capitolo 39

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Grace

Devo ammettere che inizio a perdere le speranze. Quel libro non si trova. Non credo esista proprio.

E' passata più di una settimana da quando Elian è stato rapito e in questo periodo abbiamo tentato di trovare quel volume, ma niente.

Salgo le scale insieme a Kim, che saluto al piano prima. C'è qualcosa che non mi dice. Sta troppo tempo a studiare con Jack.

Non è che non sono felice per lei. Anzi, se si trova un ragazzo sarei molto contenta, ma Jack... Non so se loro due insieme siano compatibili.

Sfilo la chiave dalla tasca e apro la porta. Lili non c'è, sta studiando in biblioteca con dei compagni di classe. Io ne approfitto per leggere il volume che trovammo insieme alla chiave.

Faccio due passi dentro e già mi devo fermare. Qualcosa non va.

Mi guardo attorno. Tutto sembra al suo posto eppure ho come la sensazione che manchi qualcosa.

Ignoro questa sensazione e mi inginocchio accanto al mio letto. Afferro la valigia usurata e piccola che nascondo li e la apro.

Smuovo quei pochi capi che ho lasciato dentro apposta ma più scavo più mi rendo conto della merda in cui siamo.

-No! Merda!- esclamo quando la svuoto totalmente. -Non può essere!-

Il libro è sparito!

E' impossibile che lo abbiano preso gli altri, solo io so la combinazione per aprire il lucchetto della valigia.

Prendo il cellulare e lo sblocco. Vado sulla rubrica e chiamo la prima persona che mi appare.

-Pronto. - per fortuna risponde subito.

-El, siamo nella merda fino al collo.- esordisco.

Lo sento imprecare. - Che succede?-

Gli spiego la situazione. -Lo hai preso tu? O uno degli altri?-

-Da come so, no. Solo tu sai come aprire quel coso.-

Vorrei andare dalla Cliff e darle un calcio in culo, perchè è sicuramente lei ad averlo preso.

Sospiro. Non possiamo farci nulla adesso. - Sistemo qui e scendo. Ho ancora una lezione per oggi.-

Rimetto la valigia sotto al letto, prendo i libri che mi servono e esco.

🥀🥀🥀

La lezione procede in silenzio finchè qualcuno non bussa alla porta.

Il cuore mi si ferma per un secondo quando vedo una donna con un viso d'angelo, ma che in realtà è il diavolo, capelli scuri e curati raccolti e nessuna ruga entrare.

La Cliff è irriconoscibile. Nessuno dice nulla, semplicemente sono abituati a vederla così. Davamo la colpa allo stress iniziale, pensa che scemi.

-Buongiorno, signora direttrice.- la salutano tutti.

-Buongiorno, ragazzi. - dice lei con tono amabile. - Non voglio sprecare il vostro tempo prezioso. - si rivolge al professore. -Mi scusi, posso rubarle un secondo la signorina Stivens?-

Mi volto di scatto verso il banco di Julian a pochi posti da me. E' sconvolto forse più di quanto lo sia io.

-Signorina, vada pure.- l'asseconda il professore.

Mi alzo, di questa donna non ho paura. -Certo.-

Julian sembra dirmi con lo sguardo di non andare. "Resta qua." sembra dire.

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