25

219 27 0
                                    

JACKIE

"Allora Jackie quando ci presenterai la tua ragazza?" Mi domandò Claire, la madre di Tara. Quel giorno ero andata da loro per salutarli e vedere come stavano, erano alla fine i miei genitori adottivi. Erano la mia famiglia.

"Presto te lo prometto" le dissi con un sorriso.

"Facciamo così perché non venite a cena tu e Tara e portate con voi le vostre metà?" Disse guardando prima me e poi Tara.

"Mamma non credi sia un po presto? Non vorrei spaventare Josh presentandogli i miei genitori" disse facendomi ridere.

"Perfetto, vi aspetto questo fine settimana allora" detto questo si alzó riportando le diverse stoviglie sul tavolo in cucina, mentre io e Tara ci guardammo per poi scoppiare a ridere.

"Inutile discuterci" borbottó lei.

"Lo sai com'è" le risposi. Dopo un pó salutammo uscendo di casa per andare poi a lavoro.

Il bello di Tara era che non era mai stata gelosa del rapporto che avevo con i suoi genitori, per lei ero una sorella a tutti gli effetti. Anche quando eravamo adolescenti e mi ero trasferita da loro dopo la morte dei miei, Claire e Steven mi avevano trattato sempre da figlia, ricordo le notti passate a piangere con la testa sulle gambe di Claire che mi rassicurava con la dolcezza di una mamma. Dovevo molto a loro per tutto quello che avevano fatto per me.

Dopo il lavoro decisi di andare da Sarah per invitarla a cena questo fine settimana, non volevo correre troppo, ma a Claire non si poteva dire di no. Arrivai sotto casa sua e suonai il campanello, vedendo che non rispondeva nessuno mo guardai in torno alla ricerca della sua auto, che trovai parcheggiata poco più avanti. Forse era uscita, mi dissi per non entrare nel panico. Presi il cellulare e decisi di chiamarla, al quarto squillo mi rispose.

"Pronto? Jackie?" Rispose lei e sembrava indaffarata.

"Se vuoi ti chiamo più tardi"

"No tranquilla, dimmi tutto"

"Niente volevo invitarti ad una cena, ma ne possiamo parlare dopo con più calma" provai a dire sentendo che stava facendo qualcosa, ma non capí cosa però.

"Se mi dai due minuti" disse per telefono "torno a casa e ti richiamo" sentí poi a voce, alzai lo sguardo e la trovai con diverse buste in mano mentre in una posizione assurda parlava al telefono. Sorrisi prima di andarle incontro afferrando le buste dalle sue mani.

"Non credi di aver esagerato?" Dissi riferita alle buste della spesa.

"No perché tu hai sempre fame" al che sorrisi e mi avvicinai a lei rubandogli un bacio.

"Si, ma di te" le dissi vedendo il suo viso arrossire per poi defilarsi e andare ad aprire il portone, la seguí con un sorriso e buste alla mano salimmo nel suo appartamento dove una volta entrate posai la spesa in cucina.

"Comunque che mi volevi chiedere prima?" Mi domandò lei mentre sistemava la spesa.

"Se sei libera questo fine settimana vorrei farti conoscere Claire e Steven" le dissi tirando fuori delle cose dalle buste e passandogliele. Lei si voltó a guardarmi sorpresa, le avevo raccontato che i genitori di Tara mi avevano preso in affido e guardando il suo sguardo la frase di Tara di oggi non poteva essere più vera.

"Volentieri" Ora ero io sorpresa. Un sorriso spuntó nel mio viso.

"Davvero?" Dissi io e lei si mise a ridere.

"Perché ogni volta che ti dico si sei così sorpresa?" Mi disse lei con dolcezza ridendo.

"Così" dissi grattandomi la testa. Lei mi guardó, chiuse il frigo e si avvicinó a me. Ci guardammo per pochi secondi e poi sollevandosi sulle punte mi bació. Avvolsi le braccia attorno a lei sollevandola e mettendola sul bancone della cucina in modo da essere alla stessa altezza.

"Che dici se prendo possesso della tua cucina e ti preparo qualcosa?" Le mormorai tra le labbra.

"E cosa vorresti preparare?" Sussurró lei continuando a baciarmi.

"Qualcosa mi invento" la sentí sorridere nei baci.

"Ora sono curiosa"

"Allora vai a rilassarti di là che penso io alla cena" dissi senza peró staccarmi da lei.

"E se ci rilassassimo insieme?" Mi domandó lei facendomi uscire di testa.

"Credo sia un'ottima idea" le mormorai prima di farla distendere sul bancone. Presi a sbottonarle la camicetta accarezzando il suo ventre piatto e scendendo fino ai bottoni dei pantaloni che indossava. La guardai dall'alto, così sexy pensai, prima di liberarmi di tutto ciò che mi era d'intralcio. Lei si manteneva coi gomiti sul bancone, mentre io in piedi davanti a lei le accarezzavo quel meraviglioso corpo.
"Direi di arrivare direttamente al dolce" le dissi prima di chinarmi e assaporare la sua eccitazione con le labbra. Piano piano i sospiri di Sarah, diventarono piccoli gemiti e lentamente la portai all'orgasmo. E quando venne fu il suono più bello che sentì da sempre. Aspettai che si riprendesse prima di prenderla in braccio e portarla in camera.

"Ho come la sensazione che salteremo la cena" disse lei lungo il tragitto.

"Io sto già cenando" le dissi prima di sdraiarla a letto e guardarla, la vidi arrossire, ma non le diedi modo di spostare lo sguardo da me che presi a togliermi i vestiti prima di sdraiarmi su di lei e continuare quella buonissima cena.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora