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"Tara hanno messo l'allerta meteo oggi quindi stai attenta" dissi alla mia amica a telefono con lei. Ero in caserma per il mio turno e la pioggia scendeva sempre più e ne avremo avuto ancora per molto.

"Si tranquilla sono in ospedale nel caso resto qui quando finisco il turno"

"D'accordo a dopo"

"Stai attenta Jackie" disse lei. Eravamo come sorelle, Tara era la mia famiglia e non era strano per noi preoccuparci in questo modo a vicenda.

Finita la chiamata andai a sistemare un pó di attrezzatura controllando che tutto fosse a posto prima che la campanella suonò allertandoci che dovevamo prepararci. Le giornate con questo tempo portavano sempre disagi e problemi per le strade e non solo.

Qualche ora più tardi mi chiamó Tara, guardai il cellulare qualche secondo e mi affrettai a rispondere.

"Che succede Tara?" Domandai preoccupata.

"Forse non è niente ma Sarah ancora non arriva a lavoro, l'ho sentita mezz'ora fa e stava arrivando ma ora non risponde e mi sto preoccupando" disse, sentí l'ansia nella sua voce e una leggera preoccupazione si fece strada dentro di me.

"Dammi più o meno un punto di riferimento Tara, non posso girare a vuoto senza sapere dove andare" lei mi disse la zona in cui abitava e la macchina che aveva. Feci mente locale per capire più o meno la strada da fare per andare in ospedale e mi avvicinai a Josh che era al volante dell'autopompa.

"Possiamo passare a controllare una cosa?" Lui annuí e in poco ci ritrovammo nella zona dove viveva Sarah. La pioggia non ne voleva sapere di smettere ed era sempre più difficile guardare la strada. Girammo per un pó.

"Cavolo non si vede niente" sbottó Josh rallentando. Anch'io faticavo poi aguzzai la vista e notai un albero caduto sopra un auto.

"Fermati Josh" dissi prima di fiondarmi fuori sotto la pioggia e avvicinarmi all'auto per controllare. Mi avvicinai e la vidi all'interno dell'auto, anche lei mi guardó e le feci segno di aprire lo sportello, vidi che disse qualcosa ma con il caos attorno a me della pioggia non sentí neanche una parola, alla fine mi fece capire che era bloccata. Mi allontanai andando da Josh, il quale era sceso prendendo tutto il necessario per aprire l'auto.
L'albero era caduto finendo nella parte posteriore dell'auto per fortuna sennò se la sarebbe vista molto male. Aprimmo lo sportello del passeggero vicino a quello di guida ed entrai sporgendomi.

"Stai bene?" Fu la prima cosa che le dissi quando la guardai.

"Io... credo di sì e che sono incastrata" disse provando a slacciare la cintura senza successo.
Presi un coltellino e tagliai la cintura.
"Josh ho bisogno di un collare" urlai al mio collega.

"Non serve Jackie" disse lei.

"Sai che è la prassi per qualunque incidente. Le dissi non ammettendo repliche. In quel momento arrivó un'ambulanza chiamata da Josh dopodiché ci preparammo per farla uscire da lí.

"Jackie c'è una donna intrappolata in un sottopassaggio dobbiamo andare" disse Josh, annuì seguendo i paramedici nell'ambulanda con Sarah stesa sulla barella.

"Ora devo andare, sicura di stare bene?" Le chiesi salendo un attimo nell'ambulanza. Lei annuí, ma sembrava impaurita e sotto shock.
"Mi dispiace non poter venire con te" mi ritrovai a dire senza saperne il motivo.
A quel punto la salutai e feci per scendere.

"Jackie" mi voltai a guardare i suoi occhi azzurri "grazie" aggiunse.

A quel punto tornai sul nostro camion e partimmo, ma gli occhi di Sarah erano ormai impressi nella mia testa.

La notte fu lunga e quando le prime luci del mattino arrivarono guardai fuori ed era come se la sera prima non stesse per finire il mondo. Una quiete innaturale aleggiava nell'aria.

"Ottimo lavoro ragazzi" disse il capitano, mi guardai intorno ed eravamo tutti allo stremo delle forze.
"Andate pure a riposare adesso" e con questa frase concludemmo il turno.

Risalí in auto pronta per tornare a casa, ma decisi di andare in ospedale per vedere come stesse Sarah.

"Jackieeeeee" mi sentì chiamare da Tara che mi raggiunse subito.

"Nattataccia anche per voi vedo" le dissi accennando un sorriso.

"Non puoi immaginare quanto" disse "Sarah ha detto che l'hai tirata fuori dall'auto"

"Già è stata davvero fortunata" dissi ripensando a quell'albero che se fosse caduto pochi centimetri più avanti ora di Sarah non resterebbe nulla.

"Dai vieni, ti accompagno da lei" disse incamminandosi.

"Come sta?" Chiesi con uno strano tremito nella voce.

"Bene, a parte qualche piccolo graffio sta bene" annuì arrivando poi davanti la sua stanza.

"Entra, io devo finire qualche cartella e poi me ne torno a casa" disse, la guardai anche lei esausta. Annuí e poi bussai alla porta entrando.
Ed è lí che la trovai, stesa sul letto ad occhi chiusi. Stava dormendo. Feci il più piano possibile e mi avvicinai al suo letto. Guardai il suo petto alzarsi e abbassarsi in modo lento e la osservai per qualche minuto, trovandola bellissima. Dopodiché con la stessa calma uscí fuori per non svegliarla e tornare a casa.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora