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SARAH

Eravamo appena risalite in auto, eravamo entrambe zuppe, ma questo non ci importó più di tanto perché ci guardammo scoppiando a ridere. Poi guardai la sua fronte.
"Ti si è bagnato il cerotto" le dissi avvicinandomi al suo viso, presi a toglierle il cerotto e guardai la ferita.
"Hai il kit di primo soccorso?" Le domandai.

"Con chi credi di parlare? Certo che c'è l'ho da bravo vigile del fuoco che sono" disse facendomi ridere.
"Ma è nel bagagliaio"

"Vado io" dissi subito.

"Ma non ti bagni" la guardai come per dirle sei seria? E poi scoppió a ridere.
"Ah già" disse e scesi dall'auto prendendo il kit, una volta risalita presi a ridargli la medicazione.

"Sai, credo che dottore e vigile del fuoco sia un'accoppiata perfetta" disse mentre ero intenta a disifettare la ferita.

"Si per farmi morire di crepacuore" le risposi io. Lei aprí gli occhi guardandomi seria.

"So che sotto le tue mani staró sempre bene, mi hai già salvato la vita, non ricordi?" Io lo ricordavo benissimo, ma lei non doveva saperlo.
"Me lo ha detto una dottoressa o meglio lo ha detto a Claire e io ero lí" aggiunse "Perché non me lo hai detto, lasciando il merito ad altri?" Cosa potevo dirle?

"Non lo so, è stata un giornata dura quel giorno" ammisi. Lei bloccó le mie mani che erano pronte a ricoprire la sua ferita e le strinse.

"É per questi motivi che mi sono innamorata di te Sarah, tu forse non te ne accorgi, ma sei una persona straordinaria, un medico esemplare, non cerchi né fama né niente, resti sempre umile, per te non è mai salvare un paziente, per te è salvare una persona e credimi non è la stessa cosa" mi disse colpendomi con quelle parole.
"Sei rimasta giorno e notte nella mia stanza a tenermi sotto controllo, nonostante ti avessi fatto del male, hai minacciato uno psicopatico piromane omicida perché ha solo provato a parlarti di me, non so se merito tutto questo"

"Come fai a sapere tutte queste cose?" Le domandai confusa. Come faceva sopratutto a sapere la conversazione con quel pazzo.

"Quel giorno volevo parlare con lui e ti ho sentita dentro così, per paura che mi avresti riportato in camera sono rimasta diciamo nascosta" ecco perché poi l'avevo trovata nella sua stanza.

"Sai non ne vado molto fiera" dissi sincera.

"Di cosa?" Mi domandó confusa.

"Della minaccia che ho fatto, noi non dovremmo neanche pensare di mettere fine alla vita di qualcuno... ma quando ha iniziato a parlare di te, io non lo so, non ci ho visto piu" sorrise e poi si avvicinó alle mie labbra dandomi un bacio.

"Ti va di andare a mangiare?"

"Cos'è un appuntamento?" Le domandai con un sorriso, il bello di lei era che non giudicava mai nessuno.

"Si cerco di mettere l'acceleratore, l'ultima volta ci ho messo una vita ed ora non vorrei aspettare di arrivare alla pensione per chiederti di uscire" inutile dire che scoppiai a ridere.

"D'accordo, ma prima copriamo questa ferita e poi direi di andare a cambiarci perché non credo che ci facciano entrare in queste condizioni" ridemmo dopodiché mise in moto e partí.

JACKIE

"Jackie di buon umore, a cosa dobbiamo tanta grazia?" Fece Ryan prendendomi in giro.

"Simpatico" gli dissi facendogli la linguaccia.

"Ragazzi preparatevi che oggi piove" urló Teddy, anche se fuori c'era un cielo limpido, senza nuvole, stranamente per essere novembre.

"Si se continua a sorridere in quel modo inizierà anche a nevicare" riprese Ryan e capí che mi stavano tutti prendendo in giro.

"Ma non avete niente di meglio da fare oltre a prendermi in giro?" Inutile dire che scoppiarono tutti a ridere.

"Ora capisco il perché del sorriso" fece Josh, lo guardai confuso e poco dopo vidi entrare in caserma Sarah e Tara. Credo che forse la mia faccia parló da sola, al passare delle due ragazze tutti i ragazzi fecero una sorta di coro ridendo.

"Siete tutti degli idioti" dissi io facendoli ridere ancora di più mentre le due ragazze arrivarono vicino a me e Josh. Guardai Sarah penso con gli occhi a cuoricino come gli adolescenti.

"Ciao ragazze" disse Josh più spigliato di me, visto che io sembravo aver perso le parole.

"Ma ancora così state?" Fece Tara.

"Si ora ci cambiamo, siamo rientrati poco fa" rispose Josh.

"Allora vi aspettiamo fuori" fece Tara. A quel punto guardai Sarah che mi guardava con un sorriso e un leggero rossore sulle guance.

"Faccio in un attimo" dissi poi a Sarah che annuí e mo andai a cambiare sentendo altre battutine dei ragazzi alle mie spalle, ma evitai di rispondere.

Quando fummo pronti ci ritrovammo in auto pronti per andare a mangiare.

"Sei bellissima" mormorai all'orecchio di Sarah, eravamo sedute nei sedili posteriori e non riuscì a trattenermi da farle quel complimento. Lei arrossí, poi prese la mia mano e la strinse alla sua e non c'era niente di meglio.
Arrivammo al pub e dopo aver ordinato la cena Tara se ne riuscí con la nuova ed emozionante esperienza che voleva provare. Guardai Josh divertita e poi guardai Sarah, lei soffriva di vertigini e anche se avevamo fatto paracadutismo, ancora titubava con le altezze.

"Sai avresti potuto fare il vigile del fuoco se amavi così tanto l'adrenalina" le dissi ridendo.

"Allora ci state?" Fece invece Tara senza rispondermi affatto.

"Perché no" fece Josh, credo ormai abituato a queste situazioni, dopodiché tutti a guardare Sarah.

"Ci proveró" disse forse sentendosi osservata. Dopodiché arrivarono le nostre ordinazioni e prendemmo a parlare di altro.

Qualche ora più tardi ero sotto casa di Sarah, eravamo tornati in caserma in modo che riprendessi l'auto e ora eccomi qui.

"Domani vengo a togliermi i punti finalmente" le dissi per spezzare quel silenzio.

"A che ora vieni? Dovrei essere di turno in pronto soccorso domani"

"Credo a fine turno" lei annuí e poi mi persi di nuovo a guardarla. Erano passati solo pochi giorni da quando ci eravamo finalmente chiarite e non potevo che essere più felice.

"Perché mi guardi così?" Mi domandò lei sentendosi in imbarazzo.

"Così come?" Domandai.

"Il quel tuo modo" disse facendomi ridere "è imbarazzante" aggiunse.

"Scusami e che non posso farne a meno" dissi "E che fatico ancora a crederci che ti ho qui, davanti a me, potrà sembrare assurdo, ma davvero questi mesi senza te sono stati uno strazio" ammisi con sincerità "e quindi dovrai abituarti a questo sguardo" risolsi con un sorriso, mentre lei aveva le guance arrossate.
"Ah e ovviamente dovrai riabiturti anche alla mia fragranza di legno bruciato" aggiunsi giusto per farla ridere.

"Scema" fece lei facendomi ridere. Ci salutammo e poi ognuna a casa sua.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora