Camminammo per un bel pó in silenzio, forse aveva capito che avevo avuto una brutta giornata e mi stava lasciando i miei spazi, ma dovevo dire che quel silenzio era rilassante e tranquillizzante.
"Grazie" mi ritrovai a dire così. Lei mi rispose con un sorriso e non disse nulla e non so cosa scattó in me, ma mi fermai e di conseguenza anche lei e ci guardammo negli occhi. Le spostai una ciocca che le copriva il viso sfiorandola e poi mi avvicinai a lei, la desideravo in un modo che non credevo possibile.
In pochi secondi le mie labbra si avvicinarono alle sue, trovandole calde e soffici, le nostre mani si staccarono mentre le portavo attorno ai suoi fianchi per stringerla a me quando dischiusi le labbra per cercare la sua lingua e quando la trovai, scoppiò un incendio, ma dentro di me. Cavolo se sapeva baciare, mi dissi quando le sue braccia mi circondarono il collo. La strinsi di più a me e quando ci separammo per la mancanza di ossigeno posai la fronte sulla sua guardandola negli occhi. Non servivano le parole in quel momento."Andiamo ti porto a mangiare" le dissi riprendendole la mano, lei rise e ci rincamminammo verso la caserma per riprendere le nostre auto.
Dopo cena ci ritrovammo sedute dentro la sua auto a parlare, era come se non volevamo separarci.
"Se rimanessimo qui per sempre?" Le dissi con la testa poggiata sul sedile a guardarla e lei rise. Poi piano piano le risate scemarono e mi avvicinai al suo viso e poi alle sue labbra, riprendendo a baciarla. Mano a mano il bacio divenne sempre più travolgente, ma sapevo che non era il luogo adatto per farsi prendere dalla passione, forse anche lei pensò la stessa cosa e ci staccammo. Entrambe con un leggero affanno.
"Sarà meglio che ti lasci tornare a casa, che sennò sarei capace di tenerti qui tutta la notte" le mormorai cercando di riprendermi, lei arrossí nascondendo il suo imbarazzo in una risata lieve. E poi ci salutammo, con un altro bacio meno travolgente. Scesi dalla sua auto e salì nella mia pronta a tornare a casa.
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I giorni seguenti li passai riguardando tutti i video che erano stati fatti duranti gli incendi, girai su internet per cercare tutti i video possibili, cercando di trovare qualcosa o qualcuno. Di solito i piromani rimanevano sempre nelle vicinanze per poter ammirare il loro lavoro. Visita siti su siti, c'è ne erano alcuni raccapriccianti, di gente di gente che parlava di incendi e fuoco, come qualcosa di bello. Ad un certo punto mi venne la nausea a scorrere lungo tutti i commenti poi quando decisi di chiudere il pc apparve un video. Ci cliccai sopra. Ma quello, mi dissi continuando a guardare quel video. Era un video che riprendeva l'incendio del capannone abbandonato, ma la cosa che mi colpí era che ancora non eravamo arrivati noi e che era l'inizio di quell'incendio. Possibile che fosse il video del piromane mi domandai. A quel punto mi alzai andando nell'ufficio del capitano trovando anche il capitano Anderson.
"Walker" fece il mio capitano. Salutai i due e mostrai loro quello che avevo trovato.
"Dico ai miei ragazzi di vedere se riescono a risalire alla persona che ha pubblicato questo video" disse Anderson. Dopodiché riprendemmo a discutere e quando Anderson uscí rimasi sola con il mio capitano.
"Walker non devi prenderla sul personale questa storia" disse lui conoscendomi abbastanza bene, annuì anche se sapevamo entrambi che ormai era una cosa personale.
Uscí dal suo ufficio e andai da Ryan per raccontargli gli ultimi sviluppi.
"Jackie, mi raccomando non fare stupidaggini, non è detto che sia lo stesso" mi disse lui.
"Ryan, forse ho qualche pista e sai che andró fino in fondo" dissi decisa a perseguire questa via. Lui sospiró, sapeva cosa questo per me significava e capivo che aveva paura che avessi davvero fatto una stupidaggine, ma non mi sarei fermata.
I giorni passarono, le indagini procedevano a rilento, non erano riusciti a trovare chi avesse pubblicato quel video, perché era stato pubblicato da un'internet point quindi eravamo punto a capo e la mia frustrazione era sempre maggiore. Per fortuna c'era Sarah che mi manteneva salda alla realtá sennò davvero avrei perso la testa.
In quel momento stavo andando da lei per invitarla alla solita cena che Teddy organizzava ogni anno con tutti quelli della squadra e le loro famiglie. Di solito io andavo sempre da sola, ma ora che c'era Sarah volevo passare ogni momento con lei.
Suoni al citofono e quando mi aprí il portone mi apprestai a salire trovandola davanti la porta, non ero mai stata a casa sua e lei mai nella mia. E anche se la curiosità di vedere com'era il suo appartamento era tanta, in quel momento volevo solo lei e le sue labbra infatti non le diedi modo neanche di dire una parola che mo attaccai a lei baciandola trascinandola dentro e richiudendo la porta alle mie spalle."Ora va meglio" dissi non so dopo quando tempo che passammo a baciarci. Ci staccamo mentre Sarah sorrise.
"Come mai qui?" Mi chiese lei quando ci spostammo dall'ingresso e andammo in salotto.
"Volevo chiederti se ti va di accompagnarmi ad una cena con i miei colleghi" le dissi " è una cosa informale" aggiunsi non sapendo perché.
"Certo" disse facendo la mia felicità.
"Perfetto allora" dissi penso con una faccia da cretina.
"Ti va di rimanere a cena?" Mi domandó lei dopo un pó.
"Cucini tu?" Chiesi divertita.
"Non ti fidi?" Disse aumentando la mia risata e poi ci spostammo in cucina.
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Aspettavo Solo Te
RomanceJackie è un vigile del fuoco, ha un passato segnato da un trauma ma è sempre con il sorriso pronta ad aiutare il prossimo, poi c'è Sarah, un chirurgo, trasferitasi in quella enorme città da pochi mesi. Cosa succede quando Jackie e Sarah si incontran...