22

239 25 0
                                    

Il mattino seguente quando mi svegliai ritrovai Sarah al mio fianco che ancora dormiva. Avevamo passato quasi tutta la notte a fare l'amore per poi addormentarci esauste.
La guardai per un pó, dopodiché mi alzai facendo piano per non svegliarla e andai in cucina a preparare la colazione. Posai tutto su un vassoio e tornai in camera, dove Sarah ancora dormiva. Era a pancia sotto, una gamba nuda era fuori dalle coperte il suo viso coperto da qualche ciocca di capelli, un braccio sotto il cuscino. Era perfetta. Posai il vassoio a terra, salendo poi a letto iniziando a carezzarle il viso e spostandole qualche ciocca. Lei iniziò a muoversi lentamente aprendo poi gli occhi, e accecandomi con quell'azzurro così bello.

"Buongiorno" le mormorai con un sorriso.

"Buongiorno" fece lei con voce assonnata, mi avvicinai per darle un bacio.

"Ho preparato la colazione" le dissi subito dopo. Mi sorrise e si tiró a sedere, prima di rendersi conto che era ancora nuda, risi afferrando una delle mie maglie e passandogliela.

"Ti preferisco più senza peró " dissi ridendo.

"Scema" disse lei dandomi un colpetto sul braccio. A quel punto mi sporsi per prendere il vassoio e lo piazzai in mezzo a noi.

"Wow" fece lei "Servizio a cinque stelle" risi divertita prima di iniziare a mangiare. Dopodiché una doccia veloce, separate purtroppo, e via a lavoro.

L'accompagnai in ospedale, dato che la sua auto era a casa sua e dopo aver trovato parcheggio spensi l'auto voltandomi a guardarla.

"Devi proprio?"

"Jackie anche tu devi andare a lavoro"

"Ma io non voglio" dissi mettendo il broncio facendola ridere.
"Non c'è proprio possibilità di fatti cambiare idea? Ci mettiamo in malattia" continuai più per vederla ridere che altro. Era bellissima quando rideva.

"Sarebbe poco credibile, e poi oggi ho un'operazione importante programmata da una settimana"

"E se ti dicessi che ho dolori al petto?"

"Ma davvero?" Ok la conversazione stava scendendo in toni molto, molto provocanti.

"Esattamente, proprio qui" dissi toccandomi il petto.

"Controlliamo allora" disse lei mettendo la sua mano sul mio petto, inutile dire che il mio cuore prese a slittare con un suo semplice tocco.

"Effettivamente è accellerato" disse la dottoressa che era in lei.

"Vuoi vedere una cosa?" Le dissi.

"Cosa?" Mi domandó confusa.

"Questo" dissi prima di baciarla, tenendo la sua mano sul mio petto.
"Sei tu" le dissi quando ci staccammo. Lei arrossí in un modo adorabile e alla fine a malincuore la lasciai andare a lavoro e così feci anch'io.

La giornata era partita al meglio e il mio buon umore non passó inosservato, tanto da ricevere battutine per tutto il turno di lavoro.

"Jackie vieni nel mio ufficio" mi richiamó il capitano quando tornai in caserma dopo una chiamata.
"Vieni siediti" mi accomodai sulla sedia davanti la sua scrivania aspettando che parlasse.

"I ragazzi di Anderson forse hanno trovato qualcosa" a quel punto ebbe tutta la mia attenzione.
"Si tratta di un tizio che forse ha avuto contatti con il piromane, sul quel sito che hai trovato hanno notato come i due parlino spesso, sono andati da lui ma non hanno trovato nulla.. lo sorveglieranno per vedere che posti frequenta e che persone incontra" mi spiegó lui.

"Chi è questo tizio?"

"Non te lo dirò perché ti conosco, andrai lí e cercherai delle risposte in modo poco appropriati" disse lui con quel tono che non ammetteva repliche "quindi ringrazia il fatto che ti abbia aggiornato e lascia questo lavoro alla polizia" aggiunse.

"L'ho trovato io quel sito"

"Walker ho detto lascia fare alla polizia" disse chiamandomi per cognome in modo da rafforzare il suo no. Mi alzai uscendo dal suo ufficio furiosa, salendo poi sul tetto per calmare i nervi. Diedi un calcio alla sedia, rovesciandola e mi sporsi sul muretto guardai avanti dritto a me. Feci dei respiri per calmarmi e lentamente cercai di fare uscire via la rabbia che mi ribolliva dentro.

Dopo il lavoro mi incontrai con Tara.

"Cos'è quella faccia?" Disse subito lei.

"Niente brutta giornata a lavoro" tagliai corto io.

"Da come ti ho visto questa mattina in auto con Sarah, pensavo che neanche una brutta giornata potesse scalfire quel sorrisino fa ebete che avevi" mi prese in giro riuscendo nel suo intendo di farmi ridere.

"Ma smettila cretina" risi mio malgrado.

"Bene bene bene" disse sfregandosi le mani "noto che le cose tra voi vanno bene" aggiunse con quel tono malizioso.

"E con ciò?" Le dissi da antipatica solo per darle fastidio.

"Perciò mi aspetto un grazie per averti organizzato più appuntamenti io di soppiatto che tu" continuai a ridere e non potei non ammettere che era la verità. Mio malgrado se non fosse stato per lei e la sua mente diabolica, non so se sarei a questo punto con Sarah.

"Ora tu dimmi che gli hai fatto a quel povero Josh, oggi è venuto a lavoro stravolto" lei rise sempre piu divertita.

"Eeeee sapessi"

"Ok meglio non sapere" dissi alzando le mani per poi scoppiare di nuovo a ridere.
Ci fermammo a bere qualcosa continuando a parlare e qualche ora più tardi ero di nuovo a casa.

Fu quando mi sdraiai a letto che sentì il profumo di Sarah sul cuscino, afferrai il cellulare e la chiamai. Mi rispose al secondo squillo.

"Ei" le dissi.

"Ei"

"Sai mi stavo mettendo a letto quando ho sentito il tuo profumo sul mio cuscino e mi sono resa conto che ora dovrai venire a portarti anche sull'altro cuscino"

"E perché?" Mi domandò.

"Perché poi si offende, non vuoi mica che il mi cuscino si offenda?" La sentì ridere.

"Per nessun motivo al mondo lo vorrei" risi anch'io stavolta.

"Allora dottoressa com'è andata la sua operazione importante?" Prendemmo a parlare per quasi un'ora quando alla fine ci scambiammo la buonanotte.

Aspettavo Solo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora