Rividi Sarah dopo quasi una settimana, la incrociai in pronto soccorso, lei stava visitando un paziente. Mentre io ero in attesa che mi facessero sapere come stesse John. C'era stato un incendio in un ristorante e John era rimasto ferito dal fuoco. Inutile dire che mezza caserma era lí per aspettare notizie.
Lei mi vide, i suoi occhi azzurri arrivarono ai miei, e per un secondo sembró che la terra smettesse di girare.
Mi allontanai dai miei colleghi e mi avvicinai a lei, come se un magnete di spingesse verso di lei."Ciao" dissi quando la ebbi davanti.
"Ciao" fece lei "tutto bene?" Aggiunse con dolcezza.
"Siamo qui per John" le dissi spiegando quello che era successo.
"Vado a vedere com'è la situazione e ti faccio sapere allora" annuì e un grazie uscì dalle mie labbra. Mi voltai per tornare a sedere e vidi Ryan scuotere la testa.
"Non dire una parola" lo avvisai sedendomi.
Non so quanto tempo passó prima che ci dissero che John aveva un'ustione di secondo grado lungo il braccio, ma era fuori pericolo. Un sospiro di sollievo generale riempì la stanza dopodiché andammo nella sua stanza per salutarlo.
Dopo un pó uscí lasciando spazio ad altri colleghi e mi ritrovai seduta fuori in una panchina del pronto soccorso. Era una notte fredda, ma il cielo era pieno di stelle e mi ritrovai a guardarlo."Anche a me a volte piace venire qui e guardare il cielo" mi voltai e ritrovai Sarah prendere posto accanto a me.
"Come stai? So che siete come una famiglia voi vigili del fuoco" mai parole furono più vere, e il modo in cui lo.disse mo fece quasi sciogliere, quella ragazza era dolcezza pura."Ora che so come sta meglio" mi ritrovai a dire, poi mi sfilai il giubbotto pesante della divisa e glielo misi sulle spalle. Era una notte gelida e lei era solo con il camice a coprirla da sotto i vestiti.
"Lo so sa di fuoco, ma dopo un pó ci si fa l'abitudine" le dissi sapendo qual'era l'odore che ti rimaneva addosso dopo un incendio."Grazie" disse semplicemente. Rimanemmo in silenzio per un pó dopodiché mi voltai a guardarla. Lei sentí il mio sguardo e si voltò a guardarmi.
"Ti va d-" mi bloccai quando qualcuno uscí cercando Sarah e si riveló essere la dottoressa Adams, se non ricordava male. Ecco appunto sempre un ottimo tempismo quella donna mi dissi.
"Arrivo" disse Sarah per poi voltarsi verso di me.
"Scusami il lavoro chiama" annuí, mi ridiede la giacca e rientró al fianco della donna.
Ma allora era destino, mi dissi rinfilandomi la giacca e rientrando dentro quasi rassegnata.//
In un attimo arrivammo a natale, quel giorno avrei lavorato mentre la sera prima ero stata a casa dei genitori di Tara per festeggiare la vigilia. Inutile dire che la madre di Tara, Claire, diceva che lavoravamo troppo e che dovevo smetterla di buttarmi in mezzo al fuoco. Dopo la morte dei miei genitori, che avevo solo 16 anni, i genitori di Tara mi avevano preso in affido dato che mia nonna era troppo anziana per prendersi cura di me e viveva in una casa di riposo e non avendo altri parenti in vita loro mi accolsero nella loro famiglia. La madre di Tara e la mia erano amiche fin da bambine, così come lo fu per me e Tara, e ricordo che anche per lei la sua morte fu un duro colpo e posso immaginare il motivo, se perdessi Tara perderei un pezzo di me.
Ora prima di iniziare il turno passai in ospedale, non sapevo neanch'io perché ci volessi andare, ma lì mi ritrovai a varcare la porta del pronto soccorso e cercando Sarah. Dalla sera in cui le stavo per chiedere di uscire era passata una settimana e mezza dove ci eravamo viste solo poche volte e solo di sfuggita.
Stavo per chiedere a qualche infermiera dove trovarla quando me la ritrovai alle spalle."Jackie?" Mi voltai la vidi preoccupata e la cosa mi fece ridere, perché ogni volta che ero lí era perché qualcuno si era fatto male.
"Puoi venire fuori un secondo?" Dissi stavolta trovando il coraggio di evitare giri di parole. Lei annuì e ci avviammo fuori.
Infilai la mano nella tasca del giubbotto tirando fuori una scatolina."Buon natale" le dissi dandole il regalo.
"Per me?" Domandò sorpresa, annuí.
"Se non ti piace puoi sempre cambiarlo" dissi subito, ma lei iniziò a scartare e aprí guardando il suo contenuto. La osservai studiandola, poi lei alzó io viso verso di me.
"Jackie è.. è bellissima" disse lei sfilando la collanina dalla scatola e ritirandola tra le dita. Era un pendente a forma di goccia con all'interno il cielo, non so come era stato fatto ma c'era l'azzurro del cielo e le nuvole bianche.
"Quando l'ho vista ho pensato a te" mi ritrovai a dire "Ha lo stesso colore dei tuoi occhi" lei rialzó lo sguardo e mai visti occhi più belli.
"Mi aiuteresti?" Disse facendomi capire che voleva indossarla subito, annuì afferrando la collanina e mi misi alle sue spalle spostandole i capelli, e subito il suo profumo invase le mie narici. Persi qualche secondo a osservarle il collo e poi sfiorandoglielo le allacciai la catenina. Tornai di fronte a lei e la guardai.
A spezzare quel momento ci pensó l'arrivo di un'ambulanza a sirene spianate."Immagino di doverti salutare ora" lei sorrise guardando l'arrivo dell'ambulanza e poi tornado a guardarmi.
"Mi sa proprio di si" disse, l'ambulanza arrivò e lei prese a camminare in quella direzione poi si fermó di colpo, si voltó e mi bació sulla guancia sussurrandomi un grazie all'orecchio. Poi corse via lasciandomi lí con ancora la sensazione delle sue labbra sulla mia guancia.
Quando riuscí a riprendermi mi diressi a lavoro.
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Aspettavo Solo Te
RomanceJackie è un vigile del fuoco, ha un passato segnato da un trauma ma è sempre con il sorriso pronta ad aiutare il prossimo, poi c'è Sarah, un chirurgo, trasferitasi in quella enorme città da pochi mesi. Cosa succede quando Jackie e Sarah si incontran...