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JACKIE

"Allora ragazze come procedono i lavori?" Ci domandó la madre di Sarah. Eravamo a pranzo da loro quella domenica con i suoi due fratelli e le rispettive mogli.

"Bene mamma, la cucina è finalmente arrivata" disse Sarah, la quale amava la cucina nuova che avevamo scelto. Sorrisi guardandola mentre le spiegava ogni particolare della cucina.

"Per il resto come siete messe?" Mi domandó poi il padre.

"Bene, ieri ci sono arrivate le finestre nuove, manca solo finire di posare il parquet, imbiancare e possiamo iniziare ad arredarla... il più è stato fatto" gli risposi io.

"Bé per il giardino posso occuparmene io" fece Brandon che era un gardan designer, la sua ditta si occupava maggiormente di progettare spazi esterni
pubblici, ma lavorava anche nel privato.

"Certo, quando vuoi vieni a dare un'occhiata allora" risposi io. Dopodiché la conversazione si spostó sulla gravidanza ormai agli sgoccioli i Amily e dopo pranzo mi ritrovai seduta fuori al portico con i due fratelli e il padre di Sarah a parlare del più e del meno.

SARAH

"Allora tesoro, sicuro che non vi serve una mano per la casa?" Mi domandó mia madre mentre stavamo rigovernando la cucina.

"Si mamma, Jackie si è occupata praticamente di tutto" le dissi con un sorriso "Ha detto che nel corso degli anni ha sempre aiutato i suoi colleghi con le loro ristrutturazione e quindi è diventata un'esperta" aggiunsi ridendo e facendo ridere anche le tre donne.

"A livello economico come state messe? Non voglio farmi i fatti vostri tesoro, ma sai che potete chiedere a noi" la guardai effettivamente dopo che avevamo dato l'anticipo per la casa non avevamo discusso delle spese, anche perché se ne era occupata solo Jackie. Era un aspetto che avevo sottovalutato per la troppa euforia della casa nuova, ma dovevo parlarne con Jackie.

"Si mamma tranquilla" dissi poi sentendo i miei fratelli rientrare notando che Jackie era ancora fuori a parlare con mio padre.
Uscí fuori trovando i due a ridere di qualcosa e quando mi notarono notai lo sguardo di Jackie, che come ogni volta mi fece imbarazzare per la sua intensità. Mio padre rientró dentro e Jackie allungó la mano per farmi sedere accanto a lei.

"Presto avremo anche noi un dondolo dove sederci insieme e rilassarci" mi sussurró lei mentre poggiavo la testa sulla sua spalla.

"Non vedo l'ora" le risposi completamente innamorata.

Fu durante il ritorno in macchina che mi decisi ad affrontare l'argomento economico.

"Jackie"

"Dimmi" fece lei stringendo la mia mano che teneva sulla mia coscia.

"Oggi mi sono resa conto che oltre l'anticipo per la casa non mi hai chiesto più niente, sai che il denaro non è una priorità, ma credo ne servano abbastanza, sopratutto per il lavoro che abbiamo fatto fin'ora in casa" lei si voltó un secondo sorridendo poco dopo la vidi accostare e girarsi verso di me.

"Si ne servono tanti, e la parte che mi hai dato tu li ho messi tutti per l'anticipo per la casa mentre i lavori li sto pagando io" mi disse lei "ho dei risparmi e soprattutto ho ancora i soldi ricevuti dall'assicurazione della morte dei miei" aggiunse.

"Ma non voglio che li spendi tutti tu" le dissi a quel punto, non era affatto giusto.

"Infatti anche tu hai messo una parte"

"Si, ma se guardiamo i conti fino ad ora penso che ne abbia spesi più tu"

"Sarah, sono passati 16 anni e non ho mai toccato neanche un centesimo di quei soldi....non li ho mai voluti usare perché semplicemente mi ricordavano i miei... però....poi ho visto quella casa e ho capito perfettamente come usarli.. usare qualcosa che viene da un momento tragico per farci qualcosa di meraviglioso penso sia l'uso migliore che ci possa essere" disse seria, poi prese entrambe le mie mani tra le sue.
"Ti amo Sarah, più di qualunque altra cosa ci sia al mondo... sei la donna e l'amore della mia vita, posso elencarti infiniti motivi per cui ti amo, ma il più importante è che quando sto con te mi sento a casa e credimi che per me la parola casa ha un significato molto importante" i miei occhi si fecero lucidi ascoltando quelle parole, la serietà e sincerità che usó per dire tutto questo mi fece commuovere.

"Ti amo anch'io Jackie e per me è la stessa cosa" le dissi piena di commozione "Tu sei la mia casa" aggiunsi e lei prese il mio viso baciandomi con molta passione. Come avevo fatto tutto questo tempo senza di lei, mi chiesi nel bacio.
La strinsi forte e lei altrettanto e quando ci staccammo ci guardammo negli occhi e non servivano parole.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora