Il giorno dopo uscí dall'ospedale, il capitano mi aveva dato il giorno libero, così mi ritrovai in casa non sapendo che fare mentre ripensavo al giorno prima, quando avevo baciato Sarah. Non avevamo avuto modo di parlare e così ora mi ritrovavo con mille domande nella testa senza una risposta.
"Aaaaaah fanculo" borbottai, afferrai giacca, chiavi e uscí di casa andando verso l'ospedale. Tara mi aveva detto che avrebbe fatto lavorato quel giorno, quindi l'avrei trovata lì. Parcheggiai e l'aspettai all'uscita sedendomi su una panchina. Bene ora pensiamo a cosa dirle, mi dissi.
"Jackie?" Alzai la testa ritrovando Sarah che mi guardava sorpresa, mentre io mandavo a benedire il discorso che volevo pensare, improvviseró mi dissi.
"Ciao" dissi di colpo meno sicura.
"Ti senti bene si?" Mi domandó lei facendomi sorridere.
"Si tranquilla, ho anche mangiato" rise anche lei, ed era bellissima. Il vento le scuoteva i capelli biondi facendoli andare un pó sul viso, mentre i suoi occhi azzurri erano il cielo.
"Senti.... sei... sei impegnata ora?" Lei guardó il suo orologio e poi tornó a guardarmi."Ho un pó di tempo" il mio sorriso aumentó e mi misi subito in piedi. Prendemmo a camminare senza una meta precisa, ognuna persa nel proprio silenzio. Chissà a cosa stava pensando lei, se si stava logorando come me cercando le parole giusto.
"Comunque grazie" lei si voltó a guardarmi confusa.
"Per ieri" precisai, al che mi sorrise."Non devi ringraziarmi" a quel punto mi fermai e lei di conseguenza.
"Allora ti chiedo scusa" dissi seria.
"Anche ieri me lo hai chiesto"
"Si ma non sono riuscita a dirti il perché?" Dissi iniziando a riprendere il coraggio. Cavolo entravo nei palazzi in fiamme, doveva essere facile dichiararsi.
Lei mi guardava aspettando che continuassi a parlare, ma non era facile."Ho fatto una cavolata Sarah... io non dovevo trattarti in quel modo, tu non lo meriti affatto... quelle parole non le pensavo davvero"
"E perché le hai dette?" Mi domandó quasi sussurrandole le parole, vidi i suoi occhi tristi e questo non faceva che aumentare la rabbia verso i miei confronti.
"Perché... perché volevo proteggerti Sarah e non è una scusa, puoi anche non perdonarmi, ma almeno credimi perché.... perché ti amo e per quanto mi sia detta che dovevo lasciarti in pace non ci riesco.. sono una cretina perché potevo dirtele subito queste cose e non aspettare così tanti mesi, ma sono così lenta, mi faccio così tante paranoie che devo sbatterci la testa tremila volte e so che sicuramente stai vedendo qualcun altro e non ti biasimo per questo, ma.... ma volevo essere sincera con te, una volta per tutte.. e volevo scusarmi, perché mi sono comportata davvero male nei tuoi confronti e mi dispiace" guardai i suoi occhi inumidirsi, quegli occhi così belli pieni di lacrime, era troppo, dovevo smetterla di farla soffrire.
Il suo cellulare prese a suonare, la vidi frugare nella borsa e poi trovarlo. Mi guardó come per scusarsi e poi rispose."Si Rachel, sto arrivando" la sentí dire e subito dopo richiudere la chiamata.
"Scusami ma""Non scusarti Sarah, volevo solo dirti questo" le dissi.
"E che" provó a dire ma la stoppai.
"Vai tranquilla Sarah, davvero... almeno hai il tempo di elaborare tutto con calma e senza pressioni e quando vorrai sai dove trovarmi" dissi provando a sorridere per farle capire che andava bene anche così. Lei mi guardó annuendo leggermente e poi ritornó verso l'ospedale, la guardai allontanarsi mentre io ripresi a passeggiare per schiarirmi le idee.
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Dalla mia conversazione con Sarah erano passati alcuni giorni, né avevo parlato anche con Ryan e Josh, i quali mi dissero di aspettare che fosse lei a cercarmi, mentre Tara mi disse che dovevo fare qualche gesto romantico. Alla fine avevo deciso di aspettare che fosse lei a decidere.
Oggi come ogni anno era il mio giorno libero, spensi il cellulare, salí in auto andando a comprare dei gigli bianchi e parcheggiai nell'enorme parcheggio addentrandomi poi all'interno del cimitero. Tirai fuori un fazzoletto pulendo la tomba, cambiai i fiori e alla fine mi sedetti a terra, incurante come sempre del fatto che sarei sporcata."Ciao mamma, ciao papà" dissi parlando con le loro foto.
"Sapete... sono riuscita a prenderlo, dopo tutti questi anni sono riuscita a trovare chi vi ha portato via da me" mormorai. Mi mancavano così tanto.
"Credevo che sarei stata meglio, ma non capisco perché non è cosi" dissi sincera.
"Forse perché è riuscito a portarmi via anche Sarah in un modo o nell'altro.. non lo so..." sospirai guardando quella lastra di marmo di fronte a me. Rimasi lì per diverse ore, fino a quando le prime gocce di pioggia mi fecero tornare verso la mia auto.
Camminai a testa bassa con le mani in tasca sotto la pioggia, che in un secondo si trasformò in un diluvio. Sembrava che il cielo rispecchiasse il mio stato d'anima. Ma forse è vero che dopo il brutto tempo torna sempre il sereno, perché in piedi, accanto alla mia auto c'era lei. L'unica capace di mettermi il buon umore con un solo sguardo."Sarah?" Mormorai, incredula. Se era un sogno non volevo svegliarmi.
"Ora parlo io" disse lei, mi bloccai davanti la sua figura, la pioggia batteva incessante attorno a noi e lei era di una bellezza stravolgente.
"Se ti perdono, voglio che alcune cose cambino.. voglio che non mi tieni più all'oscuro di niente.. voglio che non sia tu a prendere le decisioni che riguardano anche me.... e sopratutto... se ti perdono, voglio che da oggi e per ogni anno a venire questo giorno lo passi con me" l'ascoltai senza più fiato, mi stava dando un'altra possibilità.
"Ora sta a te decidere" aggiunse dopo qualche secondo. Io la guardai e poi l'afferrai dalla vita per baciarla, lei lasció cadere l'ombrello a terra ricambiando il bacio. Dio se mi era mancata. Quando ci staccammo per riprendere fiato, la guardai negli occhi."Vieni con me" dissi incurante della pioggia che ci aveva inzuppate da capo a piedi "Ti faccio conoscere i miei genitori" le presi la mano e la portai davanti la tomba dei miei.
"Mamma, papà lei è Sarah" dissi parlando alle foto "Sarah, loro sono i miei genitori" dissi guardando poi lei, che guardava le foto e con un sorriso tenero accarezzó la lapide sciogliendomi il cuore.
Dopodiché corremmo in auto.
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Aspettavo Solo Te
RomanceJackie è un vigile del fuoco, ha un passato segnato da un trauma ma è sempre con il sorriso pronta ad aiutare il prossimo, poi c'è Sarah, un chirurgo, trasferitasi in quella enorme città da pochi mesi. Cosa succede quando Jackie e Sarah si incontran...