capitolo 35

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Elian

Quando Lili mi chiama nel panico mi catapulto da lei.

Non busso o aspetto che sia lei ad aprirmi. Entro nella sua stanza urlando il suo nome. -Lili!-

Lei mi viene incontro sconvolta. - Elian. -singhiozza e si butta tra le mie braccia. Le accarezzo i capelli con una mano, cullandola.

-Va tutto bene. Che succede?- le chiedo dolcemente, baciandole la testa.

-Sono andata a prendere da bere in mensa e quando sono tornata... - si stringe ancora di più a me. - Era lì, tremava. Mi sono spaventata. Non mi risponde. Non so che fare.-

-Chi?- ma lo so già.

-Grace. -

Chiudo gli occhi. Cosa le è successo? -Dove stà?-

Lili indica il bagno. La lascio andare per dirigermi dalla mia migliore amica.

-Gracie.- la chiamo dolcemente.

La trovo seduta contro il muro. Le ginocchia piegate e il volto seppellito tra di esse.

-Tesoro, che cosa c'è?- mi avvicino piano. Non è la prima volta che succede.

Non mi risponde.

Mi inginocchio accanto a lei, senza toccarla. - Hai avuto un'incubo? - chiedo, anche se è presto, appena le nove e mezzo.

Niente.

E' immobile.

Merda, sta volta è seria. Solitamente mi parla.

Non so che fare. Non so se toccarla, parlarle ancora.

Sento bussare alla porta. -Che succede? Mi hai chiamato nel bel mezzo di una partita. - Julian!?

Lili ha chiamato anche lui.

Li sento borbottare qualcosa, poi dei passi che si avvicinano a noi. La testa rossa di Julian spunta dallo stipite.

-El...- la sua espressione cambia. - Grace? Che hai?- si avvicina muovendosi rapido.

-Vai con calma, non è un bel momento.- lo avviso spostandomi per lasciargli spazio.

In fondo loro si conoscono da più tempo. Ma non sa come gestire questa situazione. A dire il vero neanche io.

Si inginocchia di fronte a lei. -Grace. Che succede?- non ho mai sentito questo tono così calmo da lui, come se sapesse come muoversi.

All'udire la sua voce Grace trema un pò. Lui le posa una mano sulla spalla. Un tocco minimo ma in grado di fare tanto.

-Era qui. L'ho visto.- dice con voce tremante.

-Chi?- le chiede il rosso.

-Il... demone. Quel... coso era qui. Mi ha parlato.-

-Ti ha toccata? Ha fatto qualcosa?-

Scuote la testa. - No. O forse si. Mi sono sentita debole, come prosciugata.-

Quel demone è più potente di quanto pensavamo. Se solo vederlo ha avuto questo effetto... non oso immaginare cosa potrebbe fare.

Grace sembra riprendersi anche se le mani le tremano ancora leggermente. -Ha detto che ha ancora fame.-

Lili si avvicina. -Intendi che vuole un altro sacrificio?-

Annuisce. -Penso di si. Dobbiamo stare attenti a ciò che succede. -

🥀🥀🥀

E' una mattina di merda che inizia di merda e finisce di merda.

Sono seduto al mio banco mentre tento di finire il test di inglese. Concentrarsi sta diventando difficile in questi giorni. Mi sembra di impazzire . Vedo ombre ovunque.

Scuoto la testa. Concentrati, Elian. Va tutto bene.

Finisco il test e lo consegno alla professoressa. Metto via le mie cose e me ne vado dalla classe.

Percorro il corridoio per raggiungere le scale che portano al dormitorio maschile, voglio riposarmi un pò prima della prossima lezione, che è tra circa venti minuti.

Ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione. Una donna dai capelli scuri raccolti in una cipolla sulla testa. Vestita con un tailleur nero che le da un'aria elegante.

Si intrufola nel suo ufficio quasi di soppiatto, insospettendomi.

Mi muovo ancor prima di pensare. La seguo restando a debita distanza.

La Cliff si dirige alla sua libreria, quella dietro la scrivania. Sposta una statuetta, rivelando una chiave, simile a quella che abbiamo noi. Poi fa una cosa che trovo fin troppo familiare. Sposta il mobile di lato, scoprendo una porta nascosta.

infila la chiave nella toppa e la fa girare. Questa si apre in religioso silenzio. La Cliff entra e scompare nel buio dei tunnel.

Ricordo quando io e Julian scoprimmo questo passaggio. Sono passate settimane.

Aspetto che si richiuda per poter sgattaiolare dentro.

Che sto facendo? Non lo so.

So che ho il cuore a mille quando abbasso la maniglia e mi infilo nel buio.

Scendo le scale finchè non mi ritrovo nella stanza del pentagono. Ogni volta che mi ritrovo qua voglio scappare a gambe levate.

Non guardatemi così, lo fareste anche voi al posto mio. Un demone mangiatore di anime non è bello da avere come nemico.

Non c'è nulla di nuovo.

Sempre la solita, inquietante stanza.

Il pentagono rosso è ancora disegnato sulla pietra. Le candele ancora sciolte sul pavimento.

Sto per girami e tornare indietro quando qualcuno mi blocca le braccia da dietro e mi copre la bocca con un panno.

Spalanco gli occhi. Merda! Mi ha beccato!

Mi maledico in continuazione mentre il mondo si annebbia e cado nel buio.

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Ma salve, miei lettori

Cosa ne pensate di questo capitolo?

Una Grace sconvolta, un Elian avventuriero. Quante sorprese ci danno questi personaggi

Come sempre aspetto le vostre ipotesi 💕

Ci vediamo lunedì 🩷

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