capitolo 38

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Grace

Quando ho detto di aver parlato con Ester, mentivo.

Aspettate, facciamo un passo indietro.

Quando Julian e Lili sono fuori dalla nostra portata, Ester ed io continuiamo ad avanzare fin quando non raggiungiamo la stanza del pentagono.

-Quindi? Cosa devi dirmi?- le chiedo mentre ispeziono la stanza.

Sono voltata e le do le spalle, quindi non la vedo.

Lei non risponde. - Ester? Che devi dirmi di così importante?-

Mi volto, ma quando lo faccio non trovo Ester. Trovo il demone.

Salto un battiti e d'istinto arretro fino a che non incontro la parete. Mi maledico da sola.

-Buonasera, piccola Grace.- mi saluta lui venendomi incontro.

Oddio, quella voce! Mi si insinua nella testa, rimbombando nel cervello. Reprimo la voglia di coprirmi le orecchie.

-Che cosa vuoi?- chiedo. Sono spaventata, ma lo nascondo. Se non lo facessi lui avrebbe potere su di me.

-Nulla di speciale.- mi gira attorno. -Ricordi quando ho detto che non avrei fatto patti?- annuisco. - Bè, ho cambiato idea.-

Mi tremano le gambe, per fortuna la parete fredda e umida mi sostiene. -Che intendi?-

-Quella misera donna continua a non portarmi da mangiare, io ho fame. Molta fame.- mi fissa negli occhi. Sembra di vedere le fiamme dell'inferno.

-Cosa vuoi da me? Che ti cerchi qualche anima da poter mangiare?-

Lo sento ridere. Ed è il suono peggiore del mondo. Una risata che ti risuona nelle ossa e che infesterà i miei incubi per sempre. Come se non fossero già brutti.

-No, no, piccola Grace. Non voglio altri, voglio te.-

Mi si gela il sangue nelle vene.

Non è la prima volta che me lo dice. Sono tentata dal declinare l'offerta e andare avanti ma dalla mia bocca non esce un suono. Non sono nemmeno sicura di star respirando.

-Sono magnanimo oggi, ti concedo la scelta. - mi scruta. Sento il freddo della sua ombra toccarmi la pelle.

-Che accordo vuoi fare?- chiedo non so bene con quale forza-

-Semplice vuoi fermare le morti? Bene, dammi la tua anima. -

No, non mi sento bene. - E-e se non volessi?-

-Continuerò a mangiare i tuoi compagni fino a che non sarò sazio.- dice come se fosse una cosa normalissima. -Altrimenti, io mi prendo te e lascerò in pace tutti.-

No!

Grido dentro di me. Non deve toccare gli altri.

Ma non voglio che tocchi me!

-Oh, piccola Grace. Tu hai paura. Lo so, ti capisco. Ma non mi piace il sapore della paura nell'anima delle persone. Mi prenderò la tua splendida anima solo quando non sarai più spaventata all'idea di lasciare questo vostro piccolo, sporco mondo. -

La situazione non migliora per nulla.

Ho paura? Si, cazzo! Sono terrorizzata!

-No.- è la mia risposta secca.

Lui piega leggermente la testa. il fuoco nel suo sguardo arde ancora di più. -No?-

-No. Non ti do la mia anima. -

-Quindi vuoi lasciare che tutti i tuoi compagni di scuola muoiano soffrendo piuttosto che risolverla in modo facile e veloce?-

Merda! No!

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