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"La prossima volta peró andiamo nel mio di territoria" disse Tara entrando con me al bar frequentato dai vigili del fuoco. Risi divertita prendendo posto in un tavolo libero e poco dopo ordinammo.

"Tara smettila di fissarlo in quel modo" dissi alla mia amica che continuava a fissare Josh che stava giocando a freccette con degli amici.

"Tu mi hai portato qui" disse lei ridendo insieme a me.
"Parlando di cose serie ma anche quest'anno farete il calendario sexy?" Al che scoppiai a ridere.

"Sei una pervertita" le dissi. Dopo un pó vedemmo Josh guardare dalla nostra parte forse sentendoci ridere e ci salutó con un sorriso.
Io e Josh lavoravamo insieme da circa un anno, da quando era stato trasferito nel nostro distretto. Era un ragazzo tranquillo e molto affascinante e infatti la mia migliore amica si era infatuata di lui. Lo vedemmo avvicinarsi e poi prendere posto accanto a noi.

"Ciao ragazze" fece lui guardando me e poi Tara per qualche secondo di più, tanto che ad un certo punto mi sentivo il terzo incomodo.

"Vado a prendere un altro giro, voi volete?" Dissi cercando una scusa per allontanarmi e lasciarli così soli.

"Ei cupido" mi voltai verso Ryan che rideva divertito.

"Divertente" feci io sedendomi accanto a lui.

"Comunque ti interesserebbe uscire con una bella donna? Da Lina è arrivata una nuova ragazza e così gli ho detto di organizzarti un bell'appartamento" io quasi mi strozzai con la birra e quando mi ripresi lo guardai.

"Ora mi organizzi anche appuntamento al buio?" Dissi facendolo ridere.

"Dai Jackie è solo un appuntamento e poi è una vita che non esci con qualcuno" Si giustificò lui. Era una vita che non uscivo con nessuno perché la mia ultima ragazza aveva avuto la brillante idea di tradirmi. E avevo così deciso di non permettere più a nessuno di spezzarmi il cuore.
"Tu pensaci" disse infine alzandosi pronto per tornare a casa. Poco dopo anche io e Tara tornammo a casa.

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La vita da vigile del fuoco non era facile. Vedere la morte in faccia ogni giorno, salvare o perdere qualcuno faceva parte del gioco e alcuni giorni era più dura di altri. Quel giorno eravamo arrivati nel luogo di un grosso incidente, un ponte era crollato e c'erano molte persone intrappolate tra le macerie, altre erano riuscite a scappare e altre purtroppo non avevano avuto scampo. Camminavano tra le macerie con cautela guardando con attenzione e cercando di sentire con ancora più attenzione.
"Walker, Harris venite qui" urló Josh che prese a spostare pezzi di cemento e subito dopo anche noi lo aiutammo. A volte era davvero estenuante lo sforzo fisico, ma non avrei scelto mai lavoro diverso. Riuscimmo ad estrarre un signore sulla cinquantina e subito dei paramedici presero il nostro posto.

Continuammo la nostra ricerca per ore fino a quando anche il sole tramontó è al suo posto si accesero dei grossi fari.

"Qui non c'è niente" disse un collega facendoci spostare così in un'altra zona dopo controllare. Feci qualche passo quando mi parve di vedere spuntare una mano impolverato tra lamiere e cemento, mi avvicinai di corsa.

"C'è n'è uno" urlai prendendo a spostare pezzo dopo pezzo, in un attimo arrivarono gli altri che mi aiutarono a tirarlo fuori e me farlo sentì qualcosa lacerate la pelle del mio braccio. Non me ne accorsi subito, solo dopo mi accorsi del sangue colare lungo il braccio.

"Stai sanguinando" disse Ryan guardando il mio braccio.

"Non è niente" dissi continuando a spostare gli ultimi detriti. Mettemmo l'uomo nella barella e i paramedici lo portarono di corse nell'ambulanda dopo aver fatto una check preliminare.

"Walker vai immediatamente in ospedale" mi disse il capitano quando un paramedico aveva preso a guardarmi la ferita, provai a dire di no ma inutilmente.

Una volta in ospedale mi portarono in una stanza del pronto soccorso per farmi medicare mentre continuavo a guardare l'orologio con impazienza dovevo tornare a lavoro, c'erano persone che avevano bisogno di me lì tra le macerie e invece ero lì ad attendere un medico.

"Scusami ci vuole ancora molto?" Domandai ad un'inferiera che passavi di lì
"So che siete oberati di lavoro ma io devo tornare al mio" aggiunsi, l'infermiera fece per rispondere quando una dottoressa arrivó e riconobbi la dottoressa Stone, il suo nome invece era ancora un mistero, disse qualcosa all'infermiera e poi entró nella stanza.
La osservai nei suoi movimenti fino a prendere posto avanti a me e alzare lo sguardo verso i miei occhi.

"Ti ho già vista" fece lei inclinando la testa come per osservarmi meglio.
"La bambina che non voleva lasciare la tia mano" disse poco dopo con un sorriso e facendo sorridere anche me. Poi il suo scese verso il mio braccio.

"Mettiamo all'opera, sei il quarto vigile del fuoco che medico stasera" disse iniziando a disinfettare la ferita.

"Si abbiamo la tendenza a farci male" dissi guardandola a lavoro. Ed era proprio bella.

"Com'è la situazione lì?" Mi chiese dopo un pó.

"Non puoi immaginare" mormorai pensando che dovrei essere lí e non qui.

"Un attimo che metto un anestetico" disse facendo per alzarsi.

"Devi proprio? Non per qualcosa ma devo tornare a lavoro" dissi bloccandola sul posto, lei mi scrutó con i suoi occhi azzurri per qualche secondo.

"Non credo sia una buona idea, potrebbe infettarsi e aprirsi i punti" provó a farmi ragionare lei.

"Correró il rischio" lei continuó a guardarmi e poi si alzó aprendo qualche cassetto, quando tornò al suo posto posó tutte le cose che aveva preso e riprese il mio braccio tra le mani.

"Ti faccio un anestetico leggero giusto per sopportare il momento che metterò i punti, ma sentirai lo stesso qualcosa" detto questo prese a cucire la mia ferita con precisione e delicatezza, la osservai per tutto il tempo. Mi stava fasciando il braccio quando Tara entró come un tornato.

"Appena ho saputo che eri qui sono arrivata" disse lei.
"Ciao Sarah" aggiunse salutando la sua collega è farmi così scoprire il suo nome.
Si avvicinó chiedendo alla sua collega cosa avessi fatto e poi ci presentò.

"Ora sarà meglio che torni a lavoro" dissi.

"Che?! Ma sei scema? Con quel braccio" disse la mia migliore amica, ma mi conosceva e sapeva che sarei andata lo stesso. Così dopo aver trovato un ambulanza che andava nel luogo del disastro mi feci dare un passaggio.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora