti piaccia in realtà.-

Lo vedo irrigidirsi, le guance gli si colorano leggermente di rosa. Oh! Ho fatto centro!? Però... Perché sento questo peso? Che strano.

-Non dire cazzate. Quella stronza farebbe meglio a starci alla larga, e tu da lei.-

-Non sto facendo nulla. - alzo le spalle consapevole delle mille stronzate che dirò e anche molto curioso di approfondire un altro argomento.

-State sempre insieme. Di notte soprattutto. - mi guarda storto cercando di carpire qualcosa.

-Sei paranoico. Non facciamo nulla. - non mi crede. Sbuffo. - E va bene. stiamo lavorando insieme per un progetto scolastico. Contento?-

-No. Non ci credo.- maledetto bastardo intelligente! -Dimmi che non state insieme! -

Mi salta un battito. - No! Ma che schifo!-

-Vi andate a fare di qualcosa?-

Qua quasi scoppio a ridergli in faccia. -Per favore! Non ci facciamo di nulla! Basta con questo interrogatorio. Finiamo il progetto e poi torniamo alle nostre vite, lontani l'uno dall'altra come deve essere.-

Un velo di tristezza mi si posa sopra al pensiero di lasciarli. Non solo Grace, ma anche Lili e Elian. Mi sono affezionato anche a quel bastardo, mannaggia a me!

-Jul, ti prego, tutti ma non lei. Promettimelo.-

-Lo giuro.-

Grace

Si, si sono baciati. E' sicuro.

Guardo Lili canticchiare una canzoncina felice come non l'avevo mai vista.

Al 100% si sono baciati.

-Lili? -

Lei si volta verso di me. Ha i capelli raccolti in una coda alta che sembra zucchero filato rosa, odorano anche di zucchero filato, ogni volta che li lava appesta il bagno con quel nauseante odore di dolce che io non sopporto. -Dimmi! -

-Come va?- lo so, domanda di merda, ma devo sondare il terreno.

-Benissimo. Il sole splende e ho questi fiori stupendi da tenere con cura.- fa una piroetta con il mazzo di roselline rosa stretto al petto.

-Si, bene.- questa è andata di cervello. Ah, l'amore. Ti corrode da dentro, facendoti provare un sentimento così forte solo per poi accartocciarti come una cartaccia da buttare nel cestino. -Come è andata ieri?-

E' tornata a notte fonda e, nonostante fossi sveglia, non le go chiesto nulla.

Lei sprofonda sul letto. -E' stato un sogno!-

Grande! Brava me! Cento punti a corvonero! (Si, sono corvonero)

-E' stato magico! Mi ha portata al concerto. Mi ha preso la mano capisci!?-

-Si, non urlare. - sento una fitta alle orecchio ogni volta che urlano. Non lo sopporto.

-Scusa, scusa. Poi, alla fine del concerto mi ha fatto una sorpresa. Mi ha fatto chiudere gli occhi e condotto fino al palco. Stavo per sentirmi male. - prende una boccata d'aria. - Abbiamo suonato insieme il pianoforte. Ha scritto una canzone per me! Stavo svenendo. E poi... Oddio, poi mi ha baciata.- si lascia cadere di schiena sul letto con una miriade di cuoricini che le scoppiettano in torno alla testa.

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